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Il fumo depositato sulle superfici e le perdite delle sigarette elettroniche danneggiano la pelle

Un team di ricerca statunitense ha determinato che l’esposizione al “fumo di terza mano” e alle perdite di liquidi delle e-cig può danneggiare la pelle.
A cura di Andrea Centini
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L'esposizione al cosiddetto fumo di terza mano – quello che si deposita nell'ambiente, ad esempio su oggetti e vestiti – e ai liquidi per sigarette elettroniche contenenti nicotina può danneggiare la pelle in vari modi: ostacolando la guarigione delle ferite, incrementando il rischio di infezioni e promuovendo lo stress ossidativo delle cellule. È sufficiente un'esposizione di 24 ore per innescare il danneggiamento dell'epidermide e, poiché in alcuni ambienti i residui del fumo di terza mano possono persistere addirittura per anni – ad esempio dove si fuma al chiuso –, l'impatto sulla salute può essere significativo.

A determinare che il fumo di terza mano e le perdite di liquidi delle sigarette elettroniche danneggiano la pelle è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati dell'Università della California di Riverside, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Chimica Biologica – Scuola di Medicina “David Geffen” dell'Università della California di Los Angeles. Gli scienziati, coordinati dalla dottoressa Giovanna Pozuelos, ricercatrice presso il Dipartimento di Biologia Molecolare, Cellulare e dei Sistemi presso l'ateneo californiano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto specifici esperimenti con cellule umane coltivate in laboratorio.

I ricercatori hanno sfruttato un modello 3D dell'epidermide umana chiamato Epiderm, una coltura di cellule epidermiche (cheratinociti) specializzate nella produzione di cheratina, la proteina che si trova nelle unghie e nei capelli. Sono le cellule più abbondanti della pelle e durante il loro ciclo vitale vanno incontro a cinque distinti stadi. I ricercatori le hanno esposte per almeno 24 ore a concentrazioni di residui del fumo di terza mano che sono normalmente rilevate negli ambienti (con 10 o 400 μg/mL di nicotina). Osservando gli effetti sugli organelli delle cellule epidermiche (come i mitocondri e i perossissomi) sono state evidenziate conseguenze biologiche significative, come un cambio nel fenotipo mitocondriale e una riduzione della mitofusina. Alcune conseguenze erano rilevabili già dopo un giorno di esposizione, con effetti ancor più evidenti dopo 48 / 72 ore. L'esposizione alla nicotina può avvenire anche entrando in contatto con i liquidi perduti dalle sigarette elettroniche, un evento che ad esempio può verificarsi durante il cambio delle ricariche.

Le reazioni rilevate dagli scienziati hanno effetti tangibili sulla salute della pelle, come spiegato dalla dottoressa Pozuelos in un comunicato stampa. “Abbiamo scoperto che il contatto dermico con la nicotina può compromettere la guarigione delle ferite, aumentare la suscettibilità alle infezioni della pelle a causa di una diminuzione della risposta immunitaria e causare stress ossidativo nelle cellule della pelle”, ha affermato l'esperta. Tra chi è più a rischio vi sono i bambini e i neonati, che sono soliti gattonare sulle superfici contaminate, ma anche i dipendenti dei locali in cui è consentito fumare al chiuso. Poiché rischiano anche negozianti e consumatori che manipolano i liquidi delle sigarette elettroniche, gli scienziati raccomandano sempre di utilizzare i guanti e altri dispositivi per proteggersi durante le operazioni. Gli autori dello studio sottolineano inoltre l'importanza di attuare pratiche di decontaminazione degli ambienti più interessati dai depositi di fumo e introdurre rigide restrizioni allo svapo e al fumo negli ambienti al chiuso. I dettagli della ricerca “Nicotine Affects Multiple Biological Processes in EpiDermTM Organotypic Tissues and Keratinocyte Monolayers” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Atmosphere.

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