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Decadenza di Berlusconi: sì del Senato (DIRETTA)

Silvio Berlusconi non è più senatore: lo ha deciso l’Aula di Palazzo Madama. Forza Italia attacca i senatori a vita: “Non ci siete mai, perchè oggi invece sì?”. Il Cavaliere: “Giornata di lutto per la democrazia”.
A cura di Redazione
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22.10 – Cuperlo: "E' stata semplicemente applicata la legge, nessun colpo di stato" – "Non c'è stato nessun colpo di Stato, nessuna vendetta, è stata solo applicata la legge". Lo ha detto Gianni Cuperlo nella registrazione della puntata di ‘Porta a Porta', a proposito della decadenza di Berlusconi. "Non è una giornata cupa per la democrazia, è stata solo applicata la legge per un reato fiscale gravissimo", ha aggiunto l'esponente del Pd, in corsa per le primarie. E ha concluso: "La stagione di Berlusconi è alla fine".

21.55- Anche Francesca Pascale in piazza per Berlusconi, poi baciamano – La più fotografata di tutti è lei, Francesca Pascale, la fidanzata di Berlusconi. Alla manifestazione in via del Plebiscito contro la decadenza del Cav., fotografi e cameramen la cercano. Lei è in prima fila, la bandiera di Forza Italia sulle spalle, ad ascoltare il suo compagno. Al termine del comizio, Pascale saluta con un baciamano il leader azzurro quando scende dal palco.

Francesca Pascale in piazza
Francesca Pascale in piazza

21.45 -Micaela Biancofiore se la prende con Alfano  –"Una conferenza stampa con aria contrita, nel tentativo di lavarsi la coscienza, conscio di aver di fatto avallato la decadenza di Silvio Berlusconi, è un'ulteriore macchia indelebile su Angelino Alfano come uomo e come politico. La piazza, il nostro elettorato, meglio di chiunque di noi ha espresso una sentenza morale che Alfano e i suoi in si toglieranno di dosso a vita. Mi unisco al coro di chi ha urlato : ‘vergogna' ", è la nota con cui Michaela Biancofiore, Coordinatrice regionale FI Trentino Alto Adige, attacca duramente l'ex premier ‘scissionista'.

Ore 21.30 -Barbara Berlusconi: "Violenta operazione politica"- "Con la violenta estromissione di mio padre dal Parlamento, avvenuta attraverso norme incostituzionali e palesi violazioni regolamentari, gli avversari politici si illudono di avere la strada spianata verso il potere": lo ha detto Barbara Berlusconi all'ANSA. "È una operazione politica che si ritorcerà contro chi l'ha messa in atto, nel momento in cui gli italiani torneranno a pronunciarsi con il loro libero voto", ha aggiunto la figlia dell'ex premier che in questo momento e coi fratelli insieme al padre.

Ore 21.10- Continua il rimpallo di responsabilità tra Forza Italia ed il Nuovo Centro Destra, con l'asse Alfano – Schifani finito al centro delle critiche dei dirigenti forzisti. Intanto Malan ai nostri microfoni conferma: "Probabilmente è meglio che quelli di Nuovo Centro Destra non siano scesi in piazza con noi".

Ore 20.45 – "Seggio scippato, il Molise se lo riprende". Non si è fatto attendere il commento del Governatore del Molise Paolo di Lauro Frattura, di centrosinistra, che, nel ricordare come Berlusconi avesse scelto il Molise come regione di elezione (era candidato capolista in tutta Italia), asserisce: "Da questa sera c'è più Molise in Parlamento. La decadenza da senatore di Silvio Berlusconi ci offre il riscatto del seggio scippato, come abitudine consolidata, dal centrodestra a questa nostra regione. Ulisse Di Giacomo può finalmente sedere nel suo scranno e questo è un vantaggio per tutti noi che ci riprendiamo un seggio scippato. Il senatore Di Giacomo, nonostante certa pregressa ostilità in più occasioni manifestata, saprà affiancarci in tutte le nostre battaglie che stiamo conducendo a Roma per il bene dei molisani".

