Il vulcano Hayli Gubbi in Etiopia erutta dopo 12.000 anni: le impressionanti immagini

Dopo oltre 12.000 anni di silenzio, il vulcano Hayli Gubbi, nella regione di Afar, in Etiopia, si è risvegliato. L’eruzione, secondo dati del Toulouse Volcanic Ash Advisory Centre (VAAC), è iniziata domenica 23 novembre, sollevando nell’atmosfera una colonna di cenere alta diversi chilometri.
Satelliti e immagini mostrano la colonna di cenere che ha attraversato il Mar Rosso, interessando lo Yemen, l’Oman e proseguendo verso l’India e il Pakistan. Diversi voli sono stati cancellati, ritardati o dirottati a causa della cenere; l’autorità di regolamentazione dell’aviazione indiana ha chiesto alle compagnie aeree di “evitare rigorosamente” le aree colpite.
Hayli Gubbi, il risveglio dopo 12.000 anni di quiete
Secondo il Global Volcanism Program dello Smithsonian, non ci sono registrazioni storiche di eruzioni di Hayli Gubbi nell’attuale epoca geologica (l’Olocene, iniziato circa 12.000 anni fa). La conferma arriva anche da vulcanologi indipendenti: Simon Carn, docente alla Michigan Technological University, ha dichiarato che non esistono prove accertate di attività vulcanica in quel periodo.
Juliet Biggs, scienziata della University of Bristol, spiega che nonostante i millenni di quiete, le condizioni tettoniche della Rift africana rendono possibile un risveglio.
Hayli Gubbi è un vulcano a “scudo” (shield), un tipo di vulcano tipicamente associato a eruzioni di tipo effusivo. Le prime analisi del VACC indicano tuttavia che si tratta l’eruzione è prevalentemente esplosiva, con emissione di cenere fine e gas vulcanici trasportati ad alta quota.