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La sonda Voyager 1 della NASA sta inviando misteriosi segnali da oltre il Sistema Solare

La NASA ha comunicato che la sonda Voyager 1 sta inviando strani segnali, con i dati telemetrici completamente sballati. Non è chiaro cosa stia accadendo.
A cura di Andrea Centini
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La vecchissima sonda Voyager 1 della NASA, lanciata nello spazio il 5 settembre del 1977 da Cape Canaveral con un razzo Titan IIIE, ha iniziato a inviare strani segnali sulla Terra, come se fosse confusa sulla sua posizione. La sonda al momento si trova a oltre 23,3 miliardi di chilometri dal nostro pianeta, al di là del Sistema solare e nel cuore dello spazio interstellare; ciò la rende l'oggetto più lontano mai costruito dall'uomo, assieme alla sonda gemella Voyager 2 che fu lanciata un paio di settimane prima. Gli ingegneri della NASA stanno ricevendo dati telemetrici completamente sballati, con il sistema AACS (acronimo di Attitude Articulation and Control System) che invia informazioni errate sia sull'orientamento che sulla posizione nello spazio.

Credit: NASA
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Non è chiaro cosa stia accadendo alla Voyager 1, ma fortunatamente tutti i suoi strumenti scientifici – nonostante la veneranda età di 45 anni – continuano a funzionare perfettamente o quasi. Inoltre la sonda risponde regolarmente ai segnali inviati dal centro di comando della NASA, anche se a causa della distanza estrema servono più di 20 ore affinché giungano a destinazione più altre 20 per la ricezione di una risposta. Nel 2017 gli scienziati hanno riacceso alcuni dei suoi motori (spenti da 37 anni) per orientare alla perfezione l'antenna verso la Terra, mantenendo così aperto un canale di comunicazione durante la trionfale avventura nello spazio profondo. La sonda ha oltrepassato le Colonne d'Ercole – i “confini” del Sistema solare – nell'agosto del 2012, superando l'eliopausa. Nonostante alcuni intoppi legati alla vecchiaia, non era mai emerso un problema con i dati telemetrici.

Credit: NASA
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"Un mistero come questo era preventivabile in questa fase della missione della Voyager”, ha dichiarato in un comunicato stampa la dottoressa Suzanne Dodd, scienziata a capo delle missioni Voyager 1 e 2 presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA. “I veicoli spaziali hanno entrambi quasi 45 anni, il che è ben oltre ciò che gli organizzatori della missione avevano previsto. Siamo anche nello spazio interstellare, un ambiente ricco di radiazioni in cui nessun veicolo spaziale ha mai volato prima. Quindi ci sono alcune grandi sfide per il team di ingegneri. Ma penso che se ci fosse un modo per risolvere questo problema con l'AACS, il nostro team lo troverà”, ha chiosato la scienziata. L'esperta, tuttavia, ritiene possibile che il problema non venga risolto e che gli ingegneri dovranno adattarsi alla situazione, come già avvenuto in passato. Si pensa comunque che l'anomalia possa essere sistemata con un intervento al software o utilizzando “uno dei sistemi hardware ridondanti del veicolo spaziale”.

Credit: NASA
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Nonostante tutti gli sforzi per mantenere i contatti con le sonde, sia Voyager 1 che 2 producono circa 4 watt di energia in meno all'anno. Ciò significa che c'è meno corrente elettrica per alimentare i vari strumenti / sottosistemi, per questo l'energia è stata convogliata verso gli strumenti critici. Ma alla fine non ce ne sarà più. In base ai calcoli degli scienziati, la comunicazione con le sonde potrà continuare fino al 2025, poi perderemo definitivamente i contatti, a quasi mezzo secolo dallo storico lancio. A bordo delle due Voyager si trovano i Golden Record, i dischi d'oro contenenti varie informazioni sull'umanità, che secondo alcuni scienziati potrebbero essere scambiati dagli alieni come “messaggi ostili” e non di pace e conoscenza.

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