Ore 20.30 – Forza Italia: "Solidarietà a Berlusconi, ora incontro con Napolitano". Dopo la riunione di gruppo, diffusa una nota in cui si conferma la necessità di un incontro con Napolitano e si esprimono "solidarietà al presidente Berlusconi e preoccupazione per la situazione politica determinatasi dopo la decadenza del leader di Forza Italia". Ma il momento è delicato anche all'interno di Forza Italia, con Sandro Bondi che ha duramente attaccato non solo il Nuovo Centro Destra di Alfano, ma anche il capogruppo Schifani, troppo "morbido" con gli ex sodali di partito.

20.20 – Forza Italia chiede incontro col presidente Napolitano – È appena terminata una riunione dei gruppi parlamentari di Fi nella quale, come scrive l'Ansa, si è deciso di incaricare Brunetta e Romani di chiedere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di ricevere una loro delegazione per affrontare il "delicato momento" politico.

20.10 – Prestigiacomo: "Nei libri di storia è stata scritta una pagina vergognosa"- "Resterà scritta nei volumi di storia questa vergognosa pagina, la cronaca di quanto avvenuto in Senato. Nero su bianco nei libri l'ipocrisia della sinistra, il suo disprezzo delle regole e della legalità". Lo afferma la deputata di FI, Stefania Prestigiacomo. "Proprio quella sinistra -aggiunge- che se ne fa paladina oggi ha dimostrato qual è la sua vera natura, togliendo la maschera. Noi non siamo come loro, non ricorriamo a espedienti per conquistare una vana ribalta sul palcoscenico della politica eliminando l'avversario politico. E di questo ne andiamo fieri e orgogliosi".

19.45 – Tutte in nero le donne di Berlusconi – Alcune senatrici di Forza Italia oggi si sono presentate nell'Aula del Senato vestite completamente di nero. Annamaria Bernini (nella foto), Maria Rosaria Rossi, Maria Alerti Casellati, Maria Rizotti e Paola Pelino, tutte vestite a lutto, perché oggi, nel giorno in cui si è votata la decadenza di Silvio Berlusconi.è la giornata del "lutto per la democrazia".

Annamaria Bernini (Forza Italia)
Annamaria Bernini (Forza Italia)

19.30 – Alfano: "Ora si riformi la giustizia, il PD non ha più alibi"- "Una brutta giornata per il Parlamento e per l'Italia". E' il commento di Angelino Alfano che afferma di aver convocato in "modo solenne" i gruppi parlamentari del suo nuovo partito. Nel corso della riunione del Nuovo Centrodestra è stato approvato un documento che ripercorre gli ultimi vent'anni della storia politica italiana, perchè, spiega il vicepremier, "rivendichiamo con forza la storia di questi venti anni e le idee che in materia di giustizia abbiamo propugnato in questi 20 anni". E la giustizia, avverte Alfano, "non può e non deve uscire dall'agenda del governo e del Parlamento dei prossimi mesi. Il Pd non ha più alibi".

19.25 – Grillo: "Ora a casa anche tutti gli altri" – "Il discorso di Paola Taverna sulla decadenza di Berlusconi ("Si chiude oggi impietosamente una storia italiana segnata dall'imbarbarimento della vita politica di questo paese e da una storia criminale", ndr) rimarrà nella Storia. Ora tocca agli altri!". Così, in un tweet, Beppe Grillo commenta il voto di oggi in Senato.

19.15 – Ulisse Di Giacomo prende il posto di Berlusconi in Senato, ora è ufficiale – "Abbiamo appena convalidato l' elezione di Ulisse Di Giacomo, primo dei non eletti in Molise nelle liste del Pdl, che subentra a Berlusconi. Ho convocato la riunione qui al Senato ed eravamo in numero legale. Grasso mi ha chiesto di farlo perchè domani c'è l'Aula e serve la completezza del plenum". Lo dice il presidente della Giunta Dario Stefano.

