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Impiegata va in bagno per un malore durante l’orario di lavoro: licenziata

La donna è stata licenziata in tronco per aver passato quasi due ore in bagno. Lei si giustifica: “Avevo continui malori, non riuscivo a lavorare”.
A cura di D. F.
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A causa di un malore è stata costretta a passare due ore in bagno, ma per questo l'Asur ha deciso di licenziarla. Protagonista un’impiegata del Cup (Centro unico prenotazioni) dell'ospedale Murri di Fermo che, a pochi anni dalla pensione e dopo una carriera impeccabile, si è vista estromettere definitivamente dal posto di lavoro. Stando a quanto riferito dalla  donna – M.S., 54anni, impiegata di lungo corso alla Asur di Zona – il licenziamento in tronco sarebbe avvenuto per essersi allontanata dall'ufficio per quasi due ore. La vicenda risale a pochi giorni prima di Natale quando l’impiegata – sempre secondo quanto da lei raccontato – avrebbe avuto dei problemi di salute e, quindi, avrebbe sovente avrebbe necessitato di abbandonare il suo posto di lavoro al Cup, senza però lasciare mai la struttura ospedaliera. La donna ha spiegato di essersi sentita male e di essere stata costretta a recarsi in bagno.

E’ proprio in quel lasso di tempo di un paio d'ore, che un dirigente dell’Asur durante un controllo ha scoperto l’assenza della donna. A quel punto, accertato che aveva abbandonato la sua postazione, la direzione sanitaria ha aperto un’indagine interna e applicato il pesante provvedimento disciplinare con il conseguente licenziamento dell’impiegata. Lei tuttavia non ci sta e ha deciso di presentare un ricorso al Tribunale del lavoro contro il licenziamento. Si attende una lunga battaglia giudiziaria dove, oltre alle giustificazioni addotte dall’impiegata, potrebbero assumere un ruolo fondamentale anche i precedenti che si sono consumati proprio negli uffici dell’Area Vasta 4 e che hanno visto protagonisti due dirigenti: per loro, al contrario della 54enne, non venne preso nessun provvedimento disciplinare.

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