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Rischiava di perdere una gamba a 14 anni: storia dell’intervento in Italia che gli ha cambiato la vita

Un ragazzo di 14 anni del Senegal è stato operato dai medici dell’Istituto Clinico Villa Aprica di Como che sono riusciti a evitargli una quasi certa amputazione della gamba.
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A soli 14 anni rischiava di perdere una gamba, ma una catena di solidarietà lo ha portato in Italia, dove ha ricevuto un intervento che ha riscritto il suo destino. È successo a un ragazzo del Senegal, affetto da una grave osteomielite della tibia, un'infezione dell'osso, che persisteva da anni nonostante i trattamenti ricevuti nel suo Paese. Alla fine i medici in Senegal erano arrivati alla conclusione che l'unico modo per salvarlo sarebbe stato amputargli la gamba.

La svolta per il quattordicenne è arrivata quando un suo parente, che vive vicino a Como, ha cercato aiuto qui in Italia, fino a incontrare il dottor Sergio Fumagalli, chirurgo generale dell’Istituto Clinico Villa Aprica di Como, che ha fatto tramite per far arrivare qui in Italia il ragazzo e curarlo presso la struttura comasca.

La storia del ragazzo

Il ragazzo, protagonista di questa vicenda, aveva sviluppato cinque anni fa una grave forma di osteomielite dopo una ferita alla gamba. L'osteomielite è un'infezione che colpisce l'osso a causa di batteri, micobatteri o funghi. L'agente patogeno "può raggiungere l'osso – spiega l'Istituto superiore di sanità – attraverso il sangue, oppure diffondersi da un tessuto o da un'articolazione vicini all'osso o da una ferita contaminata". Nei casi più gravi può anche causare lesioni irreversibili a danno di alcuni parti dell'osso.

I medici in Senegal avevano provato a trattare l'infezione con diversi approcci: nel 2020 eseguono un primo intervento e nel 2022 un secondo, ma le cure non hanno effetto. Alla fine – spiega l'ospedale comasco – non avendo altre opzioni praticabili, informano il ragazzo che a quel punto l'unica possibilità rimasta sarebbe stata amputare la gamba.

L'intervento in Italia

L'intervento dei medici dell'Unità Operativa di Ortopedia II all’Istituto Clinico Villa Aprica di Como e del Ministero della Salute hanno però reso possibile un esito diverso per il quattordicenne. Dopo l'autorizzazione del Ministero, i medici sono riusciti a organizzare il trasferimento del ragazzo all'Istituto Villa Aprica di Como, dove è stato operato e seguito per oltre tre mesi, cosa che ha richiesto un permesso di soggiorno temporaneo, rilasciato dalla Questura di Como. I costi di base dell'intervento sono stati coperti dal Ministero della Salute, mentre l'ospedale stesso si è occupato di tutti quelli relativi all'assistenza e alle cure pre e post intervento.

L'intervento che ha evitato l'amputazione della gamba al quattordicenne è stato piuttosto complesso: i medici dell'Unità di Ortopedia, guidati dal dottor Fabrizio De Marchi – hanno dovuto recidere un segmento della tibia colpita da osteomielite, lungo 6 centimetri e largo 2 centimetri. L'operazione ha quindi lasciato uno spazio vuoto all'altezza del ginocchio. A quel punto le cose avrebbero potuto seguire due strade: o la cavità si sarebbe colmata da sola, man mano che l'osso si fosse riformato naturalmente o in caso contrario invece i medici avrebbero dovuto eseguire un nuovo intervento chirurgico per prelevare una parte di osso dalla cresta iliaca del ragazzo e inserirlo nella cavità nella gamba: "Fortunatamente nel caso del ragazzo questo è avvenuto – ha spiegato De Marchi – complice anche la giovane età".

Le cure però non si sono concluse con l'intervento: il decorso post-operatorio è durato tre mesi, dopo i quali il ragazzo era definitivamente guarito e ha potuto lasciare l'ospedale. "Tutti coloro che sono stati coinvolti in questa rete di supporto hanno contribuito a regalare un futuro a questo ragazzo", ha commentato De Marchi.

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