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Caso botulino, i tre segnali per capire se una conserva è contaminata dalla tossina

Il rischio di trovare del botulino nelle conserve si verifica soprattutto per quelle fatte in casa. Per evitare la formazione di questa neurotossina bisogna seguire le Linee guida per la corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità. Prima di mangiare una conserva invece si possono controllare almeno tre cose.
A cura di Valerio Berra
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Due casi. Uno a Diamante, un piccolo comune in provincia di Cosenza. L’altro a Monserrato, vicino a Cagliarli. Le dinamiche sono le stesse. Il cibo consumato da un banchetto ambulante, i malori, il ricovero in ospedale. Diverse persone intossicate da quello che sembra botulino. A Diamante ci sono state due morti. Luigi di Sarno, 52 anni, e una donna di 45 anni. La sua salma verrà riesumata per degli accertamenti. A Monserrato invece è stata registrata la morte di una donna di 38 anni.

Per adesso lo scenario dell’intossicazione da botulino, nota anche come botulismo alimentare, è ancora un’ipotesi. Vi lasciamo un nostro approfondimento su come riconoscere questa intossicazione. Servono ancora controlli prima di stabilire esattamente di cosa si sia trattato. Le due persone morte a Cosenza avrebbero mangiato dallo stesso food truck, uno di quei furgoni dove viene preparato e servito cibo. Soprattutto panini.

Dalle prime ricostruzioni sembra che i due abbiano mangiato una conserva a base di broccoli. Le conserve, soprattutto quelle fatte in casa, sono uno degli alimenti in cui si può trovare la tossina botulinica. Parliamo di una neurotossina molto potente, capace di interferire con la trasmissione dei segnali nervosi e causare paralisi muscolari. La tossina è prodotta da un batterio: il Clostridium botulinum.

Come capire se una conserva ha il botulino

Per le condizioni in cui vive il Clostridium botulinum le conserve alimentari possono di diventare un buon habitat. Ovviamente il rischio si riduce quando si seguono tutte le norme previste per la preparazione delle conserve alimentari in casa. Su questo vi lasciamo le Linee guida per la corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico pubblicate dall'Istituo Superiore di Sanità.

Il problema, ovviamente, è tutto nel ciclo di produzione. Le conserve che acquistiamo al supermercato devono, o comunque dovrebbero, superare una serie di test prima di arrivare in commercio. Quelle che facciamo in casa e spesso passiamo a parenti e amici devono superare solo controlli empirici.

Quando abbiamo una conserva davanti però ci sono almeno tre cose che possiamo fare per capire se siamo a rischio botulino. Lo spiega anche il portale ufficiale del Centro Medico S. Agostino. Ricordiamo, se c'è uno di questi segnali non è detto che sia presente per forza la tossina. Vi consigliamo comunque di non assaggiare e buttare via tutto.

  • Il rumore del tappo. Quando abbiamo davanti una conserva fata in casa il tappo non deve essere gonfio. Il test per capirlo è semplice: basta premere sul tappo. Se non sentiamo il click-clack allora vuol dire che il primo controllo di sicurezza è passato. Procediamo con gli altri.
  • Le bollicine d’aria. Prima di aprire la conserva vi consigliamo di controllare il contenuto. Mettela vicino a una fonte di luce e verificate che non ci siano delle bollicine. Potrebbero indicare lo sviluppo di batteri all’interno della conserva.
  • Muffe. A questo punto aprite la conserva. Se vedete sulla superficie delle muffe, dei grumi o comunque delle alterazioni del cibo accompagnate pure il contenuto della conserva verso il primo cestino disponibile. Anche un liquido di conserva torbido, un’odore nauseante o una consistenza diversa dal solito possono essere indizi di presenza batterica.
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