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L’obesità nei bambini raddoppia il rischio di sviluppare la sclerosi multipla: lo studio

Una ricerca condotta da un’importante università di Medicina della Svezia ha studiato i dati di oltre 20.000 bambini con obesità in età pediatrica e hanno osservato come questa condizione implichi una maggiore predisposizione alla sclerosi multipla.
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Essere obesi in infanzia potrebbe raddoppiare il rischio di sviluppare la sclerosi multipla nelle prime fasi dell'età adulta. Lo ha rivelato un nuovo studio condotto da una delle più importanti università di Medicina della Svezia, Karolinska Institutet, sui dati di oltre 21.000 bambini con obesità che sono stati monitorati fino all'ingresso nell'età adulta per osservare l'eventuale insorgenza della patologia autoimmune.

Sebbene la correlazione tra obesità infantile e il rischio di sviluppare la sclerosi multipla in età adulta sia stata già più volte in passato oggetto di studio, questa ricerca ha il vantaggio di essersi potuta basare su una quantità significativa di dati: quelli di 21.661 pazienti tra i 2 e i 19 anni, iscritti nell'arco di 25 anni, dal 1995 al 2020, nell'archivio nazionale svedese dedicato al contrasto dell'obesità nel Paese (l'archivio "Boris"). Uno dei più vasti al mondo sul tema.

La sclerosi multipla è una malattia autoimmune cronica che causa uno stato di infiammazione del sistema nervoso centrale, attivando un processo di demielinizzazione. Con questo termine si indica la perdita di mielina, ovvero la sostanza che riveste gli assoni dei neuroni, anche comunemente nota come "sostanza bianca" del cervello. L'età media di insorgenza della sclerosi multipla è tra i 20 e i 40 anni, spiega Humanitas.

Che cosa è emerso dallo studio

I ricercatori hanno osservato lo stato di salute dei giovani pazienti, che in media hanno sviluppato l'obesità intorno ai 11 anni, effettuando dei controlli successivi sui dati relativi alla loro condizione di salute. Hanno poi confrontato i dati ottenuti con quelli di un gruppo di confronto formato da più di 100.ooo bambini senza obesità.

Dopo sei anni hanno osservato che lo 0,13% del gruppo dei pazienti con obesità aveva sviluppato la sclerosi multipla (28 persone), mentre nel gruppo di confronto la percentuale che ha ricevuto la stessa diagnosi era pari allo 0,06% (58 persone sul totale). Quindi tra le persone obese già in infanzia il tasso delle diagnosi di sclerosi multipla effettuate nei primi anni dell'età adulta era circa il doppio di quello stimato nel campione di persone senza obesità. Mentre l'età in cui si è manifestata la malattia è stata la stessa nei due gruppi: in media intorno ai 23 anni (in accordo quindi con l'età media di insorgenza della malattia).

In base a questi dati, i ricercatori hanno quindi dedotto che l'obesità infantile potrebbe raddoppiare il rischio di sviluppare la sclerosi multipla nella prima fase dell'età adulta.

Il legame tra obesità e sclerosi multipla

Sebbene, come ammettono i ricercatori, lo studio ha dei limiti – in primis il tempo limitato dopo il quale sono stati effettuati i follow-up sul campione di partecipanti – i risultati evidenzino che l'obesità infantile è associata a una maggiore predisposizione alla malattia.

In realtà, l'obesità in età infantile è considerata un fattore di rischio anche per altre malattie autoimmuni: i ricercatori hanno spiegato che probabilmente la causa è da rintracciare nello stato di bassa infiammazione perenne che l'obesità determina fin dai primi anni di vita.

I risultati di questa ricerca, spiegano i ricercatori del Karolinska Institutet, confermerebbero la teoria già evidenziati da studi precedenti: quella secondo cui l'aumento delle diagnosi di sclerosi multipla registrato negli ultimi decenni potrebbe essere collegato con la crescente diffusione dell'obesità anche in età pediatrica.

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