Le correnti del Nord Atlantico si comportano in modo anomalo: i segnali che preoccupano gli scienziati

Il vortice subpolare atlantico, un sistema di correnti oceaniche fondamentale per la regolazione del clima, sta mostrando segni di instabilità preoccupanti. Un recente studio, basato sull’analisi delle conchiglie di bivalvi, ha identificato due eventi critici negli ultimi 150 anni, suggerendo che potremmo essere vicini a un punto di non ritorno.
Questi cambiamenti potrebbero avere profonde conseguenze sul clima dell’Europa e del Nord Atlantico, una regione cruciale per la stabilità del sistema dell’Atlantico settentrionale e il Capovolgimento meridionale della circolazione atlantica (AMOC). Studi precedenti avevano già segnalato una perdita di stabilità dell’AMOC, ma la nuova ricerca pubblicata su Science Advances fornisce prove più precise dei due recenti episodi di destabilizzazione del vortice subpolare.
“Il primo ha preceduto i rapidi cambiamenti di circolazione associati al cambiamento del sistema dell’Atlantico settentrionale degli anni 20 – hanno precisato gli studiosi, guidati dalla dott.ssa Beatriz Arellano Nava , ricercatrice post-dottorato in Geografia Fisica presso l’Università di Exeter, nel Regno Unito – . Il secondo e più forte episodio di destabilizzazione è iniziato intorno al 1950 e continua ancora oggi”.
Cosa succede se il vortice subpolare collassa
Un improvviso indebolimento del vortice subpolare può alterare profondamente il clima dell’Europa e del Nord Atlantico, influenzando temperature, precipitazioni e condizioni meteorologiche anche su scala globale. Le conseguenze più probabili includono inverni più rigidi, estati più brevi e un aumento degli eventi estremi, in particolare nel continente europeo, oltre a cambiamenti nei modelli di precipitazione a livello mondiale.
Il vortice subpolare atlantico è parte integrante della rete di correnti dell’AMOC (Capovolgimento meridionale della circolazione atlantica), che regola il clima di vaste aree dell’emisfero nord. Il vortice subpolare può però collassare indipendentemente da questo sistema più ampio. In termini climatici, gli impatti sarebbero simili a quelli di un indebolimento dell’AMOC, anche se meno estremi. “Anche se le conseguenze non sarebbero così catastrofiche come quelle di un collasso dell'AMOC, un indebolimento del vortice subpolare può avere impatti climatici sostanziali” ha avvertito la dottoressa Nava.
Lo studio sulle conchiglie di bivalvi rivela due eventi critici
I segnali di instabilità del vortice subpolare atlantico sono emersi dallo studio delle conchiglie di alcune specie di bivalvi, come l’Arctica islandica e la Glycymeris glycymeris, utilizzate come archivio naturale del clima marino. Crescendo, questi molluschi incorporano nella conchiglia gli elementi chimici presenti nell'acqua, registrando variazioni di temperatura, salinità e circolazione oceanica nel tempo.
Analizzando questi dati, i ricercatori hanno identificato due eventi di destabilizzazione del vortice subpolare negli ultimi 150 anni. Il primo si è verificato prima del drastico cambiamento del regime nordatlantico degli Anni 20, suggerendo che all’inizio del XX secolo sia stato superato un punto critico verso un nuovo stato climatico.
“La seconda e più intensa destabilizzazione è iniziata intorno al 1950 e continua tuttora – spiegano gli autori dello studio –. Questo conferma la perdita di stabilità del sistema e indica che la regione potrebbe avvicinarsi a un punto di non ritorno”.