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Quali sono i sintomi e come si trasmette la Legionella, il batterio responsabile della legionellosi

La legionellosi è un’infezione provocata da batteri del genere Legionella: nella maggior parte dei casi è causata da Legionella pneumophila. Si trasmette principalmente inalando aerosol contaminati dal patogeno e può essere mortale. Quali sono i sintomi, come si cura la patologia e come si previene.
A cura di Andrea Centini
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L'Istituto Humanitas specifica che la Legionella è un bacillo (batterio) responsabile di un'infezione polmonare chiamata legionellosi, comunemente conosciuta come Malattia del Legionario quando ci si riferisce alla forma grave. Si trasmette attraverso l'inalazione di aerosol contaminati dai batteri, penetrando nell'organismo – fin nei polmoni – attraverso le mucose delle alte vie respiratorie. Con Legionella si intende un intero genere di batteri Gram-negativi, di cui quello principalmente responsabile della patologia è Legionella pneumophila. Il nome del patogeno e della patologia da esso scatenata, come indicato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), fu deciso nel 1976 a seguito di una misteriosa epidemia che si diffuse tra coloro che parteciparono al raduno della Legione Americana presso il Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia, negli Stati Uniti. L'ISS indica che il batterio, all'epoca non ancora conosciuto, infettò 221 persone e 34 persero la vita. L'infezione si diffuse nell'hotel attraverso l'aria condizionata, tra le principali fonti di trasmissione del patogeno. A seguito di quell'evento fu isolato e chiamato Legionella. In Italia a novembre del 2023 è balzato agli onori della cronaca il caso di una donna di 66 anni morta e di un'altra ricoverata con sintomi da infezione polmonare per potenziale esposizione al patogeno. Entrambe erano ospiti di un hotel di Oristano, in Sardegna. Ecco cosa sappiamo sulla legionellosi, quali sono i sintomi e come si cura.

I batteri responsabili della legionellosi

L'Istituto Superiore di Sanità indica che la legionellosi o Malattia del Legionario nel 90 percento dei casi è provocata da batteri appartenenti al genere Legionella, famiglia delle Legionellacee. Ad oggi sono state isolate più di sessanta specie suddivise in 71 sierotipi. Fra esse circa venti sono in grado di provocare l'infezione nell'uomo, ma il batterio principalmente coinvolto nelle infezioni umane è Legionella pneumophila sierogruppo 1. Si tratta di un bacillo Gram-negativo, ovvero che non trattiene il colorante viola impiegato nella tecnica di colorazione (chiamata di Gram) che gli scienziati utilizzano per classificare i batteri. I Gram-positivi fanno l'opposto. I batteri del genere Legionella sono molto comuni in natura e colonizzano principalmente gli ambienti acquatici caldi. Si riproducono fino a 50 °C, ma possono sopravvivere anche oltre i 60 °C. Le legionelle possono essere trovate in laghi, fiumi, piscine, stagni, tubature, serbatoi d'acqua (più o meno grandi), fontane e molto altro. Sono presenti anche nel terreno e nel fango, privilegiando sempre habitat caldi e umidi.

Come si trasmette la legionellosi

Gli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari specificano che l'infezione viene solitamente acquisita per via respiratoria attraverso l'inalazione di aerosol di acqua contaminata dai batteri, che possono essere prodotti da nebulizzatori, docce, vasche idromassaggio e torri di raffreddamento degli impianti di climatizzazione. Le legionelle presenti in natura possono penetrare nei sistemi idraulici degli edifici e innescare focolai come quello che nel 1976 fece scoprire il genere di batteri. Sono in grado anche di contaminare i serbatoi d'acqua dei veicoli, come quelli dei tergicristalli; se non adeguatamente trattata con antibatterici e antigelo, anche l'acqua per pulire il vetro dell'auto può rappresentare una potenziale fonte di infezione. In passato si riscontravano diversi casi nei camionisti. L'Istituto Superiore di Sanità sottolinea che la legionellosi può essere contratta anche per aspirazione, microaspirazione e da particelle derivate per essiccamento. Più sono piccole le gocce di aerosol contenenti i batteri, che formano un biofilm negli ambienti colonizzati, maggiori sono i rischi nel caso in cui fossero inalate. Quelle al di sotto dei 5 micrometri possono infatti penetrare in profondità provocando nell'apparato respiratorio (fino nei polmoni) e scatenare una malattia grave. L'Istituto Humanitas indica che “i ristagni d'acqua o gli impianti di aerazione con rami morti e fenomeni di ostruzione favoriscono la diffusione del bacillo”. La legionellosi non viene trasmessa da persona a persona.

