video suggerito
video suggerito

Perché le statine causano dolori muscolari? La spiegazione arriva da un nuovo studio

Un nuovo studio su Nature Communications rivela il meccanismo biologico che spiega perché alcune persone sviluppano dolori muscolari durante la terapia con statine. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori e cosa significa per i pazienti.
A cura di Valeria Aiello
13 CONDIVISIONI
Immagine

Un nuovo studio ha finalmente spiegato perché le statine, farmaci per abbassare il colesterolo, possono provocare dolori muscolari in chi le assume. La scoperta, pubblicata su Nature Communications, ha identificato il meccanismo biologico alla base di questi effetti collaterali.

I ricercatori dell’Università della British Columbia, con la collaborazione dell’Università del Wisconsin–Madison, hanno usato la microscopia crioelettronica macromolecolare (crio-EM) per osservare RyR1, il recettore della rianodina nel tessuto muscolare, a risoluzione quasi-atomica. Questo recettore controlla il flusso di calcio all'interno delle cellule muscolari e si apre solo quando il muscolo deve contrarsi.

L’atorvastatina – una delle statine più comunemente utilizzatepuò legarsi direttamente al canale del calcio, attivandolo in modo sequenziale: una molecola si inserisce quando il canale è chiuso, poi altre due si posizionano nella stessa tasca strutturale, forzando l’apertura e determinando una fuoriuscita prolungata di calcio dalle fibre muscolari — un processo che può danneggiarle.

Siamo stati in grado di osservare, quasi atomo per atomo, come le statine si agganciano a questo canaleha affermato il dott. Steven Molinarolo, autore principale dello studio, sintetizzando i risultati della ricerca.

È la prima volta che abbiamo un quadro chiaro di come le statine attivano questo canale” ha aggiunto il prof. Filip Van Petegem, autore senior dello studio, sottolineando che la scoperta fornisce “una tabella di marcia per la progettazione di statine che non interagiscono con il tessuto muscolare”.

L’importanza clinica della scoperta è immediata: le statine sono tra le classi di farmaci più ampiamente prescritte per la prevenzione cardiovascolare — con oltre 200 milioni di utilizzatori al mondo — e i sintomi muscolari (da lievi a, raramente, severi) sono una delle prime cause di interruzione del trattamento.

Comprendere il meccanismo molecolare alla base di questo effetto collaterale permette ora due strade concrete: modificare le parti della molecola responsabili dell’interazione con RyR1 o progettare nuove statine che mantengano l’effetto ipocolesterolemizzante senza legarsi a RyR1.

Dolori muscolari, statine e lo studio: il meccanismo spiegato

Lo studio, focalizzato sull’atorvastatina ma con evidenze applicabili anche ad altre statine, descrive la modalità di legame del farmaco al recettore RyR1, una proteina chiave che regola il flusso di calcio all’interno delle cellule muscolari.

Quando il farmaco si lega a questo recettore, il canale si apre in modo sequenziale: prima una molecola di statina si aggancia al canale chiuso, poi altre due molecole si inseriscono nello stesso punto, provocando un’apertura prolungata che causa la fuoriuscita di calcio. Questo squilibrio può portare a indolenzimento, debolezza muscolare e, in rari casi, danni più gravi.

llustrazione, basata su quanto i ricercatori sono stati in grado di osservare utilizzando la microscopia crioelettronica macromolecolare ad alta risoluzione, mostra le molecole di statina in nero che si legano alla proteina RyR1 / Credit: The Bioelectricity Lab, UBC Life Sciences Institute.
llustrazione, basata su quanto i ricercatori sono stati in grado di osservare utilizzando la microscopia crioelettronica macromolecolare ad alta risoluzione, mostra le molecole di statina in nero che si legano alla proteina RyR1 / Credit: The Bioelectricity Lab, UBC Life Sciences Institute.

Anche se la maggior parte delle persone non sperimenta danni muscolari gravi, sintomi come dolori e affaticamento sono molto più comuni e spesso portano alla sospensione del trattamento. Le nuove scoperte potrebbero pertanto aiutare a prevenire questi problemi e migliorare l’aderenza alla terapia.

Le statine sono state un pilastro della cura cardiovascolare per decenni – ha concluso il dott. Van Petegem – . Il nostro obiettivo è renderle ancora più sicure, in modo che i pazienti possano trarne beneficio senza timore di gravi effetti collaterali”.

13 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views