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I pesci possono riconoscersi allo specchio (e addirittura nei fotomontaggi)

Una specie, in particolare, chiamata Labroides dimidiatus e più comunemente nota come labro pulitore, ha dimostrato di riconoscere la propria la propria testa anche in immagini ritoccate.
A cura di Valeria Aiello
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Un pesce pulitore bluestreak guarda il suo riflesso in uno specchio / Credit: Taiga Kobayashi
Un pesce pulitore bluestreak guarda il suo riflesso in uno specchio / Credit: Taiga Kobayashi

I pesci potrebbero non essere gli animali più intelligenti al mondo, ma una nuova ricerca suggerisce che alcune di queste creature possono riconoscere se stessi allo specchio, proprio come gli esseri umani. E identificare addirittura il proprio volto in foto, anche quando compare in immagini composite che mostrano la loro testa sul corpo di altri simili. A scoprire questa spiccata attitudine in una specie in particolare, chiamata Labroides dimidiatus e più comunemente nota come pesce pulitore, è stato un team di ricerca nipponico guidato dal professor Masanori Kohda della Graduate School of Science dell’Università metropolitana di Osaka nell’ambito di uno studio recentemente pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Ricerche precedenti avevano già dimostrato che i pesci pulitori sono in grado di riconoscere se stessi allo specchio, una capacità che gli esperti in gergo chiamano auto-riconoscimento speculare (MSR). Ciò che però non era ancora stato compreso è che questa specie è in grado di riconoscere il proprio volto in foto. Per verificare quest’abilità, gli studiosi hanno mostrato quattro fotografie ad alcuni labri pulitori, di cui una di se stessi, una di un altro labro che non conoscevano, una della propria testa sul corpo del simile sconosciuto, e una della testa di un labro sconosciuto sul proprio corpo.

In generale, quando un labro incontra simili che non conosce, attacca regolarmente coloro i quali invadono il suo territorio. Ma è interessante notare che quando sono state mostrate le foto contenenti la testa dei pesci oggetto di studio su un corpo diverso, questi non hanno manifestato alcuna intenzione di attaccare, a differenza di quanto accaduto negli esperimenti con le foto contenenti la testa di pesci sconosciuti. Nell’insieme, questi risultati hanno indicato che i pesci pulitori sono in grado di identificare chi era nelle fotografie in base alla testa, ma non al corpo.

Per escludere la possibilità che i pesci considerassero le fotografie di se stessi come simili conosciuti, i ricercatori hanno condotto un ulteriore test di valutazione delle fotografie, mostrando agli esemplari testati una foto di se stessi modificata in modo che all’altezza della gola ci fosse un segno simile a un parassita. Sei degli otto pesci testati hanno reagito come se volessero raschiare via il segno dalla gola. Quando invece veniva mostrata la foto di se stessi senza il segno, così come quando veniva mostrata la foto di un pesce familiare con il segno, i pesci non hanno mostrato alcuna reazione.

In questo studio abbiamo dimostrato che i pesci pulitori capaci di auto-riconoscimento speculare riconoscono le fotografie del proprio volto come il sé – ha affermato il professor Kohda- . I nostri risultati forniscono una chiara evidenza di questa loro capacità, suggerendo che possono distinguere la loro testa da quella di altri individui. Essendo il primo studio a dimostrarlo nei pesci, riteniamo che quasi tutti i vertebrati sociali possano avere anche questo senso di sé”.

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