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La NASA fa “suonare” una delle stelle più spettacolari della Via Lattea

L’audio, nato dalla collaborazione dell’Agenzia spaziale americana con gli esperti di System Sounds, è stato realizzato con un processo di sonificazione delle immagini del telescopio spaziale Hubble.
A cura di Valeria Aiello
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Immagine di RS Puppis catturata dal telescopio spaziale Hubble. Credit: NASA, ESA e Hubble Heritage Team (STScI/AURA)-Hubble/Europe Collaboration
Immagine di RS Puppis catturata dal telescopio spaziale Hubble. Credit: NASA, ESA e Hubble Heritage Team (STScI/AURA)-Hubble/Europe Collaboration

Immagina di chiudere per un attimo gli occhi e di poter sentire il suono delle stelle. Come sarebbe? Scintillante, verrebbe da dire, specialmente dopo aver ascoltato un’eccezionale traccia audio diffusa dalla NASA, che ha chiesto agli esperti di System Sounds, un progetto di divulgazione scientifica che esplora il ritmo e l’armonia dell’universo, di convertire in suono una straordinaria immagine di RS Puppis, una stella variabile cefeide che si trova nella costellazione della Poppa, a circa 6.500 anni luce di distanza.

Il "suono" di RS Puppis

RS Puppis / Credit: NASA, ESA e Hubble Heritage Team (STScI/AURA)-Hubble/Europe Collaboration
RS Puppis / Credit: NASA, ESA e Hubble Heritage Team (STScI/AURA)-Hubble/Europe Collaboration

Osservata dal telescopio spaziale Hubble, RS Puppis è una supergigante gialla 200 volte più grande del Sole, circondata da una nebulosa che riflette la luce della stella, la cui luminosità oscilla ritmicamente, illuminandosi e attenuandosi in un ciclo di sei settimane. La conversione dell’immagine in suono, realizzata attraverso un processo di sonificazione, offre un nuovo modo per sperimentare il suo sfavillio, ma può anche facilitare la comprensione di concetti complessi, offrendo una nuova prospettiva.

In questa sonificazione, gli scienziati hanno assegnato una gradazione di tonalità in base alla distanza dal centro della stella. Man mano che ci si avvicina, i punti nella parte più esterna vengono associati alle note più alte mentre quelli più vicini al centro a quelle più basse. La maggiore luminosità è mappata su un volume più alto, e il lato sinistro e destro dell’immagine sono riprodotti secondo il fronte sonoro dell’ascoltare. In altre parole, la luce verso sinistra si sente di più nell’altoparlante sinistro mentre quella verso destra si sente di più nell’altoparlante destro, fino a formare, avvicinandosi al centro, una convergenza di suoni.

Come detto, la sonificazione può rivelare dettagli che nella forma originale dei dati potrebbero essere trascurati, mostrando modelli, segnali più deboli o informazioni che andrebbero perse nel rumore. Un qualcosa che, nel caso di variabili cefeidi come RS Puppis, si tratta di uno strumento potente, in quanto queste stelle sono tra le più utili della via Lattea. Questi corpi celesti che, come detto, variano regolarmente in luminosità, hanno una relazione nota e distinta tra luminosità e periodicità.

Tale relazione permette di calcolare quanto una variabile cefeide è intrinsecamente luminosa – non quanto luminosa ci appare dalla Terra, ma quanta luce emette effettivamente. Sapendo quanto è luminosa, possiamo capire quanto lontano si trova ed essere utilizzata per mappare le distanze nella galassia. La sonificazione di RS Puppis, che è una stella ben studiata, ha tuttavia uno scopo principalmente divulgativo. Anche se è bello avere un nuovo modo di vivere una delle stelle più spettacolari della via Lattea.

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