Batterio “mangia-carne”, 10 morti negli Usa: si contrae in acqua di mare o salmastra e con molluschi crudi

Cresce l’allerta per Vibrio vulnificus, noto anche come batterio “mangia-carne” per la sua capacità di causare infezioni cutanee vescicanti, che danno l’impressione di consumare rapidamente i tessuti: i casi continuano ad aumentare lungo la costa atlantica degli Stati Uniti, dove il pericoloso microrganismo ha causato almeno 10 morti e una sessantina di infezioni. Colpiti in particolare gli stati della Louisiana (17 casi e 4 decessi) e della Florida (16 casi e 5 decessi), ma anche la Carolina del Nord, dove le autorità sanitarie hanno segnalato 7 infezioni da Vibrio vulnificus e un decesso dovuto a una diversa specie di vibrione.
Il batterio “mangia-carne” Vibrio vulnificus si trova in acque marine calde o salmastre e si contrae attraverso ferite esposte ad acqua contaminata oppure mangiando molluschi crudi o poco cotti, come ostriche e vongole. L’infezione causata da Vibrio vulnificus può manifestarsi in forma lieve oppure grave, con sintomi che variano a seconda della via di infezione, e portare a complicazioni potenzialmente fatali, come fascite necrotizzante e setticemia.
Batterio “mangia-carne”, cos’è e come si trasmette Vibrio vulnificus
Vibrio vulnificus è un batterio patogeno Gram-negativo appartenente al gruppo dei vibrioni alofili che causa infezioni gravi e potenzialmente letali: si trasmette principalmente attraverso l’esposizione di ferite aperte con acqua salata o salmastra, ma anche per via alimentare, attraverso il consumo di molluschi crudi o poco cotti, in particolare le ostriche.
Questo microrganismo prolifera in acque marine calde e salmastre, come lagune, estuari e in zone costiere poco profonde, e la sua diffusione è ben documentata nel Golfo del Messico e lungo la costa atlantica degli Stati Uniti, dove rappresenta un problema sanitario crescente. Sebbene le infezioni siano considerate rare, il cambiamento clinmatico e il conseguente aumento delle temperature marine ne stanno favorendo la diffusione.
Quali sono i sintomi dell’infezione da Vibrio vulnificus
I sintomi dell’infezione da Vibrio vulnificus variano in base alla via di trasmissione: in caso di infezione attraverso ferite aperte, il batterio causa gravi infezioni della pelle che si manifestano con gonfiori e rossi, dolore intenso e lo sviluppo di lesioni cutanee vescicanti che evolvono rapidamente in gravi necrosi (fascite necrotizzante), richiedendo interventi chirurgici o amputazioni.
In caso invece di infezione per via alimentare, attraverso il consumo di molluschi contaminati, l’infezione si manifesta con sintomi gastrointestinali, che includono diarrea, crampi allo stomaco, nausea, vomito. Indipendentemente dalla via di infezione, nei casi più gravi il batterio può entrare nel flusso sanguigno e causare gravi setticemie potenzialmente letali. In circa un caso su cinque, l’infezione da Vibrio vulnificus si rivela fatale.
L’aumento dei casi di batterio “mangia-carne” negli Usaf'
Il crescente numero di infezioni registrate negli Stati Uniti sta preoccupando le autorità sanitare circa un aumento del rischio di esposizione al batterio durante la balneazione. In Louisiana, in particolare, le autorità sanitarie hanno emesso un allerta dopo che su 17 casi finora segnalati – più del doppio della media di casi registrati nello stesso periodo dell’ultimo decennio – il 75% è stato causato da ferite esposte ad acqua di mare.
“I Vibrio vulnificus sono batteri che vivono naturalmente nelle acque costiere calde e sono presenti in numero maggiore tra maggio e ottobre, quando le temperature dell'acqua sono più elevate” ha evidenziato il Dipartimento della Salute della Lousiana, esortando i residenti e vacanzieri a non consumare frutti di mare crudi o poco cotti, evitare di entrare in contatto con acqua di mare o salmastra in caso di ferite e prestare particolare attenzione anche nel maneggiare frutti di mare crudi.
“Chiunque può contrarre l’infezione attraverso una ferita – ha aggiunto l’autorità sanitaria – . Tuttavia, i soggetti immunocompromessi o con alcune condizioni mediche (malattie epatiche, cancro, diabete, talassamia) hanno un più alto rischio di infezione e sviluppare gravi complicazioni”. Anche l’autorità sanitaria della Florida, dove i casi confermati sono saliti a 16, inclusi 5 decessi, ha sottolineato le misure di prevenzione per le persone immunodepresse, ricordando inoltre l’importanza di indossare “adeguate protezioni per i piedi per evitare tagli e lesioni causati da rocce e conchiglie sulla spiaggia”.
Oltre a Louisiana e Florida, i funzionari sanitari statunitensi hanno finora confermato infezioni in altri nove Stati: Carolina del Nord (7); Virginia (6); Texas (5); Alabama (3); Georgia (2); Missisippi (1); Carolina del Sud (1); Massachussetts (1) e Arizona (1), anche se il conteggio è considerato ancora preliminare.