Può essere il più piccolo ammasso di materia oscura mai scoperto, ma è un milione di volte più pesante del Sole

Gli astronomi potrebbero aver individuato il più piccolo ammasso di materia oscura nell’universo distante, che risulta sorprendente denso e invisibile. Scoperto grazie all’effetto della lente gravitazionale – la distorsione provocata dal suo campo gravitazione sulla luce di una lontana galassia – l’oggetto si trova a 10 miliardi di anni luce dalla Terra e ha una massa stimata pari a circa un milione di volte quella del Sole: ciò rende l’ammasso 100 volte più piccolo di qualsiasi altro oggetto scoperto in precedenza.
La sua vera identità è però ancora incerta: l’oggetto potrebbe essere il più piccolo ammasso di materia oscura mai scoperto a una tale distanza, oppure una piccola galassia inattiva. Poiché non emette luce o radiazioni rilevabili, la sua presenza è apparsa solo come un minuscolo “pizzico” all’interno delle immagini dei più importanti telescopi terrestri, tra cui il Green Bank Telescope in West Virginia, il Very Long Baseline Array in New Messico e l’European Very Long Baseline Interferometric Network, la rete di radiotelescopi situati principalmente in Europa e Asia.
“Cacciare oggetti oscuri che non sembrano emettere luce è chiaramente una sfida – spiega il team guidato dal dottor Devon Powell del Max Planck Institute for Astrophysics – . Si tratta dell’oggetto di massa più piccola a noi noto, di due ordini di grandezza, ad essere stato rilevato a distanza cosmologica tramite il suo effetto gravitazionale”. La scoperta è descritta in dettaglio in due studi pubblicati su Nature Astronomy e sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
L’oggetto cosmico che potrebbe essere il più piccolo ammasso di materia oscura
“Fin dalla prima immagine ad alta risoluzione, abbiamo immediatamente osservato un restringimento dell’arco gravitazionale, che è il segno rivelatore che eravamo su qualcosa – ha aggiunto il professor John McKean del Kapteyn Astronomical Institute dell’Università di Groningen, che ha guidato la raccolta dati – . Solo un altro piccolo ammasso tra noi e la lontana radiogalassia avrebbe potuto causarlo”.
Per analizzare i dati, il team ha dovuto sviluppare nuovi algoritmi di modellazione. “Ci aspettiamo che ogni galassia, compresa la nostra Via Lattea, sia piena di addensamenti di materia oscura, ma trovarli e convincere la comunità scientifica della loro esistenza richiede un’enorme quantità di calcoli” hanno precisato gli studiosi, che hanno applicato una tecnica specifica, chiamata imaging gravitazionale, per “vedere” l’invisibile addensamento.
“Data la sensibilità dei nostri dati, ci aspettavamo di trovare almeno un oggetto oscuro, quindi la nostra scoperta è coerente con la cosiddetta ‘teoria della materia oscura fredda’, su cui si basa gran parte della nostra comprensione della formazione delle galassie – ha affermato Powell – . Dopo averne trovato uno, la domanda ora è se possiamo trovarne altri e se il loro numero sarà ancora in accordo con i modelli”.
Cos’è la materia oscura
La materia oscura è una forma enigmatica di materia che si ritiene influenzi il mondo in cui le galassie, stelle e altra materia visibile sono disposte nell’universo. Una delle domande centrali dell’astronomia è se la materia oscura possa esistere in piccoli ammassi privi di stelle. Dimostrare o confutare questa idea potrebbe aiutare gli scienziati ad affinare o ribaltare le attuali teorie su cosa sia realmente la materia oscura.
Il team sta ora analizzando ulteriormente i dati per comprendere meglio cosa possa essere il misterioso oggetto oscuro, ma sta anche osservando altre regioni del cielo per trovare altri esempi di oggetti oscuri di piccola massa usando la stessa tecnica. “Se continueremo a trovare oggetti così misteriosi in altre parti dell'universo, e se si riveleranno davvero completamente privi di stelle, allora alcune teorie sulla materia oscura potrebbero essere escluse” hanno concluso gli studiosi.