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Le zanzare portatrici della malaria si stanno diffondendo più velocemente di quanto si pensasse

Secondo gli studiosi, guadagnerebbero quasi 5 km all’anno, spostandosi verso i poli e altitudini più elevate.
A cura di Valeria Aiello
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Una femmina di Anopheles stephensi / Wikipedia
Una femmina di Anopheles stephensi / Wikipedia

I cambiamenti climatici stanno spingendo molte specie tropicali, incluse le zanzare portatrici di diverse malattie infettive, a spostarsi a latitudini e altitudini più elevate. La loro marcia verso i poli è tra le principali preoccupazioni dei ricercatori che spesso proiettano questi cambiamenti nel futuro. Un nuovo studio del Georgetown University Medical Center di Washington ha però documentato quanto sta già accadendo, tracciando lo spostamento compiuto dalle zanzare africane portatrici della malaria (Anopheles spp.) negli ultimi 120 anni. E rivelando che queste specie si stanno rapidamente diffondendo in nuove aree, guadagnando una media di 6,5 metri all’anno in termini di altitudine e spostandosi di quasi 5 km all’anno a sud dell’equatore. Nello stesso arco temporale, il pianeta è diventato di 1,2 °C più caldo rispetto al periodo pre-industriale.

Questo rapido spostamento, dettagliato in un articolo pubblicato su Biology Letters, è di gran lunga superiore alle stime di uno studio del 2011, che riportava un movimento di 1,7 km all’anno verso latitudini polari e un guadagno di altitudine di 1,1 metri ogni anno – ovvero tassi che erano, a quel tempo, circa due o tre volte più alti di quanto si pensasse in precedenza.

Quanto osservato dai ricercatori è “esattamente ciò che ci aspetteremmo di vedere se il cambiamento climatico aiutasse queste specie a raggiungere le parti più fredde del continente – ha affermato Colin Carlson, assistente professore del Center for Global Health Science and Security presso il Georgetown University Medical Center e autore principale dello studio – . Il fatto che le zanzare si stiano diffondendo in queste aree per la prima volta, potrebbe aiutare a spiegare alcuni recenti cambiamenti nella trasmissione della malaria che altrimenti sarebbero stati difficili da far risalire al clima”.

L’analisi si è concentrata sulle zanzare del genere Anopheles sia per la loro capacità di diffondere la malaria sia per l’esistenza un set di dati storici che ne traccia i movimenti dal 1898. Carlson ha precisato che altre specie si stanno probabilmente muovendo in modo simile, ma che i futuri sforzi di ricerca dovranno avere un’idea di ciò che sta accadendo in diverse regioni o con diverse malattie per ottenere il quadro più completo possibile. “Tendiamo a presumere che questi cambiamenti si stiano verificando intorno a noi, ma la base di prove è piuttosto limitata – ha aggiunto Carlson – . Se stiamo riscrivendo le regole della biosorveglianza per la vita su un pianeta più caldo, gran parte di ciò dovrà tenere presente il movimento degli animali”.

Stima degli spostamenti in termini di latitudine e altitudine delle specie africane di Anopheles nel corso del ventesimo secolo /
Stima degli spostamenti in termini di latitudine e altitudine delle specie africane di Anopheles nel corso del ventesimo secolo /

Nel complesso, i ricercatori hanno calcolato che l’espansione delle specie di Anopheles è stata, in media, di oltre 500 km verso sud e 700 m in altitudine nel corso del XX secolo, collocando tale diffusione tra gli impatti dei cambiamenti climatici con più conseguenze sulla biodiversità africana che siano mai stati osservati fino ad oggi. “Sappiamo ancora poco su come il cambiamento climatico stia influenzando la biodiversità degli invertebrati – ha evidenziato l’esperto – . La loro influenza sulla salute pubblica sta fornendo una rara finestra su come alcuni insetti possano prosperare in un clima che cambia, anche se è una cattiva notizia per gli esseri umani”.

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