Diabete, quasi una persona su due non sa di averlo: uno studio svela qual è la fascia d’età con meno diagnosi

Negli ultimi 30 anni il numero di persone affette da diabete in tutto il mondo è più che raddoppiato: secondo uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, globalmente sono oltre 800 milioni le persone che convivono con questa malattia. Anche in Italia il diabete è una condizione molto diffusa: circa 3,9 milioni di persone sono i casi confermati, ma si stima che un ulteriore milione e mezzo ne sia affetto ma non ha ricevuto ancora la diagnosi.
Quello delle mancate diagnosi è infatti un altro tema su cui la ricerca internazionale sta cercando di fare luce, soprattutto perché una diagnosi tempestiva è fondamentale per trattare la condizione prima che si manifestino le possibili conseguenze della malattia. Si tratta di un fenomeno più diffuso di quanto si possa pensare, anche perché per diversi anni il diabete può rimanere silente. Si parla infatti di "diabete sommerso", eppure basta un semplice esame del sangue con controllo della glicemia per diagnosticare il diabete o il prediabete. Ha dato una misura del problema un nuovo importante studio condotto dall'Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) della University of Washington School of Medicine con la collaborazione di esperti e ricercatori da tutto il mondo.
I risultati dello studio
Lo studio, appena pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology, ha messo insieme e analizzato i dati di 204 paesi e territori dal 2000 al 2023. I risultati sono piuttosto allarmanti: i ricercatori hanno stimato che nel 2023 il 44% delle persone di età pari o superiore a 15 anni con diabete non è a conoscenza della propria condizione. I dati hanno rilevato che la fascia d'età in cui è più frequente individuare persone ignare di avere il diabete era proprio tra i giovani adulti, nonostante proprio questi soggetti, essendo destinati a convivere con il diabete per un periodo più lungo, siano esposti a un rischio maggiore di sviluppare complicanze croniche.
Anche in quel 56% delle persone consapevoli di avere il diabete sono state evidenziate alcune criticità: a fronte di un dato positivo importante – il 91% delle persone a cui è stato diagnosticato il diabete stava ricevendo una qualche forma di trattamento – lo studio ha però osservato che solo nel 42% dei pazienti in cura i livelli di zucchero nel sangue erano gestiti in modo ottimale. Questo significa che solo il 21% di tutte le persone al mondo affette da diabete vengono curate in modo opportuno.
Le differenze nel mondo
Questi sono i dati considerati complessivamente, ma lo studio ha anche visto come i problemi legati alla mancata diagnosi o alle criticità nel trattamento del diabete non sono uguali in tutto il mondo, ma ci sono ancora importanti disparità, a discapito per lo più dei paesi a basso e medio reddito rispetto a quelli ad alto reddito: il Nord America registra i tassi più alti di diagnosi, l’Asia Pacifico ad alto reddito quelli di trattamento, e l’America Latina meridionale i migliori risultati nel controllo della glicemia. Al contrario, l’Africa subsahariana centrale presenta le maggiori criticità: qui meno del 20% delle persone affette da diabete è consapevole della propria condizione.
"Entro il 2050, ci si aspetta che 1,3 miliardi di persone vivano con il diabete, e se quasi la metà non sa di avere una condizione di salute grave e potenzialmente mortale, potrebbe facilmente diventare un'epidemia silenziosa", ha detto Lauryn Stafford, primo autore e ricercatore all'IHME. Dato il costante aumento del numero di persone affette da diabete, il problema delle mancate diagnosi o delle diagnosi in ritardo può avere un impatto sulla salute globale, in quanto se diagnosticato tardi il diabete può causare complicanze croniche e aumentare il rischio cardiovascolare.
Per questo motivo i ricercatori raccomandano che vengano adottati strumenti di diagnosi mirati alle fasce in cui le criticità sono maggiori, come programmi di screening per le popolazioni più giovani e l'accesso a farmaci e strumenti di monitoraggio del glucosio, soprattutto nelle regioni svantaggiate.