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Ecco chi deve pagare la seconda rata Imu

Il governo ha cancellato definitivamente la seconda rata della tassa sugli immobili, ma le coperture non bastano. I contribuenti dei Comuni che avevano deliberato aliquote più alte di quella standard dovranno ancora pagare. Una stangantina da 42 euro a famiglia, spiega Guglielmo Loy, Segretario Confederale Uil.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE 17.15 – Stangatina da 42 euro a famiglia, dai comuni che hanno alzato aliquote – La decisione di far pagare ai contribuenti la metà dell’aumento delle aliquote Imu sulle prime case porterebbe una mini-stangata di 42 euro medi, spiega Guglielmo Loy, Segretario Confederale Uil. Ad oggi, ci sono 873 Comuni che nel 2013 hanno deciso aumenti di aliquote Imu e tra questi ci sono 11 città capoluogo. Ma la platea potrebbe allargarsi, visto che la scadenza per fissare i livelli d'imposizione a valere sul bilancio di previsione 2013 è il 9 dicembre. "Il Governo faccia rapidamente chiarezza sulla seconda rata dell’Imu 2013 e onori gli impegni assunti con i contribuenti e i Comuni italiani. I sindaci hanno dimostrato ampiamente responsabilità e spirito propositivo, ma non si può abusare della loro pazienza e tanto meno si può abusare della pazienza dei cittadini". E’ il duro commento sulla questione da parte di Piero Fassino, Presidente della Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

UPDATE 17.00 – I fabbricati rurali e i terreni agricoli degli imprenditori agricoli professionali non pagheranno l'Imu – "Lo avevamo promesso e abbiamo mantenuto la parola data: la seconda rata Imu non verrà pagata per i fabbricati rurali e per i terreni agricoli degli imprenditori agricoli professionali. Allo stesso tempo abbiamo dimezzato l'onere dell'Imu per i terreni agricoli posseduti da ‘non agricoltori' ", l'annuncio è del ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo. Nel dettaglio, le abrogazioni e le riduzioni ottenute dal ministro per il 2013 – sottolinea il Mipaaf – hanno consentito di non far pagare al settore 64 milioni sui fabbricati rurali, 315 milioni sui terreni di proprietà degli imprenditori agricoli professionali e 158 milioni sui terreni di proprietà dei non agricoltori.

Il caso Imu non sembra trovare pace. Ieri, mentre in Parlamento si consumava il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi da Senatore, il Governo teneva un Consiglio dei ministri, rimandato più volte, nel quale veniva sancita l’attesa cancellazione della seconda rata della tassa sugli immobili. L'abolizione però non sarà per tutti e chi ha l'abitazione principale in un comune che quest'anno ha alzato l'aliquota rispetto al livello del 2012 dovrà pagare. Ma andiamo con ordine. "L'importo della rata dell'Imu abolita è di 2,150 miliardi, compresi gli immobili strumentali agricoli e viene coperta essenzialmente con interventi sul sistema bancario – spiega Saccomanni – con una quota di un terzo con anticipi sull'imposizione del risparmio amministrato e 2 terzi con aumenti di anticipi su Ires e Irap a fronte di un aumento delle aliquote che graverà solo per un anno sulle banche" ha detto in conferenza stampa il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, al termine del Cdm.

Molti contribuenti però saranno comunque chiamati alla cassa. Capiterà in città come Milano, Roma, Bologna e Napoli, che hanno posto l’aliquota per l’anno 2013 al di sopra dello standard (4 per mille) e che potrebbero quindi richiedere la parte in eccedenza, non coperta dal governo. Lo spiega la stessa nota di Palazzo Chigi. A circa metà contribuisce infatti lo Stato; l'altra metà verrà versata dai contribuenti a metà gennaio 2014. La data prevista per il suddetto pagamento è il prossimo 16 gennaio 2014, non resta che attendere per vedere quanti cittadini saranno chiamati alla cassa. Discorso che vale, come detto, per i milanesi – a Milano l'aliquota deliberata era del sei per mille – che a gennaio dovranno pagare l'un per mille di Imu. Ma in realtà i Comuni italiani che hanno ritoccato le aliquote all'insù sono circa seicento.

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