 19.10 – Forza Italia attacca i senatori a vita: "Non ci siete mai, perchè oggi invece sì?" – "Chiedo ai colleghi senatori se ritengono opportuno e accettabile se coloro che sono stati di recente nominati senatori a vita che non si sono contraddistinti per una loro presenza fattiva siano oggi presenti per un voto come questo sulla decadenza del leader del centrodestra italiano". E' l'attacco nei confronti di Bondi (FI), al termine del suo intervento in aula. Anche Gasparri si scaglia contro i senatori a vita. In particolare Renzo Piano: "E' stato forse impegnato fin ora nella costruzione di opere bellissime – ha detto intervenendo durante la discussone generale – ma qui non siamo come a Parigi ad ammirare la ghigliottina. Avrebbe potuto continuare a ignorare il mandato da senatore a vita". E poi, in un’intervista a Sky Tg24: "Tanto valeva che non ci fosse neppure oggi…".

19.00- Forze dell'ordine davanti al Senato – La Guardia di Finanza schierata davanti a Palazzo Madama per prevenire eventuali scontri dopo la decadenza di Silvio Berlusconi. Per ora, però, si registra solo qualche sfotto' fra persone con opinioni contrastanti sul leader di Forza Italia.

18.45 – Marina Berlusconi: "Politica si arrende a magistratura, vera decadenza è quella delle istituzioni" – "Questa politica si dovrà pentire di essersi ancora una volta arresa ad una magistratura che intende distruggere chiunque provi ad arginare il suo strapotere". Lo afferma la figlia del Cavaliere, Marina, dopo il voto del Senato che ha sancito la decadenza del padre, Silvio Berlusconi. "L'Italia non merita – continua Marina Berlusconi – di vedere l'uomo che milioni di italiani hanno scelto con il voto venire allontanato da uno dei luoghi più solenni della Repubblica, in base ad una assurda condanna senza prove e calpestando principi costituzionali, normative, prassi minime di civiltà. Una violenza di questo tipo rappresenta una macchia che peserà sulla storia del nostro Paese". E quindi punta il dito contro le istituzioni: "Sono loro decadute e non mio padre, sono loro ad uscire profondamente umiliate dallo scempio cui oggi ci è toccato assistere", conclude.

18.40 – La notizia è breaking news in tutto il mondo (qui la gallery).

Ore 18.30 – Il primo big del PD a commentare la decadenza di Silvio Berlusconi è stato Guglielmo Epifani:  "Il Senato non ha fatto altro che il suo dovere, ha applicato la legge", ha detto il segretario del Pd. "Chi grida al golpe, minaccia sfracelli e usa toni irrispettosi sceglie la strada dell'avventura", ha avvertito.

Ore 18.20 – A prendere il posto di Silvio Berlusconi al Senato sarà  il primo dei non eletti in Molise per il Pdl: Ulisse Di Giacomo.

Ore 18.10 – Tra i primi a commentare la decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare ci sono stati Ivan Scalfarotto e Nichi Vendola. Entrambi hanno affidato a twitter le loro parole. Il primo ha scritto: "Ora sappiamo che in Italia la legge è uguale per tutti. Ma in un paese normale uno come Berlusconi sarebbe stato sconfitto politicamente". Il leader di sel ha invece twittato: "Berlusconi esce dal Senato, ma non esce dell'Italia quel vecchio berlusconismo che come un veleno è stato iniettato per vent'anni".

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Ore 17.50 – Alla notizia della decadenza di Berlusconi da Senatore il Movimento 5 Stlle alla Camera ha appeso uno striscione con scritto "Fuori uno, tutti a casa". Intanto la homepage de Il Giornale è stata modificata con una schermata bianca e la scritta "Fine della Libertà", in italiano, inglese, francese, tedesco e giapponese. Il pezzo base del quotidiano di famiglia di Berlusconi si intitola "La vergogna della Repubblica, oggi è decaduta la democrazia".

