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Quali sono i mari e laghi più inquinati d’Italia, la mappa dei punti critici dell’estate 2025

I punti più critici dei mari italiani si concentrano principalmente lungo le coste di Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Calabria tirrenica. Luci e ombre anche nelle Marche, in Abruzzo, Molise e Sicilia. Tra i laghi, risultano fortemente inquinati alcuni tratti della sponda piemontese del Lago Maggiore e del versante lombardo del Lago di Garda. I risultati dell’indagine 2025 di Legambiente.
A cura di Valeria Aiello
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La qualità delle acque di mari e laghi in Italia continua a mostrare importanti criticità, soprattutto lungo le coste tirreniche e in alcuni tratti dei principali bacini interni: è questo il quadro che emerge dai risultati della nuova indagine di Legambiente che, con le sue campagne itineranti, Goletta Verde e Goletta dei Laghi, anche nell’estate 2025 ha solcato i mari e i laghi italiani in difesa delle acque e delle coste.

I tratti dove l’inquinamento resta critico, spesso a causa di scarichi fognari non depurati, si concentrano principalmente in prossimità delle foci di fiumi e canali, lungo le coste di Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Calabria tirrenica, ma criticità emergono  anche in alcune zone dell’Adriatico e sullo Ionio, tra situazioni che non migliorano nel tempo ma anche peggioramenti importanti. Tra i laghi, sono risultati fortemente inquinati alcuni tratti della sponda piemontese del Lago Maggiore e del versante lombardo del Lago di Garda.

Mari e laghi italiani, i punti più inquinati del 2025

La mappa del monitoraggio di mari e laghi italiani. In verde: entro i limiti; giallo: inquinato; rosso: fortemente inquinato / Credit: Legambiente
La mappa del monitoraggio di mari e laghi italiani. In verde: entro i limiti; giallo: inquinato; rosso: fortemente inquinato / Credit: Legambiente

In Italia ci sono ancora troppe località di mare e di lago dove l’inquinamento resta critico, in particolare in prossimità delle foci di fiumi e canali, dove nel 54% dei casi (101 campioni su 188 raccolti in questi contesti) le acque risultano fortemente inquinate. La situazione complessiva, riassunta nella mappa interattiva dei monitoraggi pubblicata sul sito di Legambiente, mostra che il 34% dei 388 campionamenti effettuati nelle acque costiere e lacustri da giugno ad agosto 2025 risulta oltre i limiti di legge per concentrazione di Enterococchi intestinali e Escherichia coli: in particolare, sono stati considerati come:

  • “inquinati” (giallo) i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Enterococchi intestinali > 200 ufc/100 ml e/o Escherichia coli > 500 ufc/100 ml)
  • “fortemente inquinati” (rosso) quelli in cui almeno uno dei due parametri ha superato di più del doppio il valore normativo.

Situazione più critica sul Tirreno, meglio Adriatico e Ionio

Da Nord a Sud, i punti più inquinati dei mari italiani si concentrano principalmente lungo le coste di Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Calabria tirrenica. In Liguria, in particolare, su 21 campioni esaminati (10 prelevati in mare e 11 in prossimità di foci di fiumi o canali), 11 sono risultati oltre i limiti di legge (52%), di cui 3 a mare (in provincia di Genova – di fronte alla foce del torrente Recco e di fronte al Rio San Siro, a Santa Margherita Ligure – e in provincia di La Spezia, sotto il Belvedere di Manarola).

Situazione preoccupante anche lungo le coste della Toscana, dove il 60% dei campioni è risultato oltre i limiti di legge, in particolare nelle provincie di Grosseto, Livorno, Lucca e Massa-Carrara, con l’85% delle situazioni critiche legate a contesti di scarico e foci di canali o fiumi. Nota positiva per la provincia di Pisa, dove né il campione prelevato alla foce dell’Arno e né quello alla foce del canale scolmatore a Calambrone sono risultati oltre i limiti.

Nel Lazio, su 12 punti campionati a mare e 12 punti campionati presso la foce di fiumi, il 50% è risultato oltre i limiti di legge, di cui 11 fortemente inquinati e 1 inquinato. Tra questi, preoccupano i prelievi a sud del Tevere, nel punto di mare presso la foce del fosso Grande a Marina di Ardea, all’altezza del depuratore comunale al Lido dei Gigli di Anzio, e presso il canale Loricina (Via Matteotti) a Nettuno.

Inquinati o fortemente inquinati anche il 52% dei campioni raccolti in Campania: tra i punti di mare, le criticità sono state rilevate davanti alla foce del fiume Savone, a Mondragone; presso la spiaggia a 50 metri alla sinistra della foce dell’Alveo Volla a San Giovanni a Teduccio; in via Ponte della Gatta a Torre del Greco; e di fronte alla foce del Lagno Vesuviano ad Ercolano. Criticità segnalate anche lungo le coste tirreniche della Calabria, concentrate sostanzialmente nelle provincie di Vibo Valentia e Reggio Calabria, ma anche sullo Ionio, nelle province di Catanzaro e Crotone, inclusa la località di le Castella, a Isola di Capo Rizzuto, lungo la spiaggia a destra del castello presso la foce del canale, risultata fortemente inquinata.

Luci e ombre in Abruzzo, Molise e in Sicilia, dove i problemi restano sostanzialmente legati alle reti di depurazione, con i punti critici sostanzialmente rilevati alle foci di fiumi e torrenti.

Laghi oltre i limiti in Piemonte e Lombardia, promossi quelli del Veneto

Riguardo invece alla qualità delle acque dei bacini interni, bilancio parzialmente negativo per i laghi piemontesi, con valori oltre i limiti di legge anche in alcuni tratti del Lago Maggiore, e per i grandi laghi della Lombardia, inclusi alcuni punti del Lago di Garda. Promosso invece il suo versante veronese così come gli altri laghi del Veneto, inclusi il lago di Santa Croce e il lago del Mis che hanno ottenuto le prestigiose “5 Vele” di Legambiente e Touring Club Italiano.

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