Quanto bisogna aspettare per una visita, i dati ufficiali: anche più di 300 giorni per una mammografia

Le liste d'attesa sono uno dei punti deboli più antichi del Servizio sanitario nazionale (Ssn), sicuramente tra quelli che più preoccupano i cittadini, sempre più spesso costretti a rivolgersi al privato. Secondo un sondaggio Ipsos, per il 73% degli italiani questo rappresenta l'aspetto più critico dell'offerta sanitaria. Una recente indagine di Altroconsumo ha invece segnalato che più della metà delle visite (52%) e più di un terzo degli esami (36%) prevedono tempi di attesa superiori a quelli previsti per legge dalle classi di priorità. V
Dopo pochi giorni dal recente accordo tra governo e Regioni per la gestione delle liste d'attesa, il Ministero della Salute ha appena pubblicato un portale che monitora le liste d'attesa sul territorio nazionale. Il Portale della Trasparenza è stato realizzato dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), ma quella online è ancora una prima versione. Fanpage.it ha visitato il portale per capire come consultarlo: alcuni dati confermano che quello delle liste d'attesa continua a essere un argomento critico.
Come funziona il portale
L'istituzione del portale – il nome per intero è Piattaforma Nazionale delle Liste di Attesa (PNLA) – è stata indicata dall'articolo 1 della Legge n. 107 del 29 luglio 2024 e ha l'obiettivo di monitorare le liste d'attesa a livello nazionale. I dati arrivano infatti ogni mese dalle Regioni e Province autonome all'Agenas, che li lavora e organizza nelle tabelle consultabili sul portale.
Oltre alle prime due tabelle in cui sono organizzati i dati relativi ai "volumi", ovvero al numero di prenotazioni totali, le diverse percentuali relative alle classi di urgenza e altre informazioni di tipo tecnico, sul portale troviamo due sezioni relative al "rispetto dei tempi", una relativa alle visite e una agli esami.
I tempi di attesa
Le due tabelle sono organizzate in modo tale che si possano consultare i dati mensilmente a partire da gennaio 2025, selezionando volta per volta le diverse visite ed esami più richiesti. Come potete vedere dal sito, per ogni visita ci sono quattro tabelle, ciascuna delle quali corrisponde alla classe di priorità prevista, ovvero U (Urgente), B (Breve), D (Differibile), P (Programmabile).
All'interno di ogni tabella, i tempi di attesa sono organizzati in tre colonne (le vedete in colore arancione): la prima indica il primo quartile, la seconda la mediana e la terza il terzo quartile. Il primo quartile indica il valore sotto il quale si trova il 25% dei dati, la mediana indica il punto centrale di un insieme di dati ordinati, mentre il terzo quartile rappresenta il valore sotto il quale si trova il 75% dei dati.
Anche più di 320 giorni per una mammografia
Per chi non ha nozioni di statistica, comprendere i dati all'interno della tabella è piuttosto complesso. Tuttavia, è possibile comunque estrapolare delle informazioni utili. Facciamo un esempio: abbiamo visualizzato i dati raccolti per una mammografia bilaterale, un esame che, secondo le linee guida, dovrebbe essere effettuato da tutte le donne tra i 50 e i 69 anni una volta ogni due anni (fatta eccezione per le donne con condizioni di rischio specifiche).
Partiamo dalle prenotazioni con priorità programmabile (P), ovvero quelle meno urgenti. In sostanza, questa classe indica che la visita o l'esame non deve essere necessariamente eseguito in tempi rapidi, ma comunque entro 120 giorni. Prendiamo il mese di maggio: la tabella ci dice che, sebbene la mediana delle liste d'attesa sia di 110 giorni, le liste d'attesa superano anche i 320 giorni, quasi tre volte il tempo massimo stabilito per legge.
Anche per la priorità D, per cui il tempo massimo di attesa è di 60 giorni, una percentuale delle prenotazioni supera i 130 giorni, mentre la mediana resta comunque nei limiti, infatti è di 31 giorni.
Le attese per le priorità urgenti
Per completezza delle informazioni, però, è importante anche osservare che per le classi priorità più urgenti le cose vanno meglio, anche se comunque non anche qui non sempre si rimane entro le soglie stabilite: per la priorità B, infatti, il tempo massimo raggiunto è di 11 giorni, rispetto alla soglia massima stabilita di 10 giorni. Per la priorità U, infine, per cui la lista d'attesa non può superare i tre giorni, la mediana delle liste d'attesa per tutte le prenotazioni è di due giorni, ma il terzo quartile indica un tempo di attesa di 4 giorni. Questo significa che sicuramente una parte delle prenotazioni per una mammografia urgente effettuate a maggio 2025 ha superato il tempo di attesa massimo.