Quali sono i sintomi della Legionellosi e come si cura

L'ISS sottolinea che la legionellosi può essere contratta in due forme distinte: la Malattia del Legionario vera e propria, più grave, e la febbre di Pontiac. Quest'ultima è una forma simil-influenzale caratterizzata da dolori muscolari, febbre, mal di testa, malessere generale. Tra altri sintomi possibili l'infiammazione alla gola, tosse, sintomi gastrointestinali come diarrea e nausea. Possono comparire anche fotofobia e vertigini. La febbre di Pontiac non coinvolge i polmoni. La Malattia del Legionario è una polmonite infettiva che può manifestarsi con dolore toracico, febbre, tosse produttiva, difficoltà respiratorie (dispnea), cianosi, confusione mentale. Possibili sintomi gastrointestinali, problemi neurologici e cardiaci. I manuali MSD indicano anche i brividi ed emottisi. La condizione nei casi più gravi può evolvere in “ascesso polmonare, empiema, insufficienza respiratoria, shock, coagulazione intravasale disseminata, porpora trombocitopenica e insufficienza renale”, spiega l'ISS.

La mortalità arriva fino all'80 percento nei pazienti immunodepressi non trattati e fino al 30 percento in quelli adeguatamente trattati. Nella popolazione generale la legionellosi ha una mortalità tra il 5 e il 10 percento. A causa della sua sintomatologia aspecifica non è possibile distinguere la legionellosi da altre polmoniti; l'unico modo è attraverso esami di laboratorio specifici, come test delle urine, test dell'antigene urinario, reazione a catena della polimerasi (PCR) e altre indagini affini. Trattandosi di una patologia batterica il trattamento d'elezione si basa su una terapia antibiotica, basata su Fluorochinoloni, Macrolidi come l'azitromicina (privilegiata) e talvolta la doxiciclina. Terapia di supporto per gli altri sintomi.

Chi sono i soggetti più a rischio

L'istituto Humanitas indica che le persone più esposte al rischio di legionellosi sono quelle in età avanzata, i fumatori, chi beve alcol senza moderarsi, i soggetti di sesso maschile, chi soffre di patologie croniche ai polmoni (come la broncopneumopatia cronica ostruttiva) e chi assume farmaci che inducono l'immunodepressione. Secondo l'ISS “il rischio di acquisizione della malattia è principalmente correlato alla suscettibilità individuale del soggetto esposto e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione”. I Manuali MSD indicano tra i soggetti a rischio anche i diabetici. In generale sono più esposti ai rischi i soggetti fragili e con immunodeficienza, che permettono al batterio di diffondersi più efficacemente.

Come prevenire la contaminazione da legionella

L'ISS sottolinea che la prevenzione della legionellosi si basa fondamentalmente sulla “corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione”. Vasche idromassaggio, piscine, sistemi di condizionamento e umidificazione devono essere non solo devono essere costruiti con perizia, ma anche sottoposti a manutenzione ricorrente e procedure di disinfezione. È doveroso sottolineare che i climatizzatori domestici hanno un rischio sensibilmente inferiore di quelli installati in uffici, supermercati e grandi infrastrutture, cioè quelli dotati di una torre di raffreddamento esterna dove si possono formare ristagni d'acqua e condense dove possono prosperare i batteri della legionella.

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