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“Pensavo di essere un uomo finché non è cresciuto il seno”: Emma racconta la sua incredibile storia

Nata con organi sessuali maschili e femminili, Emma Lynn Dowd ha scoperto di essere ermafrodita solo da adolescente. Ora è una donna di 44 anni, che dice di “non avere idea” del motivo per cui i suoi genitori abbiano deciso di nasconderle la condizione.
A cura di Valeria Aiello
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Ci sono storie di vita molto delicate, il cui racconto può implicare la profonda rielaborazione dell’identità individuale e delle proprie esperienze personali e sociali. Ne sa qualcosa Emma Lynn Dowd, una donna di 44 anni che vive a Tampa, in Florida, che ha deciso di parlare della forma di intersessualità con cui ha convissuto inconsapevolmente per quasi due decenni. Nata con organi sessuali maschili e femminili, Emma ha creduto di essere un ragazzo fino all’adolescenza, quando ha scoperto di essere ermafrodita.

Non ho mai avuto dismorfismo di genere, ero sempre d’accordo con il mio aspetto, ma venivo sempre accusata di essere una ‘ragazza’ – ha ricordato Emma – . Sono stata anche vittima di bullismo, perché la gente pensava che fossi gay. E a scuola è stato difficile, perché il mio corpo ha deciso di entrare nella pubertà, ed è stato allora che ho iniziato a vedere i segni che potevo essere una donna”.

Cresciuta dai genitori come un ragazzo, Emma ha spiegato di “non avere idea” del motivo per cui i suoi abbiano deciso di nasconderle la condizione. Tuttavia, quando sono arrivate le prime mestruazioni e il seno ha cominciato a svilupparsi, le sono state somministrate compresse di testosterone per indirizzare la sua crescita verso il sesso maschile, una pratica che ha definito “molto comune” negli Stati Uniti, nonostante alcuni attivisti sostengano che i genitori debbano aspettare che sia l’ermafrodita a fare la sua scelta.

Una volta al college, Emma si è però resa conto di avere un’anatomia molto diversa da quella della maggior parte dei ragazzi. “È stato allora che ho realizzato pienamente di essere una donna. Ho provato emozioni contrastanti”. La scoperta “ha avvalorato i miei sentimenti e i miei desideri interiori, e mi ha confermato che non ero gay”.

Cosa significa essere ermafrodita

Ermafrodita è una persona che, fin dalla nascita, presenta sia i caratteri sessuali maschili sia quelli femminili. Questa coesistenza è chiamata ermafroditismo o, in gergo scientifico, intersessualità, ed è dovuta a un’alterazione che avviene al momento della differenziazione dei genitali nell’embrione e nel feto. Da tale anomalia ne consegue lo sviluppo simultaneo di tessuto testicolare e ovarico in soggetti che, dal punto di vista genetico, sono definibili come maschi (46, XY) o, più frequentemente, come femmine (46, XX). In rari casi (ermafroditi veri) si può riscontrare la presenza di più linee genetiche (mosaicismo 46,XX/46,XY).

Dal punto di vista fisico, l’ermafrodita può avere caratteristiche molto diverse, puramente maschili, ambigue o puramente femminili, che di solito non sono necessariamente correlate a una patologia a condizioni mediche. Nonostante questo, in molte società l’ermafroditismo è considerato come una patologia da nascondere o da “normalizzare” attraverso interventi farmacologici o di chirurgia estetica negli infanti.

L'incidente che ha cambiato la vita di Emma

Nel caso di Emma, per la quale i genitori avevano optato per il trattamento farmacologico, l’essere ragazzo rappresentava la “normalità” e, anche quando l’intersessualità era ormai chiara, Emma ha continuato a vivere “da uomo” perché pensava che fosse “troppo tardi per decidere di cambiare genere. Ma un incidente, avvenuto nel 2019, le ha cambiato la vita.

Era mattina presto e stavo andando verso il box del mio cane. All’improvviso sono scivolata e ho battuto la testa contro un pezzo di tubo in PVC che sporgeva da una rastrelliera. L’ho colpito proprio con la base del cranio, ma ero ancora cosciente, per cui sono andata subito dal medico”.
È stato allora che da alcune analisi è emerso che la sua produzione fisiologica di testosterone era stata indebolita dal trauma alla testa. “Ero confusa, perché pensavo fosse solo una commozione cerebrale. Ma ero anche felice, perché stavo per entrare in questo nuovo modo di vivere come donna”.

L’incidente è stato un modo per riflettere sulla sua condizione e decidere di sottoporsi a una terapia ormonale sostitutiva per diventare donna. “Quando i medici mi hanno detto che potevo essere una donna, sono rimasta scioccata, ma aveva senso. Mi hanno messo in terapia ormonale sostitutiva e mi è stato detto di lasciare che il mio corpo facesse quello che voleva”.

Nel giro di due anni, Emma aveva i capelli lunghi, aveva di nuovo il ciclo mestruale e il suo seno si era completamente sviluppato. Ha anche cambiato il suo nome, con quello che sua mamma aveva intenzione di darle se fosse nata femmina.

Non ho mai parlato con i miei genitori del motivo per cui mi hanno cresciuto come un ragazzo, perché secondo me hanno fatto una scelta per amore. Non incolpo nessuno per questoha aggiunto Emma – . Hanno sostenuto la mia transizione e abbiamo parlato di alcune cose, ora siamo in buoni rapporti. Alcuni miei amici sono invece rimasti straniti, ma non parlo più con loro. Altri mi hanno supportato molto. Adesso sono me stessa, voglio vivere una vita felice e senza rabbia, senza rancore verso nessuno”.

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