Perché a Natale sarà più facile prendere l’influenza: le risposte di Pregliasco

L'ultimo bollettino del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell'Istituto superiore di sanità (Iss) lo ha confermato: la variante K del virus influenzale A(H3N2) è arrivata anche in Italia e attualmente è responsabile della maggior parte delle infezioni. Sebbene i virus influenzali mutino per loro stessa natura, l'arrivo di questa variante coincide con una stagione particolarmente intensa in tutta Europa, come quella che ha caratterizzato negli scorsi mesi l'inverno nell'emisfero australe. Questo non significa che siamo alle prese con una variante più aggressiva, ma che i virus influenzali stanno circolando in modo importante rispetto alle altre forme simil-influenzali, dovute ad altre infezioni respiratorie acute.
Tuttavia, una maggiore circolazione dei virus influenzali, trascinata dal nuovo sottoclade K, implica in proporzione anche un maggior numero di complicanze, soprattutto negli anziani e nelle persone fragili, come dimostra l'aumento dei casi di polmonite in queste settimane, mentre i casi di influenza continuano a salire, come è normale in questo periodo dell'anno. Secondo gli esperti infatti ci stiamo avvicinando al picco della stagione influenzale, che è atteso per le settimane subito dopo le feste natalizie.
A Fanpage.it il professore Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Statale di Milano e Direttore sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio di Milano, ha spiegato cosa ha di diverso questa stagione influenzale e per quando è atteso il picco.
Cosa ci dicono i dati?
Stiamo affrontando una stagione importante come avevano anticipato le previsioni. Stiamo registrando una presenza significativa di virus influenzali, soprattutto l'H3N2, il nuovo sottoclade, che essendo immunoevasivo sta causando un elevato numero di casi.
L'influenza è più aggressiva?
L'influenza è quella di sempre, ma data la circolazione maggiore l'impatto è più inteso e quindi più evidente. Anche perché noi siamo abituati a pensare che appena abbiamo sintomi para-influenzali abbiamo preso l'influenza, ma in realtà spesso la vera causa sono virus simili all'influenza, come gli adenovirus o i rhinovirus. Quest'anno invece l'H3N2 sta avendo un ruolo importante quindi abbiamo effettivamente molti casi di influenza.
Si sta parlando anche di molti casi di polmoniti. Cosa ci dice questo dato?
Se i virus influenzali circolano con più forza, il numero di casi di influenza sono di più. Più infezioni significa in proporzione anche un maggior numero di complicanze, come appunto le polmoniti.
Cosa ha diverso la variante K?
Il sottoclade K è una variante di H3N2, ma non rappresenta un'anomalia, perché proprio come è accaduto con il SARS-CoV-2, i virus mutano in continuazione. Il fatto che abbia diverse mutazioni la rende però più immuno-evasiva ed è per questo che sta determinando più casi.
Questo significa che i vaccini funzionano meno?
Assolutamente no. Il vaccino funziona sempre, ma sapevamo già, anche prima di questa stagione, che la copertura non è totale. Un recente studio condotto a livello europeo ha stimato una capacità protettiva del 57%, quindi il vaccino fa il suo lavoro, inoltre dobbiamo sempre tenere in mente che l'obiettivo più importante è proteggerci dalle complicanze, come appunto la polmonite.
Cosa dobbiamo aspettarci dalle prossime settimane?
Le vacanze di Natale, i pranzi in famiglia, gli abbracci e i viaggi che faremo nei prossimi giorni faranno sì che i casi continueranno a salire. Anche perché sappiamo che i virus influenzali circolano di più tra i bambini è chiaro che le feste e i contatti ravvicinati favoriranno nuovi casi.
Come possiamo proteggerci?
Dovremmo utilizzare il buon senso, quello che avevamo imparato durante la pandemia. Le regole sono sempre le stesse: stare a casa se abbiamo sintomi, utilizzare la mascherina se siamo vicini ad anziani o fragili, ventilare gli ambienti, lavare bene le mani.
Quando dobbiamo aspettarci il picco?
È verosimile che il picco della stagione ci sarà dopo Natale, molto probabilmente con la riapertura delle scuole. Poi avremmo una fase calante ma in cui i virus continueranno a circolare. Quindi anche se siamo un po' in ritardo, per chi non lo avesse già fatto, vale ancora la pena vaccinarsi.