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Addio Kiska, l’orca più sola del mondo è morta dopo 44 anni di prigionia: ora è finalmente libera

Kiska, “l’orca più sola del mondo”, è morta a 47 anni in un parco del Canada. Era l’ultimo cetaceo rimasto solo in Nord America. Nel 2021 fece il giro del mondo un video in cui sbatteva la testa contro la vasca, sopraffatta dallo stress e dalla solitudine.
A cura di Andrea Centini
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L'orca Kiska. Credit: DolphinProject.com
L'orca Kiska. Credit: DolphinProject.com

L'orca Kiska, l'ultima detenuta in cattività in Canada, è morta. A darne la notizia i principali organi di stampa del Paese nordamericano e le associazioni animaliste che da anni si battevano per la sua liberazione. La conferma della morte – per un'imprecisata infezione batterica – è stata data anche dal Marineland di Niagara Falls (Ontario), il parco divertimenti dove si trovava il grande cetaceo. Kiska, considerata “l'orca più sola del mondo”, è deceduta all'età di 47 anni, la stragrande maggioranza dei quali trascorsi in una vasca per allietare il pubblico pagante. Fu catturata nell'ottobre del 1979 nelle acque islandesi quando aveva solo 3 anni; da allora ha detto addio all'oceano per essere trasformata in un fenomeno da baraccone. Come hanno sottolineano molti animalisti, “ora è finalmente libera”.

Credit: DolphinProject.com
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La storia triste di Kiska, come indicato, iniziò circa 44 anni fa, quando fu catturata nelle acque innanzi a Ingólfshöfði, in Islanda. Dopo la cattura fu trasferita all'Acquario di Hafnarfjörður e in breve tempo acquistata da Marineland Ontario assieme ad altri tre esemplari: Caren, una femmina senza nome e Keiko. Quest'ultima è nota al grande pubblico per essere stata protagonista di Free Willy (morì per una polmonite dopo essere stata reimmessa in natura, come prevedeva il reale “lieto fine” della pellicola). Durante la sua vita di prigionia, Kiska diede vita a cinque piccoli assieme a Kandu VII, che tuttavia morirono tutti nell'arco di pochi anni: il primo visse solo per due mesi; il secondo, Kanuck, morì a quattro anni; il terzo, Nova, a cinque anni; il quarto, Hudson, a 6 anni; e il quinto, Athena, a cinque anni. Un'esistenza costellata da tragedie e immensa sofferenza, per un animale sociale ed estremamente intelligente come un'orca.

Credit: DolphinProject.com
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Dopo la morte di Athena e Nootka V, Kiska visse in compagnia di un solo altro esemplare fino al 2011, un giovane maschio chiamato Ikaika, figlio di Katina e il famoso Tilikum, la cui storia è stata narrata nel drammatico film documentario Blackfish. Quell'anno Ikaika fu trasferito nuovamente al Seaworld di Orlando (da dove proveniva) a seguito di controversie legali con il Marineland. Da più di 10 anni, quindi, Kiska era completamente sola. Era l'unico mammifero marino del Nord America rimasto senza un compagno, per questo era stata soprannominata “l'orca più sola del mondo”. Le associazioni animaliste si battevano da tempo per ottenere la sua liberazione in un santuario dei cetacei in natura, come quello in cui sono stati liberati i due beluga Little Grey e Little White, tornati in mare grazie al Sea Life Trust che li ha “strappati” a un acquario cinese.

A causa della sua drammatica situazione, Kiska era travolta da un significativo stato di stress, catalizzato dalla mancanza di stimoli e dalla solitudine. Era spinta a comportamenti ripetitivi, a restare immobile per ore e ore e addirittura a compiere atti autolesionistici, come dimostra un drammatico filmato registrato nel 2021.

“Dal 2011, Kiska vive da sola nella sua vasca di cemento. Nessun membro della famiglia nuota al suo fianco. Nessun amico la invita a giocare. Ha il crudele primato di essere l'unica orca in cattività del Nord America tenuta in isolamento sociale da qualsiasi altro mammifero marino. Le riprese video e le testimonianze oculari descrivono il suo comportamento come ripetitivo, immotivato e letargico. Quando non nuota in cerchi lenti, spesso galleggia sul posto, fissando il vuoto che è l'interno della sua vasca”, scrisse all'epoca il The Whale Sanctuary Project, un'organizzazione nata proprio per donare una nuova casa nel mare ai mammiferi marini tenuti in cattività.

Ma la terribile storia di Kiska, fortunatamente, è l'ultima del suo genere scritta in Canada. Dal 2019, infatti, il Paese nordamericano ha approvato un'apposita legge – chiamata Bill S-203, Ending the Captivity of Whales and Dolphins Act – che vieta la detenzione di cetacei in cattività. Nessuna orca e nessun altro delfinide vivrà più questo incubo. “La tragica scomparsa di Kiska segna per sempre la fine della prigionia delle orche in Canada. Ricordiamo il suo sacrificio per il cambiamento. Era una ragazza straordinaria”, ha dichiarato Phil Demers, un ex allenatore di orche presso il Marineland Canada. Le associazioni animaliste chiedono che i risultati dell'autopsia condotta sul corpo di Kiska – già sepolta – siano resi pubblici per avere la certezza sulle cause della sua morte. Ricordiamo che le orche, in natura, hanno una longevità stimata di 90 anni.

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