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Perché l’Africa chiede di correggere la mappa del mondo come la conosciamo

Gli Stati dell’Unione africana chiedono al mondo di non utilizzare più la mappa di Mercatore, la proiezione cartografica che utilizziamo da secoli: questa mappa distorce le proporzioni tra i continenti, minimizzando le dimensioni dell’Africa e riducendone così l’importanza percepita nella politica e nell’economia globale.
A cura di Valeria Aiello
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La mappa di Mercatore mostra l’Africa di dimensioni paragonabili a quelle della Groenlandia quando in realtà è 14 volte più grande del territorio artico
La mappa di Mercatore mostra l’Africa di dimensioni paragonabili a quelle della Groenlandia quando in realtà è 14 volte più grande del territorio artico

La mappa del mondo, come la conosciamo nella proiezione cartografica più utilizzata, la mappa di Mercatore, riproduce un’immagine distorta delle diverse regioni del pianeta, in particolare quando si passa dall’equatore ai poli: non una novità per chi mastica di cartografia, ma che da più di 450 anni influenza la nostra comprensione del mondo e, nello specifico, dell’Africa, minimizzandone non solo le dimensioni ma riducendone anche l’importanza percepita nella politica e nell’economia globale.

Per questo motivo, gli Stati dell’Unione africana chiedono di non adottare più la mappa di Mercatore, sostenendo la campagna Correct the Map promossa dalle organizzazioni Africa No Filter e Speak Up Africa per porre fine al suo impiego da parte dei governi e delle organizzazioni internazionali. “Le dimensioni dell’Africa nella mappa sono sbagliate –  ha affermato Moky Makura, direttore esecutivo di Africa No Filter – . È l’operazione di disinformazione più lunga al mondo, e deve semplicemente cessare”.

Fara Ndiaye, co-fondatrice di Speak Up Africa, ha invece spiegato come la mappa di Mercatore ha influito sull’identità e l’orgoglio degli africani, in particolar modo nei bambini che conoscono questa mappa fin dai primi anni di scuola.

Stiamo lavorando attivamente per promuovere la proiezione Equal Earth come standard principale in tutte le classi africane” ha indicato Ndiaye, aggiungendo che spera che la nuova proiezione cartografica diventi anche lo standard utilizzato dalle istituzioni globali con sede in Africa.

Cosa non torna nella mappa di Mercatore

La mappa di Mercatore è la proiezione cartografica della Terra sviluppata nel 1569 dal cartografo fiammingo Gerhard Kremer, detto Gerardo Mercatore, e diventata la più usata a livello globale nonostante i limiti nella rappresentazione delle proporzioni delle varie regioni del pianeta quando si passa dall’equatore ai poli.

Nella proiezione cartografica di Mercatore si verifica un significativo aumento delle dimensioni delle diverse regioni del pianeta nel passaggio dall’equatore ai poli / Credit: Wikipedia
Nella proiezione cartografica di Mercatore si verifica un significativo aumento delle dimensioni delle diverse regioni del pianeta nel passaggio dall’equatore ai poli / Credit: Wikipedia

Questo perché, come ogni proiezione che tenta di rappresentare una superficie curva su un foglio piano, la mappa determina una distorsione della reale forma della superficie terrestre, producendo un significativo aumento delle dimensioni delle regioni lontane dall’equatore. Nel caso specifico dell’Africa, il continente appare come un’area equivalente alla Groenlandia, quando in realtà è circa 14 volte più grande.

In altre parole, la sola Africa potrebbe contenere al suo interno tutti gli Stati Uniti, la Cina, l’India, il Giappone, il Messico e gran parte dell’Europa… e ci sarebbe ancora spazio.

Le vere dimensioni dell’Africa / Credit: Kai Krause
Le vere dimensioni dell’Africa / Credit: Kai Krause

La mappa di Mercatore è ancora utilizzata in molti contesti, in particolare nelle carte nautiche, in alcune mappe del mondo e nei servizi di mappatura online, mentre gli atlanti commerciali l’hanno in gran parte abbandonata. I servizi cartografici online come Google Maps la utilizzano ancora oggi in versione semplificata per le mappe locali, anche se negli ultimi anni è sempre più frequente sostituita da visioni 3D del globo.

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