Cos’è la leucemia mieloide di cui soffre Achille Polonara: sintomi e come si cura

Achille Polonara, ala della Virtus Bologna, è affetto da leucemia mieloide. Lo ha annunciato la società spiegando che il cestista è attualmente ricoverato all'Ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna, dove nelle ultime settimane è stato "sottoposto a ulteriori indagini mediche specialistiche a seguito delle quali è stata formulata la diagnosi".
La leucemia mieloide è una forma di leucemia che colpisce le cellule mieloidi. La parola "leucemia" indica un tumore delle cellule staminali da cui originano le cellule del sangue. Nello specifico, esistono due tipi di leucemia mieloide: la leucemia mieloide acuta e la leucemia mieloide cronica.
Cos'è la leucemia
"Quando parliamo di leucemia non parliamo di una sola malattia – spiega il portale dell'Ospedale San Raffaele – ma di un insieme di tumori del sangue causati dalla proliferazione incontrollata delle cellule staminali ematopoietiche, chiamate leucemiche o blasti", una volta mutate. Si tratta delle cellule immature, prodotte dal midollo osseo, da cui, in condizione normali, originano le cellule del sangue, ovvero globuli rossi, globuli bianchi e le piastrine.
Si parla di leucemia mieloide quando la malattia colpisce le cellule staminali del sangue che seguono la linea di sviluppo mieloide, ovvero quelle che – prosegue l'Ospedale San Raffaele – danno origine ai globuli bianchi (in particolare i neutrofili e monociti), le piastrine e i globuli rossi. C'è infatti un'altra linea di sviluppo, detta "linfoide", che invece seguono le cellule staminali da cui derivano i globuli bianchi, chiamati anche linfociti. Se la leucemia colpisce queste cellule staminali si parla allora di leucemia linfoblastica.
Differenza tra leucemia mieloide acuta e cronica
In realtà, è bene specificare che "leucemia mieloide" è un termine vago, in quanto, come per tutte le forme di leucemia, la malattia può essere acuta o cronica. Si tratta di una specificazione fondamentale, in quanto le due forme di leucemia si comportano in modo molto diverso. Il Manuale MSD, un'importante fonte di informazione medica, chiarisce infatti che "le leucemie acute progrediscono rapidamente e sono caratterizzate da cellule immature, mentre le leucemie croniche hanno una progressione lenta e sono caratterizzate da cellule più mature".
Leucemia mieloide acuta e cronica: sintomi
La differenza tra le due forme di leucemia sta nella velocità con cui la malattia progredisce: nella leucemia acuta le cellule tumorali aumentano velocemente e questo causa in genere la comparsa precoce dei sintomi, in quella cronica invece le cellule tumorali aumentano più lentamente e nelle fasi iniziali interferiscono meno con le funzioni vitali, tanto che inizialmente può essere anche asintomatica.
Per quanto riguarda i sintomi della leucemia mieloide acuta, questi possono verificarsi a carico di diversi organi e possono aggravarsi velocemente. Il Manuale MSD indica tra i possibili: anemia, trombocitopenia (carenza di piastrine) e granulocitopenia / neutropenia (riduzione dei globuli bianchi). L'anemia può causare affaticamento, pallore, malessere generalizzato, difficoltà respiratorie e tachicardia; la carenza di piastrine può manifestarsi con sanguinamento, formazione di lividi, petecchie e altri eventi emorragici, mentre la riduzione dei globuli bianchi aumenta il rischio di infezioni di diverso tipo. Ci possono essere anche febbre, ingrossamento della milza e del fegato e diversi disturbi neurologici, tra cui cefalee, ictus, disturbi alla vista e all'udito e vomito.
La leucemia mieloide cronica ha invece generalmente una progressione lenta. Almeno nelle fasi iniziali, spesso le persone colpite da leucemia mieloide cronica "non presentano sintomi al momento della diagnosi, che spesso avviene per caso, per esempio durante un controllo generale o per un’altra patologia", spiega la Fondazione Airc. Se presenti, i sintomi sono spesso poco specifici e potrebbero essere confusi con altre condizioni. Tra questi ci sono debolezza, febbre, sudorazione notturna, perdita di peso, ingrandimento della milza, dolore alle ossa o alle articolazioni. Nelle fasi avanzate però la malattia può diventare più aggressiva e causare anche sanguinamenti, infezioni e stanchezza per la progressiva riduzione delle cellule del sangue.
Come si cura
Ovviamente il percorso di cura è diverso in base alla tipologia di leucemia e al quadro clinico del paziente. L'Istituto Superiore di Sanità, in questo approfondimento sulle leucemie, spiega che esistono diversi approcci di cura, tra cui chemioterapia, radioterapia e trapianto di cellule staminali.
Negli ultimi anni sono stati poi sviluppati approcci di cura innovativi, come l’immunoterapia con le cellule CAR-T, che oggi si rivolge soprattutto a quelle forme di leucemia che non rispondono ai trattamenti convenzionali. "Le cellule CAR-T sono i linfociti T propri del paziente che vengono geneticamente modificati – spiega il professor Fabio Ciceri, primario di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo dell'Ospedale San Raffaele – così da essere equipaggiati con la molecola CAR (recettore chimerico antigenico)". Questa molecola permette alle cellule, una volta reintrodotte nel paziente, di riconoscere ed eliminare le cellule tumorali .