Cosa dice il messaggio arrivato a tutti gli utenti di Telegram: il riferimento al post di Durov su X

Un messaggio comparso nelle ultime ore su Telegram sta catturando l’attenzione di migliaia di utenti. “Fine dell’internet libero. L’internet libero sta diventando uno strumento di controllo”.

Il testo apparso su Telegram è un riferimento a un post pubblicato oggi su X da Pavel Durov, il fondatore di Telegram, che nel giorno del suo compleanno ha criticato duramente alcune misure introdotte in Europa e nel Regno Unito. “Compio 41 anni, ma non ho voglia di festeggiare – esordisce il Ceo dell’app di messaggistica – . La nostra generazione sta esaurendo il tempo a disposizione per salvare l'Internet libero, costruito per noi dai nostri padri”.
L’imprenditore russo, che ha lanciato Telegram nel 2013 come piattaforma incentrata sulla privacy, spiega che la “promessa iniziale” di internet, come spazio per il libero scambio di idee, sta venendo meno, tradendo la fiducia di chi ha creduto in questi ideali. “La nostra generazione sta esaurendo il tempo a disposizione per salvare l'Internet libero, costruito per noi dai nostri padri – scrive Durov – . Quella che un tempo era la promessa del libero scambio di informazioni si sta trasformando nello strumento di controllo definitivo”.
Internet come strumento di controllo definitivo: l'allarme del fondatore di Telegram
“Paesi un tempo liberi stanno introducendo misure distopiche come l’identità digitale (Regno Unito), i controlli dell'età online (Australia) e la scansione di massa dei messaggi privati (Unione Europea). La Germania sta perseguitando chiunque osi criticare i funzionari su Internet. Il Regno Unito sta imprigionando migliaia di persone per i loro tweet. La Francia sta indagando penalmente sui leader della tecnologia che difendono la libertà e la privacy” afferma Durov nel suo post.
Nel suo post, il fondatore di Telegram avverte che queste politiche rischiano di spingere il mondo verso un futuro “oscuro e distopico” in cui le liberà svaniranno. “La nostra generazione rischia di passare alla storia come l’ultima ad aver goduto di libertà, che si è lasciata togliere – ha aggiunto – . Ci hanno propinato una bugia. Ci hanno fatto credere che la più grande battaglia della nostra generazione sia quella di distruggere tutto ciò che i nostri antenati ci hanno lasciato: tradizione, privacy, sovranità, libero mercato e libertà di parola. Tradendo l'eredità dei nostri antenati, ci siamo avviati verso l'autodistruzione: morale, intellettuale, economica e, in ultima analisi, biologica”.
Concludendo il suo messaggio, Durov ha ribadito come oggi, malgrado i suoi 41 anni, non ci sia niente da festeggiare. “No, non festeggerò oggi. Il tempo a mia disposizione sta per scadere. Il tempo a nostra disposizione sta per scadere”.