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Ma non l'hanno presa affatto bene neppure a Libero e Il Foglio:

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Ore 17:45 – Berlusconi non è più senatore: l'Aula ha deciso.

Ore 17.35 – Bondi: "Hanno deciso che devono votare l'espulsione di Berlusconi, non si interessano del regolamento o di altro. Io dico ai colleghi del Nuovo Centro Destra: ecco con che gente vi accingete a governare". Poi si passa nuovamente al voto sugli ordini del giorno, stavolta in maniera più spedita.

Ore 17:25 – Mentre al Senato si dibatte sui regolamenti, Berlusconi parla ai suoi sostenitori in piazza del Plebiscito: "Combatterò anche da non parlamentare, ma vi esprimo la mia gratitudine e commozione, quindi penso che meritiate una promessa: andiamo avanti!". In piazza qualche migliaio dei fedelissimi del Cavaliere, che hanno interrotto più volte il suo breve intervento con applausi e cori. Nel frattempo, al Senato si procede tra mille difficoltà e con un clima tesissimo.

Ore 17:05 – Comincia la votazione sugli ordini del giorno. Grasso ha chiesto che "data la delicatezza dei voti" si verifichi di volta in volta se usare il voto elettronico. Il primo odg, del senatore Augello, è stato respinto a larga maggioranza.

Ore 16:45 – Zanda (Pd) conferma che il Pd prenderà atto della sentenza e voterà per la decadenza. Il capogruppo del Partito Democratico spiega che il compito dei democratici è quello di rispettare le sentenze e che "tutti gli artifici tecnici ed i cavilli regolamentari sono serviti solo a perdere del tempo", rispondendo alle obiezioni fatte dai senatori intervenuti precedentemente. Secondo Zanda, "questo è un dovere di legalità, sono passati 4 mesi dalla sentenza ed è la prima volta che sento definire ‘colpo di Stato' il rigoroso rispetto delle leggi e delle sentenze"; anche perché la "natura del declino italiano dipende anche dall'indebolimento della legalità, noi abbiamo un ‘dovere sacro' perché il nostro Paese non può dirsi compiutamente democratico se la legge non sarà uguale per tutti".

Ore 16:30 – Anna Maria Bernini furiosa con Paola Taverna e Pietro Grasso: "La libertà di espressione non è diritto all'insulto e in Aula noi pretendiamo tutela". L'esponente di Forza Italia parla a nome del gruppo e ricorda il modo con cui si è arrivati a questo voto, sulla spinta dell'azione di una "magistratura trasformata in sindacato infallibile, intoccabile ed irresponsabile". Un "rapporto patologico che causa ingiustizia e richiami anche da parte dell'Europa" e che negli ultimi anni ha determinato "l'ingerenza della magistratura a tutti i livelli della cosa pubblica". Secondo Bernini, sono stati "violentati regolamento e Costituzione solo per colpire Berlusconi, con modifiche contra personam, negando il voto segreto sulle persone ed umiliando la funzione stessa dei parlamentari obbligandoli a votare secondo pressioni mediatiche". Infine la conclusione: "Mettete da parte le vostre preclusioni, ma assumetevi la responsabilità di rispettare la storia e la democrazia, perché la decisione di oggi va oltre i destini del singolo ma riguarda il rispetto delle regole e della volontà popolare. Consegnando Berlusconi consegnerete la libertà: la nostra e la vostra". Poi parte il coro "Silvio, Silvio".

