Dopo 66 anni il ghiacciaio restituisce i resti di un ricercatore scomparso nel 1959: la storia di Dennis Bell

Dennis "Tink" Bell aveva soltanto 25 anni quando perse la vita precipitando in un crepaccio di un ghiacciaio della Penisola Antartica. Era il 26 luglio 1959, nel cuore dell'inverno australe. Bell si trovava lì per lavoro: era infatti un giovane meteorologo e in quegli anni stava svolgendo delle ricerche ad Admiralty Bay, una baia di otto chilometri sulla costa sud-occidentale dell'Isola di Re Giorgio, nelle Isole Shetland Meridionali.
Oggi, dopo 66 anni, lo scioglimento del ghiacciaio dove Bell era precipitato ha riportato alla luce i suoi resti, insieme a un orologio da polso, una radio e una pipa. A trovarli è stata una spedizione antartica polacca il 19 gennaio 2025, ma la notizia del ritrovamento è stata data solo in questi giorni, dopo che l'analisi del DNA ha confermato che i resti ritrovati appartengono proprio a Bell.
"Quando io e mia sorella Valerie abbiamo saputo che nostro fratello Dennis era stato ritrovato dopo 66 anni, siamo rimasti scioccati e sbalorditi", ha raccontato David, il fratello di Bell, che oggi ha 86 anni.
Chi era Dennis "Tink" Bell
Bell è stato uno dei primi ricercatori ad avventurarsi all'esplorazione dell'Antartide insieme alla missione Falkland Islands Dependencies Survey (FIDS), da cui poi anni dopo sarebbe nato il British Antarctic Survey, l'istituto nazionale di ricerca polare del Regno Unito. Bell decise di unirsi al gruppo di ricercatori nel 1958 e subito dopo partì per una missione di due anni ad Admiralty Bay. Dagli archivi conservati dall'istituto, i diari che risalgono a quella missione – recuperati dalla Bbc – lo descrivono come un ragazzo dotato di uno spiccato umorismo, il miglior cuoco del gruppo e grande amante degli husky.
L'incidente del 1959
La storia del suo incidente – come riporta oggi il sito del British Antarctic Survey – è particolarmente tragica. Quel giorno Bell era partito in missione con un suo collega, il topografo Jeff Stokes. Dopo aver attraversato una zona con molti crepacci, credettero di aver superato la parte più pericolosa, così a un certo punto Bell andò avanti per incoraggiare i cani che, a causa della neve soffice, facevano fatica ad avanzare.
A un certo punto però Bell scomparve dalla vista di Stokes: era precipitato in un crepaccio ma era ancora vivo. Il compagno tentò di tirarlo fuori con una corda trainata dalla slitta, ma purtroppo Bell l'aveva legata attorno alla cintura e, quando era quasi arrivato all'uscita del crepaccio, il suo corpo si incastrò e la cintura si ruppe, facendolo precipitare nuovamente. Stokes provò a chiamarlo ancora, ma purtroppo non ricevette nessuna risposta.
"Anche se è scomparso nel 1959 – ha detto la direttrice del British Antarctic Survey – il suo ricordo è sopravvissuto tra i colleghi e nell'eredità della ricerca polare. Questa scoperta pone fine a un mistero decennale e ci ricorda le storie umane incastonate nella storia della scienza antartica".