Perché i bambini maschi sono più bravi delle femmine in matematica: il problema non è la genetica

Nel 2005 Elizabeth Spelke, psicologa cognitiva e tra le esperte di apprendimento precoce più influenti al mondo, fece un'affermazione forte per i tempi, soprattutto perché controcorrente rispetto a quanto suggerivano i dati: "Non esiste nessuna differenza nell'attitudine intrinseca generale – disse – verso la scienza e la matematica tra donne e uomini".
Oggi, venti anni dopo, ha pubblicato sulla rivista Nature i risultati di uno studio enorme sull'argomento, condotto su 2,5 milioni di bambini francesi monitorati per cinque anni. Certo, è bene tenere in mente questo dato geografico, ovvero lo studio ha analizzato soltanto la situazione nelle scuole francesi, ma ha comunque fatto emergere due dati fondamentali. Uno: prima dell'inizio della scuola elementare tra maschi e femmine non ci sono differenze rilevabili nell'approccio ai numeri e al ragionamento matematico. Due: questa sostanziale parità sparisce subito subito dopo l'inizio dell'insegnamento scolastico della matematica.
Quando inizia il gender gap
Spelke è consulente del Consiglio scientifico del ministero dell'Istruzione francese che dal 2018 conduce una valutazione nazionale sulle competenze linguistiche e matematiche di tutti i bambini per stabilire "una comprensione delle abilità di base di calcolo e alfabetizzazione da parte di ogni bambino francese". Nell'arco di questo progetto il ministero ha raccolto i dati relativi alle competenze matematiche di oltre 2,5 milioni di alunni delle scuole elementari.
Mentre raccoglievano i dati, i ricercatori si sono accorti che non c'erano differenze di genere prima dell'inizio della scuola elementare, quando inizia di fatto l'insegnamento formale della matematica, ha spiegato Spelke in questo articolo pubblicato per Harvard.
Il possibile legame conta scuola
Tuttavia, già quando quattro mesi dopo l'inizio della scuola, i ricercatori hanno ripetuto i loro test hanno visto che qualcosa era cambiato: tra i due generi era diventato rilevabile un "piccolo ma significativo divario matematico a favore dei ragazzi". Questa differenza nelle loro prestazioni in matematica è esponenzialmente cresciuta man mano che andavano avanti nel percorso scolastico: all'inizio della seconda elementare l'effetto era quadruplicato."Era ancora più grande in quarta elementare e in prima media era ancora più grande", ha detto Spelke.
C'è un altro dato ancora più interessante che lo studio ha messo in mostra: nel 2019, vendendo i dati piuttosto negativi nelle competenze matematiche dei bambini, il Ministero dell'Istruzione francese ha lanciato un modulo di insegnamento matematico prescolare durante l'asilo. Ebbene, quando i ricercatori hanno testato i bambini che avevano partecipato all'iniziativa al primo giorno di elementari, per la prima volta è stato registrato fin da subito un minimo divario tra bambini maschi e bambine femmine.
Quale ruolo hanno i bias sociali?
Questo studio quindi oltre a confermare un dato già convalidato altrove, ovvero che non c'è nessuna differenza genetica generale tra la mente maschile e quella femminile nei confronti delle cosiddette materie STEM, solleva un altro punto interessante.
Secondo l'autrice infatti il fatto che i bambini arrivino al primo giorno di scuola con le stesse competenze tra maschi e femmine potrebbe significare che quel divario che si viene a creare negli anni successivi potrebbe non dipendere nemmeno da un pregiudizio sociale, come è stato più volte sostenuto in passato. "Se ci fosse davvero un pregiudizio sociale pervasivo e i genitori ne fossero suscettibili, ci aspetteremmo che i ragazzi fossero più orientati verso i compiti spaziali e numerici quando arrivavano a scuola per la prima volta". Ma, come visto, almeno nelle scuole francesi, questo non succede. Quindi le cause del gender gap va ricercato altrove, forse proprio tra i banchi di scuole.