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L’influenza aviaria in Germania uccide oltre 1.000 gru: è allerta negli allevamenti di pollame

Oltre 1.000 gru sono morte in Germania a causa dell’influenza aviaria. Gli esperti segnalo un aumento nei casi tra gli uccelli migratori e avvertono: il rischio per gli allevamenti di pollame è in crescita.
A cura di Valeria Aiello
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La Germania ha segnalato una delle più gravi ondate di influenza aviaria H5N1 degli ultimi anni. Oltre 1.000 gru sono state trovate morte nel nord del Paese, in una zona di ritrovo per la migrazione nei pressi di Linum, nel Brandebugo, insieme a centinaia di altri uccelli selvatici.

Collaboriamo da anni con molti volontari nella gestione di questo luogo, e non abbiamo mai visto nulla di simileha affermato Norbert Schneeweiss, biologo dell’Agenzia per l’Ambiente del Brandeburgo. Situazioni simili sono segnalate anche nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, in Sassonia-Anhalt e Turingia.

Il Friedrich-Loeffler-Institut (FLI), che monitora la situazione, parla di livelli di mortalità mai osservati prima” nelle gru, sottolineando che la nuova ondata di infezioni è “preoccupante e dinamica”, con nuovi casi di infezione segnalati sia nella fauna selvatica sia in allevamenti di pollame. Le autorità temono che il virus, favorito dagli spostamenti migratori e dalle basse temperature, possa diffondersi ulteriormente nelle prossime settimane.

Cresce la minaccia per gli allevamenti di pollame

Secondo l’FLI, il rischio di nuovi focolai negli allevamenti è in aumento in tutta la Germania. La presenza del virus tra le gru e altre specie selvatiche aumenta la probabilità di contatti indiretti con il pollame domestico, tramite acqua, terreno o materiale contaminato.

Negli ultimi giorni, diversi allevamenti avicoli hanno già segnalato episodi sospetti e alcuni casi confermati di influenza aviaria H5N1. “Sono attualmente in corso ulteriori indagini per caratterizzare i virus in dettaglio – hanno precisato gli esperti – . Le analisi di sequenza finora effettuate indicano una variante del ceppo H5N1 che è stata dominante in Europa negli ultimi mesi”.

Le autorità sanitarie locali hanno introdotto misure preventive come la chiusura dei pollai, controlli veterinari più serrati e restrizioni sui movimenti. Il FLI invita gli allevatori a segnalare immediatamente eventuali sintomi anomali negli animali e rafforzare le pratiche di biosicurezza.

Gli esperti ricordano inoltre che, pur trattandosi di un rischio basso per la popolazione generale, la sorveglianza resta essenziale per evitare mutazioni che possano aumentare la trasmissibilità del virus.

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