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L’inquinamento dell’aria è una delle cause dell’aumento dei casi di cancro

Secondo l’OMS, è uno dei fattori di rischio alla base della crescente incidenza di tumori.
A cura di Valeria Aiello
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I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo confermano: il cancro è una malattia in costante crescita in tutto il mondo e rappresenta la seconda causa di morte a livello globale, con 20 milioni di nuove diagnosi e 9,7 milioni di decessi nel 2022. Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite, i nuovi casi supereranno la soglia dei 35 milioni nel 2050, facendo segnare una crescita del 77% rispetto al 2022.

Le cause di questo incremento non sono del tutto chiare e, probabilmente, sono legate a diversi fattori, riflettendo sia l’invecchiamento sia la crescita demografica della popolazione. È però anche vero che alcune forme di cancro sono più comuni di altre (i più frequenti sono i tumori del polmone, della mammella e del colon-retto), suggerendo un cambiamento nell’esposizione della popolazione ad alcuni fattori di rischio noti. Tra questi, precisa l’OMS, c’è l’inquinamento atmosferico che “è ancora un elemento chiave tra i fattori di rischio ambientale”.

Così l’inquinamento atmosferico incide sull’aumento dei casi di cancro

Probabilmente tutti, negli ultimi anni, abbiamo sentito parlare almeno una volta di particolato, l’insieme di particelle microscopiche (polveri) sospese nell’aria che respiriamo. Secondo gli esperti, il danno maggiore è causato dalle cosiddette polveri sottili, le più piccole e pericolose per la nostra salute. “Gli scarichi dei motori diesel sono una delle principali fonti di queste particelle – ha spiegato il dottor Emmanuel Ricard, portavoce della Lega francese contro il cancro – . Le particelle più fini possono scendere nei polmoni, fino agli alveoli polmonari, delle minuscole sacche situate all’estremità della struttura ad albero respiratorio del polmone, dove il sangue scambia ossigeno e anidride carbonica durante il processo di inspirazione ed espirazione”.

La presenza di queste piccole particelle attiva le cellule che difendono il nostro organismo, causando infiammazione. “Ciò finisce per distruggere le cellule dei tessuti che, invece di continuare a replicarsi in modo sano, inizieranno a “funzionare male”, diventando cancerose – ha indicato Ricard – . Queste cellule tumorali si moltiplicheranno e formeranno un tumore”.

Gli altri fattori di rischio indicati nel rapporto dell’OMS non sono correlati all’inquinamento atmosferico, ma associati ad aspetti socioeconomici e di sviluppo. Questi includono il fumo, il consumo di alcol e l’obesità. Tuttavia, osserva il dottor Ricard, sarebbe sbagliato considerare singolarmente tali fattori. Un soggetto esposto a più fattori avrà un rischio maggiore di sviluppare il cancro, ha affermato l’esperto, evidenziando come le conoscenze esistenti sugli effetti sui tassi di cancro che tabacco e alcol possono avere insieme possono essere applicate anche altrove. “Siamo stati così in grado di trovare, nel caso del cancro ai polmoni, geni che sono stati colpiti tanto dalle sigarette quanto dall’inquinamento atmosferico”.

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