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Scoperto un nuovo “interruttore del grasso” che regola peso e colesterolo: cosa emerge dallo studio

Un nuovo studio pubblicato su Science Signaling identifica un enzima, SCoR2, che controlla l’accumulo di grasso: in modelli animali, questo interruttore molecolare previene l’aumento di peso, abbassa il colesterolo e migliora la salute del fegato.
A cura di Valeria Aiello
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Ricercatore in laboratorio mentre utilizza una pipetta per esperimenti scientifici su processi molecolari / Credit: iStock
Ricercatore in laboratorio mentre utilizza una pipetta per esperimenti scientifici su processi molecolari / Credit: iStock

Gli scienziati hanno identificato un vero e proprio “interruttore del grasso”, un meccanismo molecolare che regola i processi di accumulo del grasso e ha effetti sul peso corporeo e sui livelli di colesterolo. È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su Science Signaling, che descrive l’identificazione di SCoR2 (S-nitrosylation-controlled regulator 2), un enzima coinvolto nel metabolismo lipidico attraverso la modulazione dell’ossido nitrico.

La ricerca è stata condotta da un team degli University Hospitals e della Case Western Reserve University, negli Stati Uniti, e si inserisce in un contesto sanitario globale in cui obesità, ipercolesterolemia e malattie metaboliche rappresentano fattori di rischio prioritari. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’obesità è infatti una delle principali cause prevenibili di morbilità e mortalità, perché aumenta il rischio di patologie cardiovascolari, diabete e malattie epatiche.

Gli autori dello studio spiegano che l’enzima SCoR2 rimuove l’ossido nitrico da specifiche proteine, attivando i programmi cellulari che portano alla sintesi e all’accumulo di grassi. Al contrario, bloccando SCoR2, i ricercatori hanno osservato effetti opposti, con una riduzione dei processi che favoriscono l’aumento di peso e dei livelli di colesterolo nel sangue.

Abbiamo identificato una nuova classe di farmaci che previene l’aumento di peso e abbassa il colesterolo” ha spiegato Jonathan Stamler, autore principale dello studio , sottolineando però che i risultati ottenuti finora riguardano modelli animali e rappresentano un passo iniziale verso possibili applicazioni cliniche.

La scoperta contribuisce a chiarire i legami biologici tra metabolismo dei grassi, salute cardiovascolare e funzione epatica, temi considerati centrali anche dalle strategie internazionali di prevenzione. Comprendere come l’organismo “decide” quando accumulare grasso e quando limitarne la produzione è infatti uno degli obiettivi chiave della ricerca sul contrasto alle malattie metaboliche.

Cos’è SCoR2 e perché è stato definito un “interruttore del grasso”

Nel nuovo studio, i ricercatori descrivono SCoR2 come un enzima capace di rimuovere l’ossido nitrico da specifiche proteine coinvolte nel metabolismo lipidico. L’ossido nitrico, infatti, modula l’attività di queste proteine nel fegato e nel tessuto adiposo, influenzando i meccanismi che regolano la sintesi dei grassi e del colesterolo.

La rimozione dell’ossido nitrico da parte di SCoR2 modifica lo stato funzionale di queste proteine, attivando la sintesi dei grassi e rendendo possibile l’accumulo di grasso corporeo. Per questo motivo l’enzima è stato definito un interruttore molecolare.

Come l’“interruttore del grasso” influisce su peso, colesterolo e fegato

Per testare il ruolo di SCoR2, il team ha utilizzato modelli murini, in cui l’enzima è stato prima inibito geneticamente e poi bloccato con un farmaco sperimentale. I risultati hanno mostrato che l’inibizione di SCoR2 preveniva l’aumento di peso, riduceva il danno epatico e abbassava i livelli di colesterolo LDL, comunemente definito “colesterolo cattivo”.

Nel fegato, l’ossido nitrico inibisce le proteine che producono grassi e colesterolo; nel tessuto adiposo, blocca il programma genetico che porta alla produzione di grasso” ha aggiunto il professor Stamler, chiarendo il meccanismo alla base degli effetti osservati.

Gli autori sottolineano che i risultati non costituiscono ancora una terapia per l’uomo. Il farmaco sviluppato nel corso della ricerca dovrà ora affrontare una fase di sperimentazione clinica, prevista nei prossimi mesi, per valutarne sicurezza ed efficacia.

Il nostro obiettivo è sviluppare un trattamento innovativo che possa bloccare l’aumento di peso, abbassare il colesterolo e avere benefici sulla salute del fegato” ha concluso Stamler, evidenziando però che serviranno ulteriori studi prima di qualsiasi applicazione clinica.

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