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Per la prima volta un uomo verrà giustiziato con l’azoto: quali sono i problemi di questo metodo

Non è mai stata utilizzata l’ipossia di azoto per una condanna a morte, secondo gli esperti equivale a una tortura. Kenneth Eugene Smith rischia un’agonia lunga. Secondo le Nazioni Unite la pratica viola i diritti umani.
A cura di Elisabetta Rosso
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L'ipossia è una condizione in cui tutto il nostro corpo entra in carenza di ossigeno. Oggi verrà testata per la prima volta per uccidere un uomo. Kenneth Eugene Smith nel 1996 è stato condannato a morte per omicidio, è sopravvissuto alla prima esecuzione tramite iniezione letale nel 2022 e ora lo Stato dell'Alabama ha deciso di giustiziarlo utilizzando l'ipossia da azoto. La pratica non è mai stata sperimentata, ed è contraria ai diritti umani secondo le Nazioni Unite e diverse organizzazioni non governative. Smith verrà legato alla barella nella camera dell'esecuzione, lo Stato ha dichiarato che collocherà un "respiratore ad aria compressa di tipo C approvato dal NIOSH", sul viso del detenuto. Verrà letta la condanna, e poi si attiverà "il sistema di ipossia dell'azoto".

Il gas verrà somministrato per almeno 15 minuti, oppure per 5 minuti a partire dal momento in cui non verrà più registrato il battito cardiaco, come si legge nel protocollo statale dove sono stati elencati in 40 pagine i dettagli della procedura. Non tutti. Le sezioni del documento relative allo stoccaggio e al collaudo del sistema del gas sono state oscurate.

Il procuratore generale dell'Alabama ha detto a un giudice federale che l'azoto "causerà la perdita di coscienza in pochi secondi e la morte avverrà in pochi minuti". Non esattamente. Jeffrey Keller, presidente dell'American College of Correctional Physicians, ha spiegato: “Non è mai stato usato prima, si tratta di una pratica sperimentale. Visto che il condannato non respirerà ossigeno, morirà. Non è molto diverso dal mettersi un sacchetto di plastica in testa." Secondo Amnesty International "l'esecuzione tramite un metodo mai provato potrebbe essere estremamente dolorosa, una tortura, una punizione crudele, inumana e degradante, che viola le norme internazionali ratificate dagli Usa".

Come funziona l'ipossia di azoto

Al detenuto verrà fatto respirare azoto puro, privandolo dell'ossigeno necessario per mantenere le funzioni corporee. L’azoto costituisce il 78% dell'atmosfera terrestre, e allo stato puro si presenta sotto forma di gas incolore, inodore, e insapore, è innocuo se respirato con adeguati livelli di ossigeno.

Non è mai stata utilizzata l’ipossia di azoto per una condanna a morte. Nel 2018 l’Alabama è diventato il terzo Stato, insieme all’ Oklahoma e Mississippi, ad autorizzare l’uso del gas azoto per giustiziare i prigionieri. Si stanno infatti cercando alternative alle iniezioni letali, dopo che alcune aziende farmaceutiche si sono opposte all’utilizzo dei loro farmaci per le esecuzioni, rendendoli più difficili da ottenere.

Quali sono i rischi di un’esecuzione con l'azoto?

Gli esperti nominati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a inizio mese hanno avvertito che l’ipossia di azoto potrebbe violare il divieto di tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. Non solo, l’American Veterinary Medical Association ha scritto nelle linee guida sull’eutanasia del 2020 che l’ipossia da azoto è un metodo accettabile solo in determinate condizioni per i suini, non per altri mammiferi. Creerebbe infatti un “ambiente anossico che è angosciante per alcune specie”.

Secondo gli avvocati di Smith lo stato dell’Alabama sta usando il condannato come una cavia per testare un nuovo metodo di esecuzione. Non solo, hanno spiegato che la maschera per inalare l’azoto non è ermetica. L’ossigeno quindi potrebbe entrare, il rischio è di prolungare l’agonia del condannato, potrebbe anche farlo entrare in uno stato vegetativo senza ucciderlo. Il dottor Joel Zivot, anestesista che ha presentato la denuncia alle Nazioni Unite, ha aggiunto che l'ambiente a basso contenuto di ossigeno potrebbe causare nausea, Smith rischia di soffocare con il suo stesso vomito.

La storia di Smith 

Smith è stato condannato a morte nel 1996 per l’omicidio di Elizabeth Sennett, 45 anni. Nel 1988 il marito della donna ha pagato John Forrest Parker e Smith per uccidere sua moglie e riscuotere l’assicurazione. Entrambi sono stati condannati a morte. In realtà però, per Smith non è la prima esecuzione. Doveva infatti  essere a novembre 2022 tramite iniezione letale. Il procedimento fu interrotto a causa di problemi tecnici, dopo quattro ore le autorità interruppero l’operazione perché non riuscivano a trovare la vena nel suo braccio. Gli avvocati di Smith, hanno spiegato in tribunale che il condannato ha sofferto durante il tentativo di iniezione letale, ha sentito un dolore acuto e intenso, "come se fosse stato pugnalato al petto".

L’esecuzione è stata programmata per oggi, 25 gennaio 2024. Smith ha raccontato in un'intervista via mail con la BBC: "Ho sempre la nausea. Gli attacchi di panico mi colpiscono regolarmente. È una tortura, fondamentalmente". Ha chiesto allo Stato dell'Alabama di fermare l'esecuzione, "prima che sia troppo tardi".

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