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L’Australia ucciderà 16.000 cavalli selvatici dal cielo, con cecchini appostati sugli elicotteri

L’Australia ha approvato l’uccisione di migliaia di cavalli selvatici nel Parco Nazionale di Kosciuszko. Gli equini saranno inseguiti e abbattuti da cecchini appostati sugli elicotteri. Ne dovranno essere uccisi almeno 16 mila entro i prossimi 4 anni. Ecco perché è stato deciso questo sterminio.
A cura di Andrea Centini
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Un elicottero segue una mandria di cavalli
Un elicottero segue una mandria di cavalli

Il governo del Nuovo Galles del Sud (NSW) in Australia ha deciso che ucciderà almeno 16.000 cavalli selvatici presenti nel Parco Nazionale di Kosciuszko. Per eseguire la mattanza degli equini sarà utilizzato un metodo controverso: i cavalli, infatti, saranno abbattuti dal cielo, da cecchini appostati sugli elicotteri. La tecnica era stata già impiegata per ammazzare 600 cavalli (in soli tre giorni) nel 2000, ma fu immediatamente bloccata a causa delle asprissime polemiche che suscitò nella Terra dei Canguri. Da alcuni anni, tuttavia, si pensava di reintrodurre le uccisioni dagli elicotteri; ora è arrivato il sì definitivo da parte di Penny Sharpe, ministro dell'Ambiente del Nuovo Galles del Sud.

L'obiettivo delle autorità è ridurre la popolazione di cavalli selvatici “brumbies” – derivati dai cavalli domestici importati in Australia dai coloni europei nel XVIII secolo – a soli 3.000 esemplari entro il 30 giugno del 2027. Poiché nell'ultimo censimento datato novembre 2022 la popolazione complessiva è risultata essere di poco inferiore ai 19.000 cavalli, sono almeno 16.000 quelli che dovranno essere uccisi dai cecchini del cielo. Ma è probabile che il numero diventi sensibilmente superiore nei prossimi quattro anni, considerando che la popolazione di brumbies al Parco Nazionale di Kosciuszko ha un tasso di crescita annuale dal 15 al 18 percento, come indicato all'Agence France Presse (AFP) da Jack Gough, portavoce dell'Invasive Species Council, un gruppo di ricerca favorevole allo sterminio dei cavalli selvatici – o meglio, rinselvatichiti – australiani.

Ma perché le autorità del Nuovo Galles del Sud dovrebbero macchiarsi di un simile sterminio, esponendosi alle feroci critiche dell'opinione pubblica? La ragione è semplice: i cavalli (Equus ferus caballus) sono una specie aliena e invasiva in Australia. Quelli presenti nel Parco Nazionale di Kosciuszko, a causa del loro numero considerevole e in costante crescita, rappresentano una minaccia significativa per la flora e la fauna locali, già ampiamente devastate dalle introduzioni di specie aliene. Pertanto secondo gli esperti l'unica soluzione è l'eradicazione. Massiccia, sistematica e spietata. A essere particolarmente in pericolo, secondo gli esperti, sono alcune specie autoctone delle Alpi australiane, a causa del continuo calpestio, del pascolo, dell'erosione del suolo, della contaminazione delle pozze d'acqua e della distruzione delle tane provocati dai cavalli.

“Gli ecosistemi unici e complessi delle Alpi australiane sono stati calpestati per troppo tempo”, ha dichiarato il dottor Jacqui Mumford, a capo del Nature Conservation Council, un altro gruppo ambientalista a favore dello sterminio degli equini. I brumbies hanno danneggiato “almeno 25 specie di flora alpina minacciate e 14 specie di fauna alpina minacciate, tra cui l'iconica rana corroboree, il ratto dai denti larghi (Mastacomys fuscus NDR) e rare orchidee alpine”, ha affermato l'esperto. Nel mese di maggio il comitato scientifico federale dedicato al monitoraggio delle specie minacciate aveva evidenziato in un nuovo rapporto che i cavalli selvatici, molto probabilmente, avrebbero portato all'estinzione di sei specie di animali e due di piante autoctone in grave pericolo. È stata probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando alla decisione definitiva di riaprire il fuoco sui cavalli. Si era tornati a parlare degli abbattimenti dagli elicotteri nel 2021 nell'Horse Management Plan; ora è stato modificato e approvato per procedere alle uccisioni.

La decisione di uccidere i cavalli selvatici non è stata ovviamente presa alla leggera, come mostrano le parole di Penny Sharpe riportate dal Guardian. La politica ha detto di essere consapevole che la decisione avrebbe sconvolto diverse persone, aggiungendo di essersi immedesimata “in coloro che si sentono angosciati dal fatto che dobbiamo intraprendere programmi di controllo”. Ma ha aggiunto che non ci sono alternative; tutte quelle che sono state vagliate e presentate non sono state valutate come sufficienti, per raggiungere un numero di cavalli compatibile con la salvaguardia degli ecosistemi minacciati. “Ci sono semplicemente troppi cavalli selvaggi nel Parco Nazionale di Kosciuszko. Le specie autoctone minacciate sono in pericolo di estinzione e l’intero ecosistema è in pericolo. Dobbiamo agire”, ha chiosato. “Voglio assicurarmi che il personale dei nostri parchi nazionali abbia tutte le opzioni di cui ha bisogno per raggiungere la popolazione target e proteggere questo prezioso ambiente alpino”.

I cavalli selvatici naturalmente non hanno alcuna colpa, ma è sempre e solo nostra. Siamo noi che trasferiamo specie da un habitat all'altro o modifichiamo l'ambiente / il clima, favorendo la diffusione degli "alieni invasivi" e compromettendo gli equilibri naturali locali, con la scomparsa e la degradazione degli organismi autoctoni. I brumbies sfruttano il territorio messo loro a disposizione dall'uomo e continuano a riprodursi mantenendo florida la loro popolazione. Provano solo a sopravvivere, come ogni altro altro essere vivente su questo pianeta. Ciò, purtroppo, ha un impatto significativo sulle delicate specie autoctone e per questo le autorità hanno deciso che devono morire.

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