Il gene che difende i tumori dal sistema immunitario, l’ipotesi dei ricercatori: “Eliminalo e collasseranno”

Uno degli ambiti in cui la ricerca contro il cancro si è più concentrata negli ultimi anni è quello delle immunoterapie, ovvero un tipo di terapia che sfrutta il sistema immunitario per contrastare le cellule tumorali. In condizioni normali infatti il nostro sistema immunitario elimina le cellule potenzialmente dannose, ma quando le cellule tumorali – spiega la Fondazione Umberto Veronesi – riescono a sfuggire a questi attacchi, il sistema si blocca e il tumore è libero di crescere.
Le immunoterapie puntano proprio a riattivare il sistema immunitario e i meccanismi di difesa contro i tumori, eppure in alcuni casi risultano meno efficaci a causa di alcuni meccanismi di cui i tumori si servono per resistere agli attacchi del sistema immunitario. Oggi però sappiamo qualcosa in più su come effettivamente riescano a farlo. Un gruppo di ricercatori australiani ha infatti individuato un gene che funziona come una sorta di "interruttore di sicurezza" in grado di difendere i tumori dagli attacchi delle cellule immunitarie.
Come agisce il gene TAk1
La scoperta arriva da un team di esperti di due importanti centri di ricerca oncologica in Australia, l'Olivia Newton-John Cancer Research Institute (ONJCRI) e il WEHI. Nel loro studio hanno condotto un ampio screening per individuare i geni che permettono ai tumori di difendersi e sopravvivere agli attacchi di un particolare gruppo di "cellule killer" del nostro sistema immunitario, le cellule T CD8+.
In questa ricerca hanno scoperto che le cellule tumorali si servono di un gene specifico, il TAK1, per difendersi dagli attacchi del sistema immunitario. In realtà si tratta di un gene già noto per favorire la sopravvivenza delle cellule tumorali e bloccare la loro morte, ma non era ancora stato individuato il suo ruolo di difesa contro il sistema immunitario.
Cosa può significare per le cure
Anche se si tratta di risultati preclinici, i ricercatori hanno visto che quando il gene TAk1 viene silenziato attraverso la tecnica di editing genomico CRISPR/Cas9, "i tumori crescono in modo meno efficiente, dimostrando che il sistema immunitario è in grado di controllare meglio le cellule tumorali".
Se TAK1 non può svolgere il suo ruolo infatti, viene meno una proteina chiave, la cFLIP, che permette ai tumori di crescere in quanto impedisce la morte cellulare, esponendo così i tumori agli attacchi del sistema immunitario. Questo significa che se il gene viene spento, per il sistema immunitario diventa più semplice eliminare le cellule tumorali e questo – sperano i ricercatori – potrebbe migliorare gli esiti delle immunoterapie che oggi sembrano non funzionare.
"TAK1 è come un ammortizzatore che consente alle cellule tumorali di sopravvivere ai colpi più duri del sistema immunitario – spiegano i ricercatori – Eliminalo e il tumore collassa sotto la forza dell'attacco immunitario". Ed è proprio questo che i ricercatori vogliono verificare nei prossimi studi sul funzionamento delle immunoterapie.