Cos’è il botulismo infantile: l’alimento comune da evitare nei bambini sotto i 12 mesi

Il caso del bambino di soli sei mesi salvato dai medici dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dopo un grave episodio di botulismo infantile ha riacceso l'attenzione sulle intossicazioni alimentari da botulino, un tema di cui quest'estate abbiamo parlato spesso per i diversi episodi registrati in Italia negli ultimi mesi. Il più grave è stato il focolaio di intossicazioni a Cosenza, in Calabria, che ha causato due morti e fatto finire in ospedale quasi venti persone.
Anche se si tratta comunque di un'intossicazione alimentare, il botulismo infantile è diverso dal botulismo alimentare negli adulti, soprattutto per quanto riguarda le possibili vie di esposizione alla tossina botulinica. Tanto che, come è successo al piccolo salvato in Puglia, c'è un alimento, che in alcuni casi è stato associato al botulismo ma soltanto nei bambini: il miele.
I medici del Policlinico di Bari sospettano infatti – anche se per la conferma bisogna attendere i risultati delle analisi che sta svolgendo l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) – che sia stato proprio questo alimento a causare l'intossicazione che ha colpito il bambino finito in terapia intensiva neonatale all'ospedale di Bari.
Cos'è il botulismo alimentare
Il botulismo alimentare è un’intossicazione molto grave che può rivelarsi anche fatale se non si interviene in tempi rapidi: può infatti causare una malattia neuro-paralitica che attacca i nervi del corpo, interferendo con la trasmissione dei segnali nervosi ai muscoli, fino a causare paralisi muscolare flaccida con il rischio di paralisi dell'apparato respiratorio e asfissia.
L'agente responsabile dell'intossicazione – spiega la Fondazione Humanitas – è la tossina botulinica, prodotta dal batterio Clostridium botulinum e da altri clostridi. Questi batteri si sviluppano a partire dalle spore, una forma inattiva del batterio, che in sé non sono pericolose, tanto che si trovano comunemente nel suolo e nella polvere.
Tuttavia, in condizioni ambientali favorevoli, come l’assenza di ossigeno e la presenza di nutrienti, le spore possono attivarsi, dando origine a batteri attivi che producono la tossina responsabile del botulismo.
Per questo motivo alcuni alimenti, soprattutto alcune conserve fatte in casa, sono più a rischio di altri. In questo approfondimento di Fanpage.it avevamo spiegato quali sono quelli a cui prestare più attenzione, inoltre il Ministero della Salute ha pubblicato delle linee ufficiali per la corretta preparazione delle conserve alimentari, accessibile per tutti a questo link.
La differenza con il botulismo infantile
Nel caso del botulismo infantile l'intossicazione da botulino può avvenire attraverso altre vie di esposizione. A differenza del botulismo nell'adulto – spiega l'Ospedale Bambino Gesù di Roma – non è causato dall'ingestione di alimenti contaminati dalla tossina, ma dalle spore dei clostridi che si attivano direttamente nell'intestino dei bambini.
La differenza principale rispetto al botulismo negli adulti sta nel rischio per i neonati e nei bambini molto piccoli, soprattutto sotto i 12 mesi, di sviluppare questa condizione anche ingerendo soltanto le spore dei clostridi, che invece per gli adulti non sono pericolose.
Perché colpisce soltanto i bambini
Il botulismo infantile è quindi dovuto all'ingestione nei neonati o bambini di età inferiore a un anno di spore di questi batteri che nell'intestino dei bambini trovano le condizioni favorevoli per attivarsi e produrre da dentro l'intestino stesso la tossina botulinica. In un bambino nel suo primo anno di vita la flora intestinale non si è ancora infatti del tutto formata e questo dà modo alle spore, che incontrano un'inferiore competizione batterica rispetto a quello che succede in un intestino adulto, di germinare, moltiplicarsi e produrre la tossina.
La tossina così prodotta, viene assorbita dalla mucosa intestinale e attraverso il flusso sanguigno raggiunge le terminazioni nervose. In questo modo può causare gli stessi sintomi associati al botulismo alimentare negli adulti, tra cui la paralisi flaccida simmetrica discendente.
I rischi legati al miele
Mentre per gli adulti il miele non è considerato a rischio botulino, i medici raccomandano fortemente di non farlo mangiare ai bambini sotto i 12 mesi. Questo perché il miele può contenere spore dei batteri clostridi che nell'intestino dei piccoli possono attivarsi. Il Manuale MSD, un'importante fonte di informazione medica, spiega infatti che sebbene nella maggior parte dei casi di botulismo infantile l’origine delle spore non è nota, alcuni casi sono stati correlati proprio all’ingestione di miele.
I sintomi
Dopo un periodo di incubazione che in genere va dai tre ai 30 giorni dall'ingestione delle spore, il botulismo infantile può manifestarsi con una serie di sintomi anche molto diversi. Tra i più comuni c'è la stitichezza, seguita dalla paralisi flaccida simmetrica discendente, ovvero che inizia dai muscoli del volto e si diffonde verso il basso, senza febbre, indebolimento dei muscoli, palpebre cadenti e pianto debole.
Se si sospetta un caso di botulismo, o comunque si notano sintomi che potrebbero essere riconducibili al botulismo, la prima cosa da fare è contattare il proprio medico e andare al pronto soccorso. Qui, qualora il sospetto sia condiviso anche dai medici, si interviene tempestivamente con l'antitossina botulinica, l'unico farmaco in grado di bloccare i sintomi dell'intossicazione da botulino.