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Questa pillola somministra i vaccini a mRNA direttamente nello stomaco

Sviluppata una pillola sperimentale per somministrare i vaccini a mRNA per via orale. Le molecole sono inserite in speciali nanoparticelle polimeriche.
A cura di Andrea Centini
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Creata una pillola sperimentale che permette la somministrazione orale dei vaccini a RNA messaggero (mRNA), racchiusi in speciali nanoparticelle polimeriche. La capsula, che ha le dimensioni di una piccola bacca, deve essere ancora perfezionata e al momento è stata testata soltanto su modelli animali, ma in futuro potrebbe aiutare concretamente la diffusione dei farmaci basati sulla nuova tecnologia, “inaugurata” con i vaccini anti Covid di Pfizer-BioNTech e Moderna (il Comirnaty e lo Spikevax). Molte persone infatti non sopportano gli aghi, pertanto una semplice pillola le renderebbe più suscettibili alla vaccinazione, inoltre verrebbero favoriti anche gli aspetti logistici e organizzativi, dato che non sarà strettamente necessario recarsi in ospedale. Un simile approccio agevolerebbe anche l'uso di farmaci per patologie gastrointestinali, più complessi da somministrare per via parenterale (tramite inoculazione).

A mettere a punto la capsula e le nanoparticelle per la somministrazione orale dei vaccini a mRNA è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Dipartimento di Ingegneria Chimica del prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Cambridge, Stati Uniti, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del David H. Koch Institute for Integrative Cancer Research e della sezione Global Drug Discovery e Device & Delivery Solutions di Novo Nordisk A/S (Danimarca). Gli scienziati, coordinati dai professori Giovanni Traverso, Robert Langer e Alex Abramson, lavoravano da anni a nuovi metodi per somministrare farmaci direttamente nel tratto digestivo per via orale. Nel 2019 misero a punto una capsula dalla forma vagamente somigliante al carapace della tartaruga leopardo, in grado di rimettersi in posizione verticale in caso di rotolamento e quindi di rilasciare il contenuto esattamente a contatto con la superficie interna dello stomaco. Grazie ad essa i ricercatori sono stati in grado di somministrare farmaci solidi come l'insulina ma anche grandi molecole di anticorpi monoclonali liquidi. Partendo dai risultati delle precedenti indagini il professor Traverso e i colleghi hanno deciso di rivolgersi ai vaccini a mRNA, che rappresentano il futuro per combattere molteplici malattie, dal cancro alle patologie autoimmuni.

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Come specificato dagli scienziati, gli acidi nucleici (come l'RNA messaggero) si degradano facilmente e rapidamente come entrano nell'organismo, pertanto devono essere “confezionati” in nanoparticelle ad hoc in grado di farli arrivare integri a destinazione. Non a caso nei vaccini anti Covid le molecole di RNA sono contenute in nanoparticelle lipidiche. Gli scienziati del MIT hanno recentemente sviluppato nuove nanoparticelle composte da uno speciale polimero ibrido e ramificato chiamato poly(beta-amino esters), molto efficace nel proteggere l'RNA e portarlo a destinazione. I ricercatori hanno testato le nanoparticelle contenenti RNA (che codificava per una proteina rilevabile nei tessuti) sia direttamente che confezionate nelle capsule in modelli animali, topi e suini. Nel caso delle nanoparticelle senza capsula hanno osservato che la proteina codificata è stata rilevabile sia nel fegato che nello stomaco; nel secondo esperimento (con capsula) solo nello stomaco.

Gli scienziati sono riusciti a caricare fino a 50 microgrammi di RNA per capsula, raggiungendo un dosaggio massimo di 150 microgrammi, che è superiore a quello dei vaccini anti Covid a mRNA (la dose standard di Moderna arriva a 100 microgrammi, quella di Pfizer è di 30 microgrammi). Traverso e colleghi sperano di riuscire a favorire l'assorbimento dell'RNA in altri organi, perfezionando il dosaggio e la composizione dei polimeri delle nanoparticelle. Nelle prossime indagini valuteranno l'innesco di una risposta immunitaria a seguito di vaccini somministrati attraverso la speciale capsula. I dettagli della ricerca “Oral mRNA delivery using capsule-mediated gastrointestinal tissue injections” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Matter.

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