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Ore 16.20 – Paola Taverna (M5S): "Si chiude pagina bruttissima della storia italiana". La senatrice grillina ricorda "la storia mai veramente chiarita" di Silvio Berlusconi, definito "delinquente abituale, recidivo e dedito al crimine organizzato" ed entrato in politica per "i suoi interessi personali, dopo la violazione della legge che lo dichiarava ineleggibile sin dal 1994". Poi la citazione del famoso intervento di Violante alla Camera che "evidenzia" il collaborazionismo del centrosinistra "di dalemiana memoria", seguita da un'altra citazione, proprio di Berlusconi, sul comportamento dei partiti politici: "Ci sorge il dubbio che si sia approfittato di noi in questi 20 anni". Su tutto spicca, secondo la capogruppo grillina, l'attività senatoriale di Berlusconi: "Non ha fatto assolutamente nulla, se non godere dell'immunità parlamentare, partecipando solo al voto di fiducia al Governo Letta (e ora è all'opposizione). Berlusconi ha avuto un immenso potere, svilendolo esclusivamente ai propri fini, per incrementare il suo patrimonio e tutelare i propri interessi". La chiusura dell'intervento avviene tra le urla dei senatori forzisti, con l'intervento del Presidente Grasso e con la Taverna costretta ad alzare il tono della voce: "La decadenza di un intero Paese sembra non interessarle minimamente, conta solo la sua. Non c'è nessuna ingiustizia o persecuzione".

Ore 16.10 – Schifani durissimo: "Anomalie gravi nel procedimento, voto politico". Il capogruppo di Forza Italia al Senato attacca in maniera decisa sia la Giunta per le Elezioni che la Presidenza del Senato: "È stata rotta la valenza di un sistema delle regole che fino ad oggi è stata patrimonio delle istituzioni, creando un gravissimo precedente del voto sul regolamento a colpi di maggioranza". Poi, ha continuato Schifani, "ci sono enormi anomalie giuridiche, in particolare sulla retroattività della legge Severino, come sanciscono anche le normative europee". Per l'ex Presidente del Senato si è "andati su un percorso di carattere politico che ha privilegiato l'appartenenza rispetto alla legalità: è una pagina buia nella storia della democrazia parlamentare, non rispettosa dell'articolo 3 della democrazia".

Ore 16.05 – Lucio Romano spiega la linea di Scelta Civica. "Siamo consapevoli dell'afflizione di chi è sottoposto al giudizio dell'Aula e non dobbiamo sostituirci al giudizio della storia", ha cominciato il senatore di Scelta Civica, per spiegare: "Detto in altri termini, nel dubbio di coscienza si dovrebbe seguire la linea più conforme alla legge. Ma bisogna considerare anche la libertà individuale e riconoscere che stiamo trattando dell'effetto di una condanna punitiva, dunque bisogna salvaguardare lo Stato di diritto e l'osservanza delle leggi vigenti rappresenta il minimo comune denominatore". Quindi la conferma: "Il gruppo di Scelta Civica vota a maggioranza per la decadenza".

Ore 16.00 – Per la Lega Nord parla la senatrice Stefani: "Sulla Severino dubbi fortissimi". L'esponente del Carroccio conferma la volontà di votare contro la decadenza di Silvio Berlusconi, sottolineando come vi siano "molti motivi e ragioni" per non considerare la legge Severino applicabile in maniera retroattiva.

Ore 15.50 – Sel conferma la linea dura: "Compatti su decadenza". A confermare l'orientamento di Sinistra Ecologia e Libertà è la senatrice De Petris: "Non è affatto una vessazione, ma è unicamente l'applicazione della legge, la riaffermazione del principio semplice e solenne della ‘legge uguale per tutti. Anche per i potenti". Ma l'esponente vendoliano avverte: "Il berlusconismo non è morto, né lo è il populismo o l'arrivismo e la ricerca del bene individuale anziché di quello comune".

