Mutazione genetica legata a morte improvvisa, cos’è e quali sono i sintomi della malattia scoperta a Caposele

La mutazione genetica scoperta a Caposele, un piccolo paese in provincia di Avellino, è una delezione (c.208del) nel gene della lamina A/C (LMNA) associata a una forma di laminopatia, una malattia genetica che causa una cardiomiopatia dilatativa. Questa condizione altera la struttura del muscolo cardiaco, provocando un ingrossamento e un assottigliamento delle pareti del cuore, e può portare a morte improvvisa.
I primi sintomi della cardiomiopatia dilatativa legata a questa mutazione genetica includono palpitazioni, affaticamento, svenimenti con perdita di coscienza e difficoltà respiratorie, che riflettono la progressiva compromissione della funzione cardiaca: questi segnali possono evolvere nel tempo e aumentare il rischio di arresto cardiaco e aritmie maligne. In alcuni casi, spiegano i ricercatori che per primi hanno scoperto la nuova mutazione associata a mote improvvisa, possono manifestarsi anche sintomi di coinvolgimento neuromuscolare, come debolezza muscolare e difficoltà motorie.
Cos’è la mutazione genetica legata alla morte improvvisa
La mutazione genetica scoperta a Caposele (Avellino) è una delezione nel gene LMNA che codifica per la lamina A/C, una proteina fondamentale per la struttura e la stabilità del nucleo cellulare. Questa delezione interessa un singolo nucleotide, portando alla perdita di una citosina in posizione 208 (c.208del) all’interno della sequenza codificante del gene. Ciò determina l’espressione di una proteina non funzionale, con conseguente perdita della sua normale funzione proteica.
La mutazione c.208del nel gene LMNA è stata identificata dai ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano in 30 abitanti del comune di Caposele appartenenti a quattro generazioni di uno stesso albero genealogico, tutti con un unico antenato comune nato nel 1689.
La mutazione è autosomica-dominante, il che significa che basta ereditare una sola copia del gene mutato affinché si sviluppi la malattia genetica, una forma di laminopatia che si manifesta principalmente con cardiomiopatia dilatativa.
I sintomi della malattia genetica
La cardiomiopatia dilatativa causata dalla mutazione c.208del nel gene LMNA è una laminopatia che colpisce il muscolo cardiaco, caratterizzata da anomalie nella conduzione elettrica e/o aritmie maligne, come la fibrillazione atriale e la tachicardia ventricolare, che possono portare a insufficienza cardiaca e morte improvvisa.
I principali sintomi di questa malattia genetica includono:
- affaticamento persistente, anche a riposo e dopo sforzi lievi
- palpitazioni e battito cardiaco irregolare
- svenimenti o episodi di perdita di coscienza
- difficoltà respiratoria, soprattutto da sdraiati o durante l’attività fisica
- debolezza dei muscoli scheletrici e difficoltà motorie
- anomalie nel sistema di conduzione elettrica del cuore
La cardiomiopatia causata dalla mutazione nel gene LMNA è caratterizzata da una rapida progressione ed espone a un alto rischio di morte improvvisa.
Per questo motivo, nei portatori della mutazione è cruciale la sorveglianza clinica regolare e l’adozione di strategie preventive, anche in assenza di sintomi evidenti. La diagnosi viene sospettata nei pazienti giovani con palpitazioni, episodi di perdita improvvisa di coscienza o rianimazione da arresto cardiaco inspiegabile, in particolare in caso di esordio precoce di anomalie nella conduzione elettrica.
Come si cura la cardiomiopatia da mutazione genetica
Il trattamento della cardiomiopatia dovuta alla mutazione nel gene LMNA si concentra sulla prevenzione della aritmie e della morte improvvisa.
I portatori della mutazione genetica devono moderare gli sforzi fisici, perché l’attività motoria può portare ad aritmie potenzialmente fatali, e solitamente ricevono l’impianto di dispositivi salvavita (cardiovertitori-defibrillatori) in presenza di riduzioni della capacità di pompaggio del cuore (frazione di eiezione ventricolare sinistra inferiore al 35%), tachicardie, fibrillazioni ventricolari e altri fattori di rischio di morte improvvisa.
La terapia farmacologia si basa solitamente su farmaci beta-bloccanti per la riduzione della frequenza cardiaca, mentre contro le aritmie si utilizzano medicinali come il l’amiodarone o il sotalolo, che non rappresentano tuttavia dei sostituti del cardiovertitori-defribillatori impiantabili.