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Coppia di ragni unita si “trasforma” in fiore: possibile caso straordinario di mimetismo cooperativo

Due scienziati cinesi hanno scoperto un maschio e una femmina di ragno granchio che, “combinati” uno sopra l’altro, somigliano a un fiore e riescono così a mimetizzarsi perfettamente nell’ambiente. Potrebbe trattarsi del primo caso di “mimetismo cooperativo” mai osservato in natura.
A cura di Andrea Centini
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Maschio e femmina di un ragno granchio perfettamente mimetizzati tra i fiori. Credit: Shi-Mao Wu / Frontiers in Ecology and the Environment
Maschio e femmina di un ragno granchio perfettamente mimetizzati tra i fiori. Credit: Shi-Mao Wu / Frontiers in Ecology and the Environment

In Cina è stato scoperto quello che potrebbe essere il primo caso in assoluto di “mimetismo cooperativo” mai osservato in natura, legato a un'interazione tra un esemplare maschio e una femmina di una specie di ragno. Nello specifico, i ricercatori si sono imbattuti in una coppia appartenente alla famiglia Thomisidae (i cosiddetti “ragni granchio”) che, combinata in una posizione particolare, somiglia perfettamente a un fiore. La femmina, più grande e di colore bianco, si “trasforma” nei petali fusi, mentre il maschio, più scuro, piccolo e posizionato sopra l'opistosoma (la porzione posteriore di questi artropodi) della compagna, assume l'aspetto degli stami e del pistillo o gineceo. Quest'ultima è la parte femminile dei fiori prodotti dalle piante angiosperme.

La fotografia scattata da uno degli autori dello studio mostra l'estrema efficacia del mimetismo criptico – cioè che confonde nell'ambiente – di questi ragni sui fiori di Hoya pandurata, una pianta appartenente alla famiglia delle Apocynaceae che è endemica in Cina (cioè vive solo lì). Sebbene funzioni alla perfezione, non è detto che sia un comportamento legato all'evoluzione; in altri termini, potrebbe essersi trattato di un caso e non di una reale manifestazione di mimetismo cooperativo tra maschio e femmina. In natura esistono comunque molteplici e incredibili forme di mimetismo, dunque l'ipotesi non è da escludere. Nel mimetismo Mülleriano, ad esempio, animali pericolosi / velenosi hanno uno schema di colori simili (ad esempio giallo, rosso e nero) che evidenzia la pericolosità, mentre in quello Batesiano specie innocue prendono i colori di quelle pericolose per rendersi "poco attraenti" ai predatori. Il mimetismo cooperativo potrebbe essere una variazione del mimetismo criptico, che è quello che permette agli animali di nascondersi nell'ambiente.

A descrivere la scoperta potenzialmente eccezionale sono stati i due scienziati cinesi Shi-Mao Wu e Jiang-Yun Gao, entrambi dell'Istituto di Biodiversità – Scuola di Ecologia e Scienze Ambientali presso Università dello Yunnan di Kunming. I ricercatori erano impegnati in un'escursione nel cuore di una foresta pluviale tropicale a Xishuangbanna nello Yunnan (Cina sudoccidentale), quando si sono imbattuti nella coppia di ragni. Come spiegato a New Scientist, il professor Gao inizialmente si è accorto del solo maschio, appartenente alla specie Thomisus guangxicus. Osservandolo più attentamente ha visto anche la grande femmina bianca, sul cui “dorso” era adagiato. Come indicato, la coppia di ragni granchio era perfettamente mimetizzata tra i fiori di Hoya pandurata, una pianta classificata come vulnerabile (codice VU) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

Credit: Shi-Mao Wu / Frontiers in Ecology and the Environment
Credit: Shi-Mao Wu / Frontiers in Ecology and the Environment

I ragni granchio, così chiamati perché somigliano molto ai crostacei decapodi (prime appendici allargate come le chele, sezioni addominali larghe e appuntite, capacità di camminare lateralmente), sono considerati dei veri e propri maestri del criptismo. Questi aracnidi, infatti, non fanno ragnatele ma tendono agguati agli insetti da fiori e foglie, sui quali risultano perfettamente mimetizzati grazie alla colorazione che richiama le piante cui sono legati. Questa caratteristica, naturalmente, non agevola solo la predazione, ma abbatte anche il rischio di essere visti da un predatore come un uccello. Il discorso chiaramente vale per i singoli esemplari. Ciò che risulta straordinario, in questo caso, è che la somiglianza al fiore viene data dalla combinazione tra la femmina e il maschio. “Questo potrebbe essere il primo caso al mondo di mimetismo cooperativo”, ha affermato al New Scientist il professor Shi-Mao Wu.

Sebbene si tratti di un'ipotesi plausibile, da confermare attraverso ulteriori osservazioni, altri esperti ritengono che si sia trattato probabilmente di un semplice caso. Il professor Gabriele Greco dell'Università Svedese di Agraria, ad esempio, sempre al New Scientist ha dichiarato che la spiegazione più probabile “potrebbe essere una semplice interazione legata al corteggiamento e all'accoppiamento”. È noto infatti che in molti ragni i maschi più piccoli approcciano a lungo le femmine, un comportamento che può andare avanti anche per diversi giorni. Spesso i malcapitati diventano un pasto per le compagne dopo l'accoppiamento. Non si può escludere che nella specie Thomisus guangxicus si sia evoluto questo mimetismo cooperativo per ridurre i rischi di essere predati durante i rituali di accoppiamento, ma al momento è solo un'ipotesi. I dettagli della ricerca “Male and female crab spiders “cooperate” to mimic a flower” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Frontiers in Ecology and the Environment.

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