Ore 15.30 –  Cominciano le dichiarazioni di voto. Il primo a parlare è il senatore Ferrara, del Gal: "Questa lotta ventennale contro il vostro nemico Berlusconi la state combattendo con il disprezzo verso la democrazia, con un'opera di impronta stalinista. La parte politica del Presidente Stefàno vuole far passare l'idea che noi stiamo ottemperando ad una sentenza, ma è falso: questo è un voto politico fondato su una idea giustizialista". Un affondo durissimo poi contro le modalità con il quale si è arrivati al voto sulla decadenza, che per Ferrara non è rispettosa nemmeno della Costituzione ma semplicemente della volontà della maggioranza di "punire" Silvio Berlusconi: "Il Paese vi è contro".

Ore 14.50 – La polizia ha fermato 11 persone che, durante la manifestazione in via del Plebiscito, hanno tentato di fare irruzione all'interno di Palazzo Grazioli. A quanto si è appreso si trattava di lavoratori campani di un consorzio per lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti. Uno dei fermati all'interno del commissariato Trevi di Roma ha tentato di darsi fuoco ma è stato fermato dagli agenti.

Ore 14.15 – Beppe Grillo rilancia sul suo blog un articolo di Sergio Di Cori Modigliani: "Mi piacerebbe per davvero poter dire che siamo alla vigilia del crollo di un regime. Non è così. Non ancora. E' semplicemente la fine di un banale uomo per tutte le stagioni, un soggetto che è stato funzionale nell'ultimo ventennio sia ai colossi finanziari anglo-americani che al Kgb sovietico, passando per lo Stato del Vaticano, la troika, l'Iran, Israele, l'Arabia Saudita, gli emirati Arabi, la Lybia, l'intero sistema bancario internazionale. Il mondo è sempre stato pieno di individui del genere".

Ore 14.00 – Mentre in aula prosegue la discussione sulla decadenza di Berlusconi davanti a Palazzo Grazioli stanno arrivando i primi manifestanti "pro-Silvio". Alcuni di loro hanno appeso uno striscione con scritto "E' un colpo di stato", che è stato fatto rimuovere dalle forze dell'ordine. Il Giornale, inoltre, arriva a denunciare: "Le forze dell'ordine blindano la manifestazione di Forza Italia. Un atto di forza inaudito: nemmeno per i facinorosi No Tav o gli antagonisti più violenti vengono attuate restrizioni tanto lesive della libertà di espressione". Il deputato di Forza Italia D'Alessandro rincara la dose: "Abbiamo appreso – ha commentato  – che in spregio delle più elementari norme di libera manifestazione del pensiero e dimenticando quanto è accaduto in passato nel corso di ogni manifestazione, solerti funzionari hanno sequestrato un cartello che sarebbe stato esposto nel corso della manifestazione in sostegno di Silvio Berlusconi".

Manifestanti fermati mentre tentavano di entrare a Palazzo Grazioli.
Manifestanti fermati mentre tentavano di entrare a Palazzo Grazioli.

Ore 13.15 – Voto su decadenza Berlusconi anticipato alle 17. Potrebbe avere tempi più stretti il voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi in programma oggi a Palazzo Madama. La conferenza dei capigruppo del Senato nella riunione di ieri per il programma della giornata aveva stabilito che oggi si sarebbe votato alle 19 prevedendo diverse ore di discussione in Aula. A quanto si apprende questa mattina però, dopo una revisione dell'ammontare degli ordini del giorno e delle questioni poste, pare che i tempi siano stati anticipati di alcune ore. L'inizio delle dichiarazioni di voto finali dei gruppi parlamentari sono previste infatti per le ore  15.30 mentre il voto finale sulla decadenza di Berlusconi che avverrà a scrutinio palese è previsto per le ore 17.

Pietro Grasso e Dario Stefano.
Pietro Grasso e Dario Stefano.

Ore 12.45 –  L'Aula respinge le questioni pregiudiziali sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Il voto è avvenuto per alzata di mano. Bondi: "Chiedo ai colleghi Senatori se ritengono accettabile che i Senatori a vita, da poco nominati dal Presidente della Repubblica e che non si distinguono per la loro presenza, siano oggi in aula per votare la decadenza di Berlusconi. Zanda: "La loro presenta è prevista dal nostro ordine costituzionale. Al momento della loro nomina i Senatori a vita sono Senatori a tutti gli effetti. Sono fiero che siano presenti alla seduta odierna".

Ore 12.20 – Starebbe prendendo piede in Forza Italia l'idea di effettuare un corteo di protesta fino al Quirinale dopo il voto di decadenza, al quale parteciperebbero deputati e senatori del partito di Berlusconi.

Ore 12.00 – Pierferdinando Casini ha presentato in aula una sospensiva sul voto di decadenza, proponendo che si attenda la decisione della Cassazione sul conteggio dei tempi dell'interdizione: "La sentenza, giusta o sbagliata che sia, è sottoposta alle regole dello Stato democratico, che ne impongono l'applicazione" premette Casini, secondo il quale tuttavia in Senato si intrecciano "questioni giudiziarie e politiche" e "si segue la vita più impervia, che consente a Berlusconi di ergersi a vittima di persecuzione politica". Va all'attacco anche Alessandra Mussolini, che se la prende con il Nuovo Centrodestra di Alfano: "Non vogliamo i vostri voti appiccicosi. Se fossi stata io la capigruppo non li avrei accettati. Siete dei poltronisti, come dice Berlusconi, siete arrivati a un punto di non ritorno. Alfano è un pirana e preferisco chiamarlo Lino perché di Angelino non ha proprio nulla".

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Ore 11.40 – Il presidente del Senato Pietro Grasso ha respinto la richiesta del centrodestra di procedere con voto segreto: "La Giunta per il Regolamento del Senato – dice – il 30 ottobre ha stabilito che per casi di non convalida dell' elezione il voto fosse palese perché a tutela della composizione del plenum e non sulla persona. Non ci sono novità per riaprire ora il dibattito".

Ore 11.15 – A Palazzo Madama è iniziato l'iter che porterà nel pomeriggio al voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Dario Stefano, presidente della Giunta delle Immunità, leggerà la relazione della Giunta che non conferma la convalida dell'elezione del Cavaliere. Intanto da Forza Italia riprendono le richieste perché si proceda con voto segreto, e non palese.

Venne il giorno del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Questa sera Palazzo Madama si riunirà e, con ogni probabilità, deciderà per la "cacciata" dell'ex premier – come previsto dalla Legge Severino – in seguito alla condanna in via definitiva per il reato di frode fiscale. Proprio sul voto odierno e sulle conseguenze per il governo si è consumata la scissione in seno al centrodestra, con i "governisti" di Alfano determinati ad andare avanti nel sostegno all'esecutivo, e i "lealisti" di Berlusconi che hanno rifondato Forza Italia e – proprio ieri – hanno detto addio alla collaborazione con Letta. Ma per il Cavaliere l'amarezza è tanta e, intervenendo a La Telefonata di Maurizio Belpietro, ha affermato: "I parlamentari che voteranno “sì” dovrebbero vergognarsi. Ho la fiducia di milioni di italiani che mi vedono leader del centrodestra". Poi è tornato a recitare il solito ritornello: "So solo che nei miei confronti c'è un odio assoluto e totale da parte della magistratura che mi ha messo contro 57 processi in 2 anni e mi ha costretto a 2700 udienze".

Ma il voto sulla decadenza sembra avere un esito scontato, e a saperlo è Berlusconi stesso, che per l'occasione ha convocato una manifestazione di suoi sostenitori sotto Palazzo Grazioli. Per Il Giornale – quotidiano di famiglia – sono attese "decine di migliaia di persone", anche se il numero appare esagerato. Quel che è certo è che Berlusconi parlerà al suo popolo, e che sarà con ogni probabilità il suo primo discorso da ex parlamentare. Poi – malgrado Rai Uno avesse spostato la trasmissione Porta a Porta in prima serata – rinuncerà al salotto di Vespa e volerà ad Arcore.

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