“Mi dicevano che ero troppo giovane per avere il cancro”: la storia di Milli e due anni di diagnosi sbagliate

Quando Milli Tanner aveva 19 anni, ha iniziato soffrire di dolori addominali, sanguinamento e stanchezza cronica. Nonostante 13 visite dal medico di base e vari accessi al pronto soccorso, per due anni si è sentita dire che era “troppo giovane per avere il cancro”. Le diagnosi oscillavano tra emorroidi, sindrome dell’intestino irritabile o disturbi mestruali. “Mi dicevano che forse avevo bevuto troppo o che lavoravo troppo a lungo”, racconta oggi la giovane donna, che all’epoca faceva turni serali in un pub.
I sintomi però non passavano, e Milli ha iniziato a temere il peggio. “Mostravo le foto del sangue, ma nessuno mi prendeva sul serio. Ogni volta tornavo a casa frustrata”. Dopo due anni, ha deciso di acquistare autonomamente un test immunochimico fecale (FIT), che cerca piccole tracce di sangue nelle feci che potrebbero indicare un cancro all’intestino.
Il risultato fu positivo e Milli portò i risultati al suo medico di base. Tuttavia, solo dopo altri mesi di attesa, arrivò la colonscopia. “Ho visto la massa sullo schermo e ho chiesto: ‘Cos’è quello?’. Il medico mi ha risposto: ‘È un tumore. Mi dispiace davvero’”. Il cancro al colon era già al terzo stadio e si era diffuso ai linfonodi.
Quando il cancro colpisce anche i più giovani
Milli, che vive a Evesham, in Inghilterra, ha affrontato chemioterapia, radioterapia e un intervento chirurgico che le ha lasciato una stomia permanente. La giovane, che oggi ha 23 anni, ha deciso anche di crioconservare gli ovociti per il rischio che le cure contro il cancro la rendessero sterile. “Ho sempre avuto l’istinto materno, ma quando mi hanno detto che non avrei più potuto avere figli, è stato straziante” ha confessato.
Nonostante le tante difficoltà, le ultime analisi non hanno mostrato segni di cancro. “Ora dico alla gente: voi conoscete il vostro corpo meglio di chiunque altro – dice la giovane donna – . Se senti qualcosa che non va, insisti finché non ottieni risposte”.
Secondo il Teenage Cancer Trust, l’ente britannico che si occupa di cancro nei ragazzi, il caso di Milli non è isolato. I dati di Cancer Research UK mostrano un aumento marcato dei casi di tumore intestinale tra i giovani.
“Sappiamo che troppo spesso il percorso verso una diagnosi di cancro è difficile, traumatico e troppo lungo per i giovani – ha affermato Amy Harding, direttrice del team dedicato ai servizi e all’impatto del Teenage Cancer Trust– . Servono misure forti e mirate nella lotta contro il cancro, che includano formazione per i medici di base e protocolli diagnostici che non escludano i pazienti solo per la loro età”.