video suggerito
video suggerito

Melma nera piena di vita: cosa sappiamo sulla nuova sostanza ShipGoo001

La sostanza è stata trovata a bordo di una nave. Alcuni tratti di DNA del “goo” richiamano microrganismi trovati in ambienti estremi e inquinati, altri, però, non hanno corrispondenze note: sono nuovi.
A cura di Elisabetta Rosso
0 CONDIVISIONI
Immagine

Tutto inizia con una chiazza nera e appiccicosa che cola dal timone di una nave, per essere precisi la Blue Heron dell’Università del Minnesota Duluth. L'imbarcazione era appena rientrata da una lunga missione nei Grandi Laghi, quando l’equipaggio ha notato una strana sostanza scura.

“Sembrava catrame, e non aveva motivo di trovarsi lì”, ha raccontato a CNN Doug Ricketts, tecnico di bordo e ricercatore. “Così ne ho raccolto un po’ in una tazza e l’ho portato al laboratorio. Per curiosità.”

Al microscopio, il materiale si è rivelato pieno di vita. La macchia nera, battezzata ShipGoo001, ospita infatti una complessa comunità microbica che si è sviluppata in un ambiente privo di ossigeno, sigillato all’interno del metallo del timone. E tra quei microrganismi ce n’erano alcuni mai visti prima.

Il misterioso “ShipGoo001”

Alcuni tratti di DNA del “goo” richiamano microrganismi trovati in ambienti estremi e inquinati: sedimenti di idrocarburi in Canada, sostanze viscose in fondo al Mediterraneo, coste contaminate in California e Germania. Altri, però, non hanno corrispondenze note: sono nuovi.

“Questa sostanza è un microcosmo nato da condizioni estreme, eppure simili ad ambienti che noi stessi creiamo: strutture metalliche, zone chiuse, spazi inospitali,” ha spiegato Cody Sheik, microbiologo del Large Lakes Observatory.

“Non ci aspettiamo nulla di vivo in quella parte di una nave, è uno spazio chiuso, statico, non esposto all’ambiente marino. Eppure, è diventato un habitat. Ci fa pensare a quanti altri luoghi – invisibili, artificiali – potrebbero nascondere interi ecosistemi sconosciuti."

Da dove viene la melma nera

La Blue Heron è stata acquistata quasi trent’anni fa, e non è escluso che il composto abbia iniziato a formarsi allora, magari a partire da un vecchio lubrificante lasciato nel timone.

Il microbiologo Jeffrey Marlow (Boston University), non coinvolto nella scoperta, ha proposto un’altra ipotesi: la sostanza potrebbe essere stata trasportata fin lì dalla “neve marina”, agglomerati di materiale organico che affondano lentamente nell’acqua, trasportando con sé comunità microbiche.

“La parte più interessante è che qualcuno abbia avuto la curiosità di chiedersi: ‘cos’è questa roba?’” ha detto Marlow. “Questo dimostra quanto sia importante la cultura della curiosità, anche fuori dal laboratorio.”

Nuove scoperte e applicazioni: il futuro del “ShipGoo001”

I ricercatori stanno lavorando a una pubblicazione scientifica con il sequenziamento completo del DNA microbico presente nel composto. L’obiettivo è mettere i dati a disposizione della comunità scientifica internazionale per ampliare la ricerca.

In base ai risultati che emergeranno dagli studi, questo materiale potrebbe offrire interessanti applicazioni pratiche. Gli organismi metanogeni presenti, per esempio, potrebbero infatti rappresentare una risorsa preziosa per lo sviluppo di biocarburanti. Nel frattempo, i ricercatori stanno monitorando attentamente la presenza di questa sostanza sia a bordo della Blue Heron sia su altre imbarcazioni, per raccogliere nuovi campioni e approfondire le analisi.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views