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Imu, mini stangata a gennaio. Si paga anche a Roma, sindaci in rivolta

Comuni all’attacco del governo per l’abolizione non integrale della tassa sulle prime case. Secondo la Cgia di Mestre, la coda dell’Imu 2013 potrebbe costare fino ad un massimo di 104 euro.
A cura di Biagio Chiariello
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Sull’Imu ormai è scontro aperto tra governo e Comuni. Il decreto ha cancellato la seconda rata della tassa sugli immobili sull’abitazione principale, ma i contribuenti delle città che hanno alzato l’aliquota base fissata al 4 per mille (si può arrivare al 6 per mille, ad esempio a Milano) dovranno pagare metà dell’aumento (anche Roma, Bologna e Napoli, tra le altre). Lo stato, infatti,  compenserà questi Comuni solo del 50% della differenza.  "Il Governo faccia rapidamente chiarezza sulla seconda rata dell'IMU 2013 e onori gli impegni assunti con i contribuenti e i Comuni italiani. I Sindaci hanno dimostrato ampiamente responsabilità e spirito propositivo, ma non si può abusare della loro pazienza e tanto meno si può abusare della pazienza dei cittadini", ha dichiarato il Presidente della Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), Piero Fassino, ribadendo la richiesta di un incontro urgente con il Presidente del Consiglio.

Non meno duro è il commento sulla questione di Giuliano Pisapia. Il sindaco di Milano, parla della grana imu come di una "follia" che porterebbe allo "scontro istituzionale". E il suo collega di Pescara, Luigi Albore Mascia, annuncia "un’azione legale contro lo Stato". Anche perché secondo la Cgia, l’associazione degli artigiani di Mestre, la ‘mini stangata'  potrebbe costare fino ad un massimo oscillante di 104 euro. Il responsabile Finanza Locale dell’Anci e sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli,  punto il dito contro l'esecutivo per la  sostanziale mancanza di chiarezza. "Bisognava in modo puntuale chiarire – afferma – che gli inasprimenti dell’Imu sulla prima casa decisi dai comuni non sarebbero stati ricompresi nel calcolo delle somme trasferite dallo Stato e quindi che chi ‘inaspriva' lo avrebbe fatto a carico dei cittadini. Chi ha aumentato le aliquote, lo ha fatto approfittando di un quadro normativo che lo consentiva". E di "scorrettezza molto grave" parla, invece, il primo cittadino di Perugia, Wladimiro Boccali.

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