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La NASA perde per errore i contatti con la sonda spaziale Voyager 2: cosa sta succedendo

Il veicolo spaziale, che attualmente opera a quasi 20 miliardi di chilometri dalla Terra, sta dirigendo i sui dati nello spazio dopo che una serie di comandi pianificati ha puntato la sua antenna a 2 gradi dalla Terra.
A cura di Valeria Aiello
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Un’illustrazione della navicella spaziale Voyager 2. (NASA/JPL)
Un’illustrazione della navicella spaziale Voyager 2. (NASA/JPL)

Quasi 50 anni dopo il lancio, gli ingegneri della NASA hanno perso i contatti con la sonda Voyager 2, il veicolo spaziale che attualmente opera a circa 20 miliardi di chilometri dalla Terra, oltre l’eliosfera. Le comunicazioni sono saltate il 21 luglio, dopo l’invio di una serie di comandi pianificati che hanno erroneamente fatto in modo che il veicolo spaziale puntasse la sua antenna a 2 gradi dalla Terra.

In sostanza, Voyager 2 sta probabilmente inviando il suo flusso di dati “oltre la Terra” anziché al Deep Space Network (DSN) della NASA, la rete che consente la comunicazione con i veicoli nello spazio. Non sarebbe però tutto perduto, perché il veicolo spaziale è programmato per reimpostare il suo orientamento più volte l’anno, al fine di mantenere la sua antenna puntata verso la Terra. Tuttavia, il prossimo ripristino non avverrà prima di un paio di mesi, essendo pianificato per il prossimo 15 ottobre. Fino ad allora, Voyager 2 continuerà ad avanzare "al buio" lungo la sua traiettoria pianificata.

Se tutto andrà come sperato, il 15 ottobre il team di controllo potrebbe quindi avere nuovamente notizie della navicella e la perdita dei contatti sarà classificata come una momentanea pausa di comunicazione. Al contrario, il contatto con il veicolo sarà perso per sempre. Il suo flusso di dati diretto al Deep Space Network tramite il canale della banda S (lunghezza d’onda di 13 cm) e nella banda X (lunghezza d’onda di 3,6 cm), dovrebbe impiegare almeno 17,5 ore per arrivare sulla Terra alla distanza attuale, un tempo che aumenterà progressivamente con la distanza percorsa in questi mesi.

Voyager 1 e Voyager 2, una gloriosa storia di scoperte

Attualmente, la sonda Voyager 2 e la sua gemella Voyager 1 stanno esplorando lo spazio interstellare oltre l’eliosfera, la bolla solare di campi magnetici e particelle che si estende oltre Nettuno. Lanciate entrambe nel 1977, a poche settimane di distanza l’una dall’altra, sono i veicoli spaziali che in assoluto si trovano più lontano dalla Terra, – attualmente a 24 miliardi e 20 miliardi di chilometri di distanza rispettivamente – e negli ultimi decenni hanno fatto enormi scoperte sui pianeti e sui limiti estremi dell’eliosfera.

Le loro immagini e dati hanno fornito uno sguardo assolutamente inedito sul Sistema solare esterno. Ora sono nella fase della missione interstellare Voyager, in cui i loro dati aiutano a caratterizzare i “limiti” del Sistema solare e dove inizia lo spazio profondo. Voyager 2, in particolare, ha varcato la soglia dello spazio interstellare alcuni anni fa, pur avendo recentemente riportato ancora  condizioni attribuibili ai “margini” del Sistema solare.

Le due sonde sono dirette verso due traiettorie molto diverse nello spazio interstellare e hanno abbastanza potenza per funzionare ancora per qualche anno, probabilmente almeno fino al 2025, per poi interrompere definitivamente le comunicazioni. L’accidentale perdita dei contatti con Voyager 2 sta dando agli ingegneri della missione un primo assaggio di come sarà quell’esperienza, dopo aver comunicato per quasi cinque decenni con questi lontani veicoli spaziali.

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