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Quanto inquinano le salviette umidificate e perché si parla del divieto di gettarle nel WC

Le salviette umidificate, anche se biodegradabili, non si dissolvono come la carta igienica e, quando disperse nell’ambiente, contribuiscono all’inquinamento: se gettate nel wc rischiano di intasare gli scarichi e causano problemi agli impianti di depurazione. Per questi motivi, Paesi come la Spagna valutano norme più severe, tra cui il divieto di smaltimento improprio anche attraverso il water.
A cura di Valeria Aiello
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Le salviette umidificate, anche quelle biodegradabili, rappresentano una fonte significativa di inquinamento: contenenti fibre di plastica (specialmente poliestere, PET) in percentuali che variano a seconda delle diverse tipologie, non si disgregano facilmente e, quando smaltite impropriamente, possono persistere per lunghi periodi di tempo nell’ambiente. Con l’ulteriore rischio legato ai prodotti etichettati come biodegradabili e che invitano a gettare le salviette nel wc: una volta finite nello scarico, non solo intasano le tubature, ma contribuiscono anche alla formazione di rifiuti difficili da trattare negli impianti di depurazione.

Per questi motivi, Paesi come la Spagna stanno valutando norme più severe, tra cui il divieto di smaltimento improprio delle salviette, anche attraverso il water. Il provvedimento, contenuto in un disegno di legge del Ministero della Transizione Ecologica, non specifica ancora come verranno puniti i cittadini che getteranno le salviette nel wc, né come verrà effettuato il monitoraggio: sarà però l’industria a farsi carico dei costi delle operazioni di bonifica ambientale e del trattamento dei rifiuti.

Quanto inquinano le salviette umidificate

Le salviette umidificate, ormai disponibili un po’ per tutti gli usi – dalla detersione della pelle alla pulizia della casa – producono una grande quantità di rifiuti indifferenziati rispetto al loro brevissimo tempo di utilizzo. Quando poi finiscono abbandonate nell’ambiente, sono tra i prodotti che più frequentemente inquinano le spiagge, in particolare quando composte di fibre plastiche, rappresentando il quinto prodotto in plastica monouso più abbondante sulle coste europee.

Anche le salviette etichettate come biodegradabili perché contengono più cellulosa, contribuiscono all’inquinamento, perché non si dissolvono completamente: in questi prodotti è sempre presente una parte di fibre sintetiche, il che significa che quando disperse nell’ambiente diventano comunque causa di inquinamento. Tra queste anche i prodotti con l’etichetta che invita a smaltire il prodotto nel wc, come le salviette igieniche: il confronto con la carta igienica, usata come standard di riferimento da una recente indagine di Altroconsumo, ha mostrato che le salviette igieniche si disgregano in misura minima, in media del 3%.

Ciò significa che, quando gettate nel wc e finché non raggiungono gli scarichi fognari, le salviette non diventano poltiglia – come avviene invece per la carta igienica, che nel giro di mezz’ora nell’acqua mostra un altro grado di disgregazione. Con il rischio di intasare non solo le tubature del bagno ma anche di contribuire alla formazioni di rifiuti che creano problemi negli impianti di trattamento delle acque.

Il divieto di gettare le salviette umidificate nel WC

Dopo il Regno Unito, che ha messo al bando le salviette umidificate contenenti plastica, anche la Spagna è pronta a mettere un freno all’inquinamento che deriva dall’uso di questi prodotti: la nuova norma riguarda sia le salviette umidificate – incluse quelle destinate ai neonati, all’igiene personale e alla pulizia della casa – contenenti plastica sia quelle etichettate come biodegradabili che “non significa che possano essere gettate nel WC, poiché la loro degradazione nell’ambiente è limitata” si legge nella bozza del decreto.

Per questo motivo, il nuovo regolamento vieterà sia l’abbandono diretto nell’ambiente sia di gettare le salviette umidificate nel water, per ridurre al minimo il loro impatto sulle strutture igienico-sanitarie “poiché non si disintegrano completamente, causano ostruzioni nel sistema fognario, riducendone la capacità di ritenzione idrica e aumentando il rischio di tracimazioni, soprattutto durante episodi di forti piogge” insiste la bozza.

Questo problema non solo compromette le infrastrutture urbane, ma genera anche scarichi diretti di rifiuti nei fiumi e in altri corpi idrici, contribuendo all'inquinamento da microfibre e danneggiando gli ecosistemi, soprattutto quelli acquatici”. Anche se biodegradabili o indicano la possibilità di essere smaltite nel wc, il decreto sconsiglia comunque di gettarle nel water, per evitare problemi ambientali e tecnici, inclusi intasamenti e contaminazione delle reti di depurazione.

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