Italiani più attivi, ma alcol, fumo e dieta mediterranea in calo pesano sulla salute: i dati Osservasalute 2025

Italiani più attivi, ma alcol, fumo e dieta mediterranea in calo sono tra i principali fattori di rischio per malattie croniche, obesità e mortalità evitabile. È questo, in sintesi, il quadro che emerge dalla XXII edizione del Rapporto Osservasalute (2025), presentata il 18 dicembre all’Università Cattolica di Roma. Il documento offre una lettura aggiornata dello stato di salute degli italiani e degli stili di vita, mettendo in evidenza un profilo complesso e contraddittorio, in cui segnali positivi convivono con fattori di rischio ben noti alla sanità pubblica.
Il Rapporto è pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute come Bene Comune, coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio, insieme al dottor Alessandro Solipaca, segretario scientifico, e al professor Leonardo Villani, associato di Igiene generale e applicata e coordinatore dell’Osservatorio. Alla sua realizzazione hanno contribuito 138 ricercatori attivi su tutto il territorio nazionale, provenienti da università e istituzioni pubbliche come Ministero della Salute, Istat, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Agenzia Italiana del Farmaco e strutture sanitarie regionali, rafforzando il profilo di autorevolezza scientifica dell’analisi.
Secondo i dati di Osservasalute 2025, cresce la quota di italiani che pratica sport o attività fisica nel tempo libero, in particolare tra i più giovani. Un segnale coerente con le strategie di prevenzione raccomandate a livello internazionale, che tuttavia convive con altri comportamenti sfavorevoli per la salute, in particolare la scarsa adesione alla dieta mediterranea, il consumo di alcol e la persistenza del fumo.
Questo quadro è pienamente coerente con quanto evidenziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che identifica alimentazione non equilibrata, inattività fisica, consumo di alcol e tabacco come i principali determinanti modificabili delle malattie non trasmissibili, responsabili di oltre il 70% dei decessi a livello globale. Il Rapporto Osservasalute 2025 si inserisce dunque in uno scenario più ampio di evidenze scientifiche internazionali, offrendo una base dati utile non solo per descrivere lo stato di salute della popolazione, ma anche per orientare le politiche di prevenzione e le scelte individuali, in una fase storica segnata dall’invecchiamento demografico e dall’aumento delle patologie croniche.
Attività fisica: un segnale positivo che non basta
I dati del Rapporto indicano che circa il 37% degli italiani pratica sport o attività fisica con continuità, con un incremento soprattutto nelle fasce più giovani. Un segnale incoraggiante, in linea con le raccomandazioni OMS che suggeriscono almeno 150 minuti di attività fisica moderata a settimana per gli adulti, come strumento fondamentale di prevenzione cardiovascolare e metabolica.
Tuttavia, Osservasalute 2025 sottolinea come la sedentarietà resti diffusa in ampie fasce della popolazione adulta e anziana, limitando l’impatto complessivo di questo miglioramento sullo stato di salute generale.
Dieta mediterranea, alcol e fumo: i nodi critici degli stili di vita
Il Rapporto evidenzia che meno di un italiano su cinque segue in modo adeguato la dieta mediterranea, nonostante sia riconosciuta dall’OMS e dalla comunità scientifica come uno dei modelli alimentari più efficaci nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete e alcune forme di tumore.
Parallelamente, oltre due terzi degli italiani consumano alcolici, con modelli di consumo che in una parte della popolazione si discostano dal consumo moderato tradizionale. L’OMS ribadisce che non esiste un livello di consumo di alcol privo di rischi per la salute, in particolare in relazione ai tumori.
Implicazioni per la salute pubblica e la prevenzione
L’insieme di questi fattori — attività fisica in aumento ma stili di vita complessivamente sbilanciati — ha impatti diretti sulle politiche di prevenzione e sul carico futuro di malattie croniche. È lo stesso approccio adottato dal Piano Nazionale della Prevenzione del Ministero della Salute, che integra alimentazione, movimento, contrasto al fumo e riduzione del consumo di alcol come obiettivi strategici.
In questo senso, Osservasalute 2025 non si limita a descrivere una fotografia statistica, ma fornisce indicazioni utili per orientare interventi di sanità pubblica, coerenti con le evidenze scientifiche internazionali.