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Covid-19, un comune spray nasale potrebbe ridurre il rischio di infezione

Uno studio tedesco suggerisce che l’azelastina, un comune spray nasale antistaminico, potrebbe ridurre il rischio di infezione da Covid-19 e altre infezioni respiratorie, pur senza sostituire vaccini e misure di prevenzione.
A cura di Elisabetta Rosso
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Secondo nuova ricerca un comune spray nasale potrebbe aiutare a ridurre il rischio di infezione da Covid-19. Lo studio, pubblicato su JAMA Internal Medicine e condotto dai ricercatori tedeschi dell'Ospedale Universitario del Saarland, ha analizzato come l’azelastina possa essere utilizzata per prevenire il contagio. I risultati dello studio indicano che chi ha utilizzato lo spray ha avuto circa tre volte meno probabilità di contrarre l’infezione rispetto a chi riceveva un placebo.

"In questo studio lo spray nasale a base di azelastina è stato associato a un rischio ridotto di infezioni respiratorie da SARS-CoV-2. Questi risultati supportano il potenziale dell'azelastina come approccio profilattico sicuro, che merita conferma in studi multicentrici più ampi", si legge nello studio.

Che cos’è l’azelastina

L’azelastina è un antistaminico disponibile in spray nasale, commercializzato con nomi come Astelin e Astepro, utilizzato per alleviare sintomi allergici come naso chiuso, starnuti e prurito. È approvato sia per la rinite allergica stagionale — tipica dei periodi di fioritura di pollini — sia per la rinite allergica perenne, legata a fattori presenti tutto l’anno, come polvere, muffe e peli di animali domestici.

"Questo spray nasale è ampiamente disponibile, e i ricercatori hanno voluto testarlo in un contesto rigoroso per verificare se l'azelastina potesse effettivamente ridurre l'infezione da coronavirus", ha spiegato alla CNN Leana Wen, medico d'urgenza e professoressa associata presso la George Washington University. "In questo caso, il farmaco potrebbe rappresentare un modo economico per aumentare la protezione."

Come è stato condotto lo studio

La sperimentazione, uno studio clinico di fase 2, è stata condotta in modo randomizzato e né i partecipanti né i ricercatori non sapevano chi riceveva il farmaco e chi il placebo. Allo studio hanno partecipato 450 adulti sani, per la maggior parte già vaccinati almeno una volta contro il Covid-19. I volontari sono stati divisi in due gruppi: uno ha ricevuto lo spray nasale di azelastina tre volte al giorno per circa 56 giorni, mentre l’altro ha ricevuto un placebo. L’infezione da Covid-19 è stata monitorata due volte a settimana tramite test rapidi, confermati poi con analisi PCR.

I risultati hanno mostrato che solo il 2,2% dei partecipanti trattati con azelastina ha contratto il virus, contro il 6,7% del gruppo placebo. Anche la durata dell’infezione è risultata più breve (3,4 giorni contro 5,1 giorni). Lo spray ha inoltre ridotto l’incidenza di altre infezioni respiratorie: 8,4% nel gruppo azelastina rispetto al 18,8% del gruppo placebo, con un numero minore di giorni di malattia riportati.

"I nostri risultati suggeriscono che l'azelastina potrebbe fungere da profilassi scalabile e da banco contro il Covid, soprattutto quando la trasmissione nella comunità è elevata o in contesti ad alto rischio come eventi al chiuso affollati o viaggi", ha spiegato Robert Bals, professore di medicina interna e pneumologia presso l'Università del Saarland e autore principale dello studio.

Ancora cautela: non sostituisce vaccinazione e mascherine

Nonostante i risultati promettenti, le autorità sanitarie non hanno approvato l’azelastina per la prevenzione del Covid-19. Gli esperti sottolineano che non dovrebbe sostituire misure preventive consolidate come la vaccinazione, l’uso di mascherine e il distanziamento in ambienti affollati.

Con l’aumento dei casi, viene raccomandato di aggiornare il ciclo vaccinale, evitare luoghi chiusi molto affollati se si è soggetti vulnerabili, indossare mascherine N95 o equivalenti quando necessario e rimanere a casa in presenza di sintomi respiratori per ridurre la diffusione di virus.

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