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Immenso geyser sparato nello spazio da Encelado: può contenere informazioni sulla vita aliena

Grazie al Telescopio Spaziale James Webb è stato osservato il più grande pennacchio di vapore acqueo sparato nello spazio da Encelado, una luna di Saturno. Questi giganteschi geyser possono custodire i segreti della vita aliena.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/JPL-Caltech
Credit: NASA/JPL-Caltech

L'avveniristico Telescopio Spaziale Jamess Webb (JWST) ha immortalato il più grande pennacchio di vapore acqueo sparato nello spazio da Encelado, uno dei satelliti naturali di Saturno (il sesto in ordine di grandezza). Questi geyser, che si dipanano nei pressi del polo sud della luna, erano sconosciuti fino a una ventina di anni fa: a intercettarli per la prima volta nel 2005 è stata la compianta sonda Cassini della NASA, fatta disintegrare nel cuore del “Signore degli Anelli” il 15 settembre del 2017. Da allora questo corpo celeste è diventato uno degli oggetti più interessanti del Sistema solare. I sensori dell'orbiter hanno infatti ‘annusato' sali, metano, silice, ammoniaca, cristalli di ghiaccio, vapore acqueo e altre molecole organiche, tutti elementi che suggeriscono la presenza di un oceano salato sotto la spessa crosta ghiacciata del corpo celeste. E nel cuore di questo oceano si pensa che la vita aliena possa prosperare, magari nei pressi delle bocche idrotermali emesse dal fondale. Ecco perché l'analisi di questi geyser è così importante, anche col James Webb.

Come spiegato in una conferenza stampa dalla dottoressa Sara Faggi, astronoma planetaria presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt (Maryland), il pennacchio intercettato dal telescopio spaziale – sito nel Punto di Lagrange L2 a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra – “è immenso”, con un diametro maggiore della luna stessa (che è pari a circa 500 chilometri). Questi geyser fuoriescono da strutture che gli scienziati chiamano “Tiger Stripes”, ovvero strisce di tigre, e sono provocati dalla forza di attrazione gravitazionale (mareale) esercitata dal gigante gassoso Saturno. Cassini li ha sorvolati e attraversati più e più volte nel corso della sua entusiasmante missione, ma da una distanza così ravvicinata non poteva coglierne la visione d'insieme come ha potuto fare il James Webb. Il 9 novembre del 2022, quando ha puntato il corpo celeste per la prima volta, il telescopio spaziale ha impiegato meno di 5 minuti prima di rilevare il gigantesco pennacchio.

Come riportato da Nature, la scienziata ha spiegato che l'analisi approfondita di questo geyser sarà oggetto di un articolo scientifico di prossima pubblicazione, nel quale verranno indicati la quantità di acqua emessa nello spazio, la temperatura e verosimilmente altri dati preziosissimi, come suggerito dall'esperta. Sono tutte informazioni che possono aiutarci a capire meglio se davvero vi siano gli ingredienti legati alla vita. Pare tuttavia che questi geyser siano a bassa densità e freddi, come una nuvola, piuttosto che getti impregnati d'acqua. Come spiegato da Nature, “non è una buona notizia per chi cerca di prelevare campioni dal pennacchio e spera di trovare la vita, perché i segni di vita potrebbero essere troppo scarsi per essere rilevati”.

Ciò nonostante le future e avveniristiche missioni puntano a inviare su Encelado veri e propri robot in grado di insinuarsi nelle “Strisce di Tigre” e raccogliere quante più informazioni possibili su questi getti. L'ideale sarebbe avere un robot subacqueo capace di introdursi nell'oceano subglaciale per esplorarlo, ma si andrebbe contro ad alcuni principi etici dell'astrobiologia che impediscono di alterare un mondo alieno potenzialmente ricco di vita. Non resta che aspettare l'uscita del nuovo articolo per sapere cosa è stato veramente scoperto sull'immenso geyser sparato nello spazio.

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