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Covid 19

Quali sono i nuovi sintomi Covid della variante Arturo arrivata in Italia

La variante Arcturus (italianizzata Arturo) del coronavirus SARS-CoV-2 è arrivata anche in Italia. Tra i sintomi caratteristici citati dagli esperti vi sono gli occhi rossi. Ecco cosa sappiamo su questo ceppo ricombinante.
A cura di Andrea Centini
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In Italia sono stati identificati casi della nuova variante Arturo del coronavirus SARS-CoV-2, la quale, in base a quanto indicato da diversi esperti – tra i quali il virologo Fabrizio Pregliasco intervistato da Fanpage.it -, contagerebbe di più i bambini e avrebbe tra i sintomi più peculiari un arrossamento a livello oculare. In altri termini, causerebbe più spesso congiuntivite e dunque occhi rossi. Da quando è emerso alla fine del 2019 a Wuhan, in Cina, il patogeno pandemico è mutato in innumerevoli varianti e sottovarianti, alcune delle quali sono balzate agli onori della cronaca internazionale poiché responsabili delle ondate di contagi della pandemia di COVID-19 – iniziata ormai più di 3 anni fa – e dunque “attenzionate” dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'ultima ad aver conquistato i titoli dei giornali è proprio la variante Arcturus, italianizzata in Arturo, esattamente come avviene con l'omonima stella gigante rossa incastonata nella costellazione del Boote.

La variante Arturo, formalmente XBB.1.16, come specificato dall'OMS nella propria pagina “Tracking SARS-CoV-2 variants” è inserita nell'elenco delle varianti circolanti sotto monitoraggio (VUMs), nel quale è entrata ufficialmente il 22 marzo del 2023. È stata identificata per la prima volta all'inizio dell'anno in India dove è responsabile di significative ondate di contagi. Tecnicamente fa parte della famiglia di Omicron – come del resto tutte le sottovarianti dai nomi suggestivi degli ultimi mesi, da Kraken a Gryphon – ed è una ricombinante tra i sotto-lignaggi BA.2.10.1 e BA.2.75. Per ricombinante si intende una variante nata dalla combinazione di due ceppi che infettano contemporaneamente un ospite, nel quale si evolve per commutazione (scambio) di frammenti di materiale genetico tra i due. Come indicato, essa è particolarmente diffusa in India, da dove arrivano le principali informazioni sul caratteristico sintomo degli occhi rossi.

Il dottor Ngabila Salama, capo della sezione sorveglianza e immunizzazione dell'ufficio sanitario di Jakarta, in una nota citata dall'agenzia di stampa Antara ha dichiarato che sulla base dei dati circolanti in India la variante Arturo avrebbe un nuovo sintomo, gli occhi rossi, appunto. “Una nuova caratteristica dei casi causati da questa variante è che sembra causare congiuntivite, o occhi rossi e pruriginosi, nei giovani pazienti. Questo non è qualcosa che abbiamo visto con precedenti ceppi del virus”, ha affermato ad Anchorage Daily News il dottor Matthew Binnicker, direttore del Laboratorio di virologia clinica presso la Mayo Clinic. L'esperto evidenzia anche una maggiore infettività – dettaglio comune del gruppo Omicron e di ogni sua nuova sottovariante che emerge – ma anche una morbilità inferiore, cioè una tendenza a causare malattie più lievi.

Ciò è dovuto a molteplici fattori, come la diffusione dei vaccini anti Covid, l'elevata immunità innescata dalle infezioni precedenti e una possibile ridotta patogenicità del coronavirus SARS-CoV-2. Il sintomo della congiuntivite nel periodo più intenso per le allergie, perlomeno nell'emisfero boreale, risulta piuttosto subdolo. Gli occhi rossi non sono comunque una vera e propria novità della pandemia di COVID-19, dato che se ne parlava già nel 2020; ad esempio era un sintomo ben evidenziato da una ricerca italiana da scienziati dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani” IRCCS di Roma.

Nel sito specializzato in salute Prevention.com viene citata anche la febbre più alta nei pazienti contagiati dalla variante Arturo, ma non sembrano esserci conferme definitive al riguardo. Il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato a Fanpage.it che la nuova variante “per fortuna non sembra essere più cattiva e diffusiva perché appare comunque appartenere alla grande famiglia di Omicron”. Sulla base del ZOE COVID Symptom Study, tra i sintomi più comuni dei ceppi di Omicron vi sono in ordine di frequenza: mal di gola; naso che cola; naso chiuso; starnuti; tosse senza catarro; mal di testa; tosse con catarro; voce rauca; dolori muscolari e senso dell'olfatto alterato.

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