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Quali sono gli alimenti più rischiosi per la salute del tuo cervello: i risultati di uno studio

Un nuovo studio ha analizzato l’impatto di singole categorie di alimenti ultraprocessati sulla salute del cervello: durante il periodo di osservazione soprattutto due alimenti sono stati associati al rischio di declino cognitivo.
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Negli ultimi anni diversi studi hanno mostrato come il consumo di cibi ultraprocessati possa avere sul lungo periodo molti effetti negativi sulla salute umana. Parliamo di tutti quei prodotti confezionati ottenuti attraverso diverse lavorazioni industriali e contenenti ingredienti non naturali, come additivi e conservanti. Rientrano in questa categoria di alimenti gli snack salati e dolci, bevande zuccherate, merendine confezionate, carni lavorate e pasti pronti.

Oltre a un aumento del rischio di diverse patologie, come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità e depressione, in alcuni studi questi alimenti sono stati associati anche a un potenziale aumento del rischio di declino cognitivo e perfino di demenza. Tuttavia, finora gli alimenti ultraprocessati sono stati considerati sempre nel loro complesso, ma quasi mai nel dettaglio. Ecco perché alcuni ricercatori della Virginia Tech, negli Stati Uniti, hanno provato ad analizzare i possibili effetti sulla salute del cervello dei singoli alimenti ultraprocessati. Ecco cosa hanno scoperto.

Lo studio

I ricercatori hanno monitorato per sette anni i dati sanitari di un campione di 4.750 residenti negli Stati Uniti di età pari o superiore a 55 anni. Durante questo periodo, lo stato cognitivo e le capacità di memoria dei partecipanti sono stati testati attraverso una serie di esami e test specifici per misurare i livelli di funzionamento cognitivo e la presenza di eventuali danni o compromissioni di diversa entità, dalle più lievi, tipiche dello stadio di pre-demenza, a quelle più marcate.

I ricercatori hanno poi confrontato lo stato cognitivo dei partecipanti con le informazioni relative al loro consumo di alimenti ultraprocessati. Sebbene si tratti di uno studio osservazionale, ovvero non idoneo a stabilire un rapporto di causa-effetto sicuro, i ricercatori hanno comunque ottenuto dei risultati interessanti, che meritano ulteriori approfondimenti.

Quali sono gli alimenti associati al rischio cognitivo

Sono due le categorie di alimenti ultraprocessati che sono state collegate al maggior rischio di sviluppare problemi di tipo cognitivo: le carni lavorate e le bevande zuccherate. Nello specifico, i ricercatori hanno visto che per ogni porzione in più di prodotti di origine animale ultraprocessati consumati al giorno è stato associato un aumento del 17% del rischio di problemi cognitivi rispetto ai partecipanti che non mangiavano tutti i giorni questo prodotto, mentre ogni porzione in più di bevande zuccherate era associata a un aumento del 6% del rischio di deterioramento cognitivo. Secondo i ricercatori, la causa potrebbe essere l'elevato contenuto di additivi e altri ingredienti simili presenti in questi alimenti o lo scarso profilo nutrizionale, ricchi soprattutto di zuccheri semplici e poveri di fibre alimentari.

Al contrario, i ricercatori evidenziano come  il consumo complessivo di alimenti ultraprocessati e quello di altre categorie, come dolci, creme spalmabili, snack salati, pasti pronti, cereali e latticini, non sono stati associati al rischio di sviluppare disturbi cognitivi. Ma questo chiaramente non significa che questi alimenti non siano dannosi su altri fronti: "Forse alcuni di questi sono comunque dannosi per la salute cardiovascolare – spiegano i ricercatori – ma per quanto riguarda gli impatti sullo stato cognitivo, sembra che questi siano in misura significativa dovuti a un paio di categorie di questi alimenti, che spesso costituiscono una parte sostanziale della nostra dieta".

Come scegliere i propri alimenti

Anche se lo studio in questione è osservazionale, e altri fattori potrebbero aver influenzato gli effetti sulla salute cognitiva dei partecipanti, per gli autori i risultati rappresentano comunque "un importante campanello d'allarme per le persone che vogliono mantenere il cervello sveglio man mano che invecchiano".

Conoscere l'impatto dei singoli alimenti è infatti importante – aggiungono – per guidare le persone nelle loro scelte alimentari di tutti i giorni. Questo significa ad esempio preferire un prodotto piuttosto che in altro, anche in base a ciò che contengono e ai valori nutrizionali, e soprattutto cucinare quanto più spesso possibile i propri pasti piuttosto che comprarli e bere acqua invece delle bevande zuccherate.

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