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Queste due stelle sono così vicine che impiegano appena 17 ore per ruotare l’una intorno all’altra

Appena scoperte dagli astrofisici americani, compongono il sistema binario di nane ultrafredde più compatto e antico mai osservato.
A cura di Valeria Aiello
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Un'illustrazione di un sistema binario di stelle. Credit: ESO
Un'illustrazione di un sistema binario di stelle. Credit: ESO

Nella costellazione del Toro, ci sono due stelle così vicine che impiegano appena 17 ore per ruotare l’una intorno all’altra. Appena scoperte da un team di astrofisici della Northwestern University di Evanston, nell’Illinois, e dell’Università della California di San Diego (UC San Diego), compongono il sistema binario di nane ultrafredde più compatto e antico mai osservato. In altre parole, questa coppia di stelle batte i record detenuti dai tre soli sistemi binari ultrafreddi di breve periodo rilevati in precedenza, che sono tutti relativamente giovani (fino a un massimo di 40 milioni di anni). I ricercatori stimano infatti che il sistema appena scoperto, chiamato LP 413-53AB, abbia miliardi di anni (un’età simile a quella del nostro Sole) e un periodo orbitale che è almeno tre volte più breve di quello delle binarie nane ultrafredde conosciute.

La scoperta, presentata durante una conferenza stampa al 241° Meeting dell’American Astronomical Society a Seattle, è avvenuta lo scorso 10 gennaio in seguito all’analisi di alcuni dati di archivio, che hanno suggerito qualcosa di strano. Le prime osservazioni, in particolare, avvenute quando le due stelle erano approssimativamente allineate e le loro linee spettrali si sovrapponevano, avevano portato i ricercatori a credere che si trattasse di una sola stella. Ma mentre le stelle si muovevano nella loro orbita, le linee spettrali si spostavano in direzioni opposte, dividendosi in coppie nei successivi dati spettrali. Questo ha suggerito la presenza di due stelle binarie in un orbita incredibilmente stretta.

Per confermare l’ipotesi, gli astronomi hanno utilizzato i potenti telescopi dell’Osservatorio Keck situato sulla vetta del Mauna Kea, nello stato americano delle Hawaii. Le prime osservazioni sono avvenute a marzo 2022, quindi a luglio, ottobre e dicembre, nonché a gennaio 2023. “Quando stavamo effettuando queste misurazioni, abbiamo avuto la possibilità di vedere le cose cambiare in un paio di minuti di osservazione – ha spiegato il professor Adam Burgasser del Centro di astrofisica e scienze spaziali della UC San Diego – . La maggior parte delle binarie hanno periodi di orbita di anni, per cui le misurazioni avvengono ogni pochi mesi. Ma con questo sistema, possiamo vedere le linee spettrali allontanarsi in tempo reale. È incredibile vedere accadere qualcosa nell’universo su una scala temporale umana”.

Le osservazioni, dettagliate in un articolo pubblicato su Astrophysical Journal Letters, hanno confermato che le stelle ruotano una intorno all’altra a una distanza pari a circa l’1% di quella tra la Terra e il Sole. “Questo è notevole, perché quando erano giovani, qualcosa come 1 milione di anni, queste stelle potrebbero essere state una sopra l’altra” ha aggiunto Burgasser.

Il team ritiene che le due stelle possano essere migrate l’una verso l'altra man mano che si sono evolute, oppure si siano unite dopo l’espulsione di un terzo membro stellare, ora perduto, sebbene siano necessari ulteriori studi per verificare queste ipotesi. “Scoprire un sistema così estremo è emozionante – ha affermato l’astrofisico Chih-Chun Hsu, ricercatore post-dottorato presso il Center for Interdisciplinary Exploration and Research in Astrophysics (CIERA) della Northwestern University che ha guidato lo studio – . In linea di principio, sapevamo che sistemi di questo genere dovevano esistere, ma mai nessuno li aveva ancora identificati”.

Hsu ha anche affermato che, studiando sistemi stellari simili, i ricercatori possono saperne di più sui pianeti potenzialmente abitabili oltre la Terra. Le nane ultrafredde sono molto più deboli del Sole, quindi qualsiasi mondo con acqua liquida sulla superficie – un ingrediente cruciale per formare e sostenere la vita – potrebbe trovarsi molto vicino alla stella. Tuttavia, per LP 413-53AB, la distanza della zona abitabile sembra essere la stessa dell’orbita stellare, rendendo impossibile la formazione di pianeti abitabili in questo sistema.

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