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Finalmente sappiamo perché i clown ci fanno paura: lo ha rivelato uno studio

La paura dei clown o coulrofobia è una condizione ben più diffusa di quel che si possa immaginare. Un nuovo studio ha fatto luce sulle cause che innescano disagio, insicurezza o vero e proprio terrore innanzi ai pagliacci.
A cura di Andrea Centini
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Per alcuni potrebbe sembrare un'assurdità, ma la paura dei clown è talmente radicata e diffusa che esiste una condizione psichiatrica specifica per descriverla: la coulrofobia. Chi ne soffre, sia tra i bambini che tra gli adulti di diverse culture, sperimenta diverse sensazioni negative come disagio, vulnerabilità, angoscia o vero e proprio terrore innanzi alla visione di un clown / pagliaccio. Nei casi più gravi la fobia può portare a severi stati di ansia e attacchi di panico. Ma perché molte persone hanno così tanta paura dei clown, dato che – almeno in teoria – dovrebbero rallegrarci ed esprimere simpatia? Lo ha determinato un nuovo studio condotto da scienziati della Scuola di Psicologia e Studi Terapeutici dell'Università del Galles del Sud (Regno Unito), i cui risultati sono stati discussi in un articolo pubblicato su The Conversation.

Per scoprire l'origine della coulrofobia il professor Philip John Tyson e i colleghi hanno coinvolto in uno specifico studio circa mille persone tra i 18 e i 77 anni (un campione internazionale), cui è stato innanzitutto chiesto se avessero paura dei clown. Ben il 53,5 percento dei partecipanti intervistati ha ammesso di averne un certo grado di paura, col 5 percento che ha dichiarato di averne “estremamente paura”. Quest'ultimo è un dato piuttosto interessante, poiché, come sottolineato dagli autori dello studio, in coorti simili i livelli di terrore estremo per determinate fobie si fermano a percentuali più basse. Ad esempio, per gli animali come ragni,  topi e serpenti esso è al 3,8 percento; per il volo all'1,3 percento; per gli spazi chiusi (claustrofobia) al 2,2 percento e per le altezze al 2,8 percento. In generale le donne hanno più paura dei clown degli uomini, così come avviene anche per altre fobie.

Per capire cosa scatenasse questa paura i ricercatori hanno sottoposto ai partecipanti con coulrofobia un altro questionario, un nuovo strumento per psicologi specificatamente progettato per valutare la condizione, chiamato “Origin of Fear of Clowns Questionnaire” o con l'acronimo di OFCQ. Le domande erano formulate in modo da determinare quali delle seguenti otto caratteristiche facessero emergere il disagio, l'inquietudine e la paura legati ai clown: il trucco che non li fa sembrare pienamente umani (qualcosa che si avverte anche con bambole e manichini); i tratti facciali esagerati che possono trasmettere una qualche minaccia; il trucco che nasconde la mimica facciale e dunque rende difficile interpretare le reali intenzioni / emozioni, generando un senso di incertezza e insicurezza; il colore del trucco che ricorda il sangue, la morte, le ferite e provoca disgusto e repulsione; il comportamento ambiguo e imprevedibile che non ci fa capire quali siano le vere intenzioni del clown; la paura trasmessa dai propri famigliari; le rappresentazioni negative dei clown nella cultura popolare, come il famigerato Pennywise di IT; un'esperienza negativa con un pagliaccio.

Analizzando statisticamente le risposte date dalle 528 persone spaventate dai clown, i ricercatori hanno determinato che le rappresentazioni negative dei pagliacci nei film e negli altri media – come la già citata opera di Stephen King – giocano un ruolo molto significativo nel catalizzarne la paura. È un po' com'è avviene con i film in cui gli animali – ad esempio gli squali bianchi – vengono rappresentati come mostri assetati di sangue umano. È naturale che alcuni sviluppino una fobia, soprattutto se esposti da bambini o in momenti di fragilità.

Ma nel caso dei clown le persone sono spaventate anche da quelli con un aspetto bonario che ispira simpatia, quindi deve esserci dell'altro. Il professor Tyson e colleghi hanno determinato che l'elemento più forte alla base della coulrofobia è l'impossibilità di decifrare le espressioni facciali a causa del trucco. Il fatto che venga celata la mimica facciale alimenta il disagio, l'incertezza sulle possibili azioni e reazioni dei clown, ulteriormente acuita dal comportamento ambiguo e claudicante, che può essere valutato come subdolo e ingannevole. Gli autori dello studio “Fear of clowns: An investigation into the aetiology of coulrophobia” vogliono andare ancora più a fondo e proveranno a determinare con precisione il livello di paura associato a ciascun elemento che caratterizza l'aspetto e il comportamento dei